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L'inganno

Post n°14635 pubblicato il 21 Settembre 2018 da Ladridicinema
 

L'inganno di Sofia Coppola sta già nel trailer, in quanto il film sembra andare in una direzione guardandolo, ma è ingannevole di quello che in realtà racconta il film.

Questo film, che non è altro che il remake de "La notte brava del soldato Jonathon" (e basato sul romanzo di Thomas P. Cullinan), narra di come in piena Guerra di Secessione, nel profondo Sud, le donne di una scuola per ragazze di buona famiglia accolgano un soldato ferito, che una volta curato porterà prima ad avere l'attrazione di tutte le ragazze, e poi dopo un incidente il ribrezzo e la paura, arrivando al finale tragico.

Se il film di Siegel chiaramente andava in una strada precisa, ovvero quello del dramma passionale o comunque sessuale; quello di Sofia Coppola viene dominato da una serie di atmosfere cupe e tanta morbosità nei rapporti, con toni spesso funebri.

In questo film c'è quasi un ritorno a quelle repressioni sessuali presenti nè Il giardino delle vergini suicide, e con quell'idea di ambiente caslingo soffocante, monotono dove il sesso viene visto come riscatto per affermare la propria libertà, con la differenza che qui non c'è una madre repressiva ma una donna che ha gli stessi appetiti delle altre, scatenando involontariamente con la sua scelta di non consegnare il soldato una gara di seduzione senza esclusione di colpi tra le ragazze. Quindi un ribaltamento del film con Client Eastwood in chiave femminista ma senza alcuna empatia e questo è strano per la Coppola. 

A livello di fotografia siamo nella solita eleganza, ma i tratti dei personaggi non sono abbastanza complessi come in teoria dovrebbero essere, in un film piatto senza alcuna tensione o sviluppo, con un'accellerazione finale sprovvista della dovuta carica drammatica.

Come sempre la Coppola si dimostra un'ottima regista coerente con la propria concezione e idea di cinema, anche se in questo film non dice nulla di nuovo, anzi il film annoia per la sua scontatezza e fa capire ancora di più quanto la fantasia a Hollywood non esista più. Ancora una volta un remake non riesce bene (nonostante l'ottima prestazione di tutto il cast), e non sbaglia il padre Francis, come ricordato da Sofia; quando disse di odiare i remake: "Nessuno fa un remake a meno che quel qualcuno non stia cercando di fare soldi; Non c’è ragione di fare i remake. Non è una cosa onorevole”.

Voto finale: 2/5

L'inganno

Titolo originale: The Beguiled

 

L'inganno è un film di genere drammatico, thriller del 2017, diretto da Sofia Coppola, con Elle Fanning e Kirsten Dunst. Uscita al cinema il 21 settembre 2017. Durata 94 minuti. Distribuito da Universal Pictures.

Poster

L'inganno si svolge in un collegio femminile nello stato della Virginia, durante la Guerra di Secessione americana. Protette dalle spesse pareti del Farnsworth Seminary, le studentesse della scuola diretta da Miss Martha (Nicole Kidman) conducono una vita fortemente ritualizzata, scandita dai pasti, dalla preghiera e dalle lezioni di francese, con qualche attesa e confortante parentesi musicale. Lontane dal conflitto, si sforzano di mantenere nella quotidianità quell'atteggiamento fiero e compassato che si addice alle signorine della loro età. Ma la gabbia dorata che l'istitutrice ha costruito intorno a loro è destinata a crollare, quando la guerra bussa alla porta nella forma di un soldato ferito e bisognoso di cure, John McBurney (Colin Farrell). All'uomo vengono offerti rifugio e ospitalità, e solo più tardi le ragazze si accorgono di come una presenza maschile abbia scatenanto egoismi e rivalità senza precedenti. Alicia (Elle Fanning) comincia a portare i capelli sciolti e ad allentare il corsetto, rubando le attenzioni del soldato all'innocente Edwina (Kirsten Dunst). L'etichetta sociale viene infranta e gli ultimi residui di formalità ostentata diventano cornice di un thriller psicologico e d'atmosfera. 

Come già avvenuto per il suo film d'esordio, Il giardino delle vergini suicide, tratto dal quasi omonimo romanzo di Jeffrey Eugenides, " Le vergini suicide", per questo suo sesto lungometraggio Sofia Coppola torna a farsi ispirare da un libro. 
L'inganno è infatti un adattamento di "A Painted Devil", romanzo del 1966 scritto da Thomas P. Cullinan che cinque anni dopo, nel 1971, era già stato alla base del film di Don Siegel La notte brava del soldato Jonathan. 
L'inganno, allora, si piazza a metà tra l'essere una nuova versione cinematografica del romanzo di Cullinan e un remake del film di Siegel, di cui riprende anche il titolo originale, The Beguiled
Se nel film del 1971 era Clint Eastwood a vestire i panni di un soldato nordista solo e ferito in territorio nemico, e portato dentro un collegio femminile dove viene prima curato e poi diventa oggetto di pulsioni e desideri sessuali, qui la parte va a Colin Farrell, mentre nel ruolo della direttrice della scuola non c'è più Geraldine Page ma la statuaria Nicole Kidman
Se sia Farrell che la Kidman (che al Festival di Cannes 2017, dove L'inganno era presentato in concorso, recitavano assieme anche in The Killing of a Sacred Deer di Yorgos Lanthimos) sono alla loro prima collaborazione con Sofia Coppola, non è così per Kristen Dunst, che riprende il ruolo che fu di Elizabeth Hartman: la Dunst era infatti una delle vergini suicide del film del 1999 e per la Coppola è stata la Maria Antonietta del Marie Antoinette del 2006. 
Anche Elle Fanning aveva già lavorato con la Coppola: nel 2010, per Somewhere, Leone d'oro al Festival di Venezia. E l'anno dopo, nel 2011, la Fanning era stata protagonista anche del Twixt di papà Francis. Musicato dai Phoenix, la band del marito della regista, Thomas Mars, e fotografato a luce di candela dal Philippe Le Sourd di The Grandmaster, L'inganno, la cui uscita al cinema in Italia è prevista per il 14 settembre 2017, è stato tra i film più apprezzati del concorso del Festival di Cannes 2017, vincendo in quell'occasione il premio per la migliore regia andato alla Coppola: la seconda donna a vincere il riconoscimento nella storia del festival francese, più di cinquanta anni dopo la prima, Yuliya Solntseva, che vinse per Chronicle of Flaming Years.

Sofia Coppola ha chiesto alle giovani attrici di scrivere ogni giorno un diario come se fossero i loro personaggi, con riflessioni sul passato (le famiglie dalle quali sono state separate) e sul presente al collegio. 
Alcuni oggetti di scena sono stati deliberatamente danneggiati per rendere il clima di incuria e povertà creato dalla guerra: le posate d'argento sono state ossidate e annerite, gli abiti lasciati al sole a scolorarsi, perché nessuno poteva vantare i ricchi guardaroba di un tempo, né trovare il tempo per lucidare l'argenteria. 
Il Farnsworth Seminary è in realtà la Madewood Plantation House, la villa in stile neoclassico apparsa nel videoclip di Beyoncé del brano "Sorry".


  • MONTAGGIOSarah Flack
  • PRODUZIONE: American Zoetrope, FR Productions
 
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