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La Forma dell'Acqua

Post n°14389 pubblicato il 29 Marzo 2018 da Ladridicinema
 

L'acqua, la specie chimica più abbondante sulla superficie terrestre, ha da sempre suscitato un doppio sentimento nell'umanità: grande attrazione, dettata dalla necessità di soddisfare la sete, acqua come fonte di vita ma anche paura per le grandi distese marine in tempesta e per l'imprevedibilità delle alluvioni provocate dai grandi fiumi, e allo stesso tempo avventura. Un grosso mito è sempre stato quello che può riservare la profondità dei fondali, e qualcuno spesso ha cercato in questo mistero di trovarci una sorta di mitologia ancestrale che di conseguenza porta a nuove inquietudini e domande.
L'acqua è silenziosa, invasiva e lustrale nella Baltimora del 1962, avvolta nelle foschie della Guerra Fredda. I potenti si sfidavano a colpi di scoperte tecnologiche, puntando anche alle stelle. I servizi segreti americani scopriono una strana creatura, strappata da un fiume in Amazzonia per diventare una cavia da laboratorio.
L'altro personaggio è Elisa, muta per via di un trauma passato, che vive ai margini della società, perchè si crede e si vede come diversa. Lavorando in un laboratorio segreto, come donna delle pulizie, vede quello che succede, ma non può immaginare che quella creatura in realtà abbia una sensibilità e un'intelligenza particolare, e attraverso la musica riesce a comunicare con lei.
Una trama semplice, ma costruita con una tale maestria e una tale passione da parte di Del Toro, che realizza un capolavoro da far rimanere a bocca aperta.
La forma dell'acqua non è un film horror, come qualcuno pensa, bensì una favola romantica che invita a non aver paura del diverso. È una favola ultraterrena, una storia d’amore pura e semplice. Tutto viene realizzato ad hoc nei minimi particolari, a partire dai personaggi, che costituiscono un’esaltazione della diversità, un riscatto della gente comune e apparentemente insignificante. L'acclamato “The shape of water”, leone d’oro all’ultima Mostra del cinema di Venezia e oscar come miglior film, é nella sua semplicità, come lo ha definito il regista stesso ” una fiaba per tempi difficili”, tra un riferimento ad "Et" o a "il mostro della laguna". E in questi difficili carichi di odio e di paura, da fare assolutamente vedere a tutti.
Sally Hawkins, con la sua carica espressiva è assolutamente magnifica, avrebbe meritato anche lei un oscar; e che dire di Michael Shannon nei panni di un perfetto uomo nero, 
Resta difficile non rimanere incantati dalla magia di questo film e da Del Toro che si rivela ancora una volta un grande narratore
Voto finale: 5/5
La Forma dell'Acqua

Titolo originale: The Shape of Water

La Forma dell'Acqua è un film di genere drammatico, fantasy, sentimentale del 2017, diretto da Guillermo del Toro, con Sally Hawkins e Octavia Spencer. Uscita al cinema il 14 febbraio 2018. Durata 123 minuti. Distribuito da 20th Century Fox.

Poster

Nella sua nuova opera, La forma dell'acqua, il visionario Guillermo del Tororacconta una fiaba gotica ricca di suggestioni fantasy, ambientata nel pieno della Guerra Fredda americana (siamo nel 1963) e incentrata su una giovane eroina senza voce.  
A causa del suo mutismo, l'addetta alle pulizie Elisa (Sally Hawkins) si sente intrappolata in un mondo di silenzio e solitudine, specchiandosi negli sguardi degli altri si vede come un essere incompleto e difettoso, così vive la routine quotidiana senza grosse ambizioni o aspettative.  
Incaricate di ripulire un laboratorio segreto, Elisa e la collega Zelda (Octavia Spencer) si imbattono per caso in un pericoloso esperimento governativo: una creatura squamosa dall'aspetto umanoide, tenuta in una vasca sigillata piena d'aqua. Eliza si avvicina sempre di più al "mostro", costruendo con lui una tenera complicità che farà seriamente preoccupare i suoi superiori. 

Il film ha vinto il Leone d'Oro al Festival di Venezia 2017 ed è candidato a 13 Premi Oscar 2018
Vincitore di 4 Premi Oscar 2018: Miglior film, migliore regia, migliore scenografia e migliore colonna sonora.


 

"L'acqua prende la forma di tutto ciò che la contiene in quel momento e, anche se l'acqua può essere così delicata, resta anche la forza più potente e malleabile dell'universo. Vale anche per l'amore, non è vero? Non importa verso cosa lo rivolgiamo, l'amore resta sé stesso sia verso un uomo, una donna o una creatura." 
Parla così del suo film, Guillermo del Toro, il regista messicano che non ha mai nascosto la sua passione per i mostri, per storie capaci di impaurire e incantare allo stesso tempo, così come facevano i classici horror della Universal di cui si è nutrito per anni, popolati di creature sì mostruose, ma intrappolate in uno stato transitorio - parte umane, parte qualcos'altro -, uno stato in cui chiunque si sia sentito emarginato, potesse identificarsi. 
Uno di questi esseri era proprio il Mostro della laguna nera protagonista del b-movie diretto nel 1954 da Jack Arnold e dei due sequel che ne sono derivati, il Gill-Man che è chiaramente un'ispirazione diretta per l'essere anfibio protagonista di The Shape of Water
Un film che nasce da una chiacchiera tra il regista messicano e Daniel Kraus, suo cosceneggiatore nella serie animata Trollhunters, avvenuta durante una colazione, durante la quale Kraus raccontò di un'idea avuta da ragazzo diventata poi il soggetto essenziale del film: quello di una donna delle pulizie di un impianto governativo che intesse un'amicizia con un uomo anfibio tenuto lì prigioniero. 
Nelle mani di del Toro, che per girare The Shape of Water ha rinunciato al sequel di Pacific Rim, questa trama è poi diventata una vera e propria storia d'amore, di un amore anche carnale che, per il regista, rappresenta la completa fusione tra due anime. 
Se il cast del film appare così azzeccato e funzionale alla storia che racconta, è di certo anche perché del Toro ha scritto il copione avendo fin dall'inizio in mente gli attori cui poi ha chiesto di partecipare al film: Sally Hawkins - che del Toro ha raccontato di aver approcciato da ubriaco ai Golden Globe del 2014, e che proprio in quel momento stava scrivendo una storia in cui una donna non si rende conto di essere una sirena - nei panni di Eliza, la protagonista; Richard Jenkins in quelli del suo amico e vicino di casa omosessuale, che l'aiuterà a salvare la Creatura; Michael Shannon in quelli del feroce agente governatico che ha catturato e che tortura la Creatura; Michael Stuhlbarg in quelli dello scienziato che invece vuole studiarla e proteggerla; Octavia Spencer in quelli della collega e grande amica di Eliza. 
Nei panni della Creatura, il cui aspetto definitivo ha richiesto nove mesi di lavoro, c'è Doug Jones, alla sua sesta collaborazione con del Toro, l'attore che è stato in precedenza per lui il Fauno del Labirinto del Fauno e l'Abe Sapien dei due Hellboy, giusto per citare due ruoli. 
L'attesa attorno a questo film è stata altissima fin da quanto è stato diffuso online il primo trailer, di fronte al quale Kevin Smith ha sentito di twittare che "Vedere qualcosa di così bello mi fa sentire stupido per definirmi anche io un regista". E se The Shape of Water è riuscito a vincere il Leone d'Oro al Festival di Venezia 2017, pur essendo un blockbuster, e rompendo quindi una consolidata tradizione festivaliera, un motivo ci sarà pure.

Alcuni dei film e telefilm citati in La Forma dell'Acqua

Guillermo del Toro, la cui cinefilia è ben nota, riempie il suo film di citazioni, evitando di fare riferimento ai capolavori del musical e della Hollywood classica e preferendo inserire pellicole minori e attrici di grande successo popolare, per comunicare l'idea che qualsiasi film, per un ragazzo, rappresenta un mondo magico e di speranza. 
Ecco dunque che Elisa, la protagonista della storia, vede in tv col suo più anziano amico Giles. oltre ai notiziari dell'epoca (l'annuncio del presidente John F. Kennedy dell'inizio della cosiddetta crisi dei missili di Cuba, con l'inasprimento della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, il 22 ottobre 1962) telefilm come Mister Ed - The Talking Horse, ma soprattutto musical minori degli anni Quaranta, che risalgono all'epoca della giovinezza di Giles. 
Tre di questi hanno come protagoniste altrettante dive del periodo, oggi dimenticate dai più: l'esotica ballerina brasiliana Carmen Miranda, la cantante Alice Faye e la pin-up dei soldati americani Betty Grable, rispettivamente in Una notte a Rio (1941), Vecchia San Francisco (1943, in cui Alice Faye interpreta la canzone premio Oscar che Elisa canta nel sogno ad occhi aperti al suo amore anfibio, "You'll Never Know") e L'isola delle sirene, sempre del 1943. E' invece del 1935 Il piccolo colonnello, dove il più grande tap dancer della storia, Bill “Bojangles” Robinson, stella del Cotton Club, fa da spalla come in altri film alla diva bambina Shirley Temple, purtroppo relegato, per il colore della sua pelle, a ruoli insignificanti. Il ballo tra Elisa e la Creatura è invece ispirato, nelle coreografie, a due film con Fred Astaire: Seguendo la flotta (1936) e Balla con me (1940). 
La Forma dell'Acqua: guida ai contenuti dello scrigno magico di Guillermo del Toro

 

Dal Trailer Ufficiale in Italiano del Film La Forma dell'Acqua

Richard Strickland (Michael Shannon): Se sapete qualcosa su quello che è successo qui, è vostro dovere...denunciarlo. 

Zelda Fuller (Octavia Spencer): Brava, fingi di non sapere niente 

Generale Hyot (Nick Searcy): La tua unica preoccupazione è la risorsa, la vogliono i Sovietici, ce l'hai? 
Richard: Signore, la sto recuperando 

Richard: Avete visto qualcuno entrare o uscire dal laboratorio? 
Zelda: No, niente di insolito 

Fleming (David Hewlett): Potrebbe essere in assoluto il soggetto più sensibile mai ospitato in questo laboratorio! 

Richard: Come sono entrati? 
Fleming: È un gruppo altamente addestrato di almeno dieci uomini: efficienti, spietati e meticolosi 

Richard: Tu risolvi, è questo che fai, risolvi...giusto? Giusto?? 

Richard: Se sai qualcosa che non mi stai dicendo, me lo dirai! 

Zelda: Sta venendo, vattene subito e porta via quell'essere 

Elisa Esposito (Sally Hawkins): F-O-T-... 
Richard: Cosa mi hai detto? Che dice? Cosa sta dicendo?? 
Zelda: Sta dicendo "grazie"

 


 
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