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Seconda serata festival di SanRemo (3a parte)

Post n°14881 pubblicato il 07 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

1.05: Si è chiusa la seconda serata del Festival di Sanremo. Poche sorprese anche oggi nelle classifiche, serata troppo lunga per soli 12 concorrenti. Comunque è sempre uno spettacolo! Grazie per averci seguito, buonanotte e appuntamento a domani alle 20.35

1.03: Quella svelata è la classifica della sala stampa che vale per il 30% di questa serata. Nel blù ci sono Silvestri, Arisa, Achille Lauro, Bertè. Nel giallo Ex Otago, Il Volo, Ghemon, Turci. Nel rosso Negrita, Einar, Carta e Shade e Nek

1.02: Achille Lauro nel blù, Ghemon nel giallo, Negrita rosso. Bertè blù, Turci giallo, Einar rosso

1.01: Federica Carta nel rosso, Ex Otago nel giallo, Silvestri nel blù, Arisa nel blù, Il Volo nel giallo e Nek clamorosamente nel rosso

1.00: Ecco la classifica

0.57: Sono le due figlie di Pino Daniele a ritirare il premio

0.55: Baglioni, Bisio e Raffaele sono sul palco per consegnare il premio alla carriera a Pino Daniele

0.51: Si torna sul palco dell’Ariston con Bisio che presenta Michele Riondino e Laura Chiatti che presenteranno il film Un’avventura. I due cantano proprio “Un’avventura”

0.47: Dopo la pubblicità verrà comunicata la classifica di questa sera

0.46: Applausi del pubblico per Cocciante e Baglioni ma l’errore c’è stato ed è piuttosto eclatante

0.45: La standing ovation dell’Ariston, Cocciante riparte con Margherita acapella

0.43: Errore nel testo di Cocciante… Un pizzico di imbarazzo tra Baglioni e Cocciante

0.41: Entra in scena Baglioni in duetto. Un pianoforte nero per Cocciante, uno bianco per Baglioni

0.40: Applausi per Riccardo Cocciante che attacca Margherita

0.36: Gio di Tonno in borghese (non vestito da Quasimodo) sta cantando Bella, uno dei pezzi più struggenti di Notre Dame de Paris in trio con Matteucci e Cocciante

0.35: C’è sul palco il cast di Notre Dame del Paris che intona Bella

0.34: Dopo il break ci sono Bisio e Virginia Raffaele sul palco dell’Ariston. E’ il momento di Riccardo Cocciante

0.28: Break pubblicitario: 20′ di sketch di Pio e Amedeo

0.25: Francamente, anche per i fans più sfegatati, 17′ di Pio e Amedeo sono troppi

0.18: Ancora sul palco Pio e Amedeo che la stanno tirando un po’ lunga… 10′ di sketch, tutto su Claudio Baglioni

0.11: Pio e Amedeo imvitano Baglioni a cantare ai matrimoni e al suo rifiuto dicono “Non ci sono più i Gigi D’Alessio  di una volta…”

0.08: “Dopo i pezzi con Al Bano e Morandi e la presentazione con Pippo Baudo, Rovazzi è il botulino del mondo dello spettacolo italiano”

0.07: “La ragazza con la maglietta fina adesso ha la pancera…”

0.06: Cellulari accesi all’Ariston e standing ovation. Entrano Pio e Amedeo, i comici di Mediaset

0.04: Arrangiamento discutibile, soprattutto nell’incipit per “Questo piccolo grande amore” che non esalta fino in fondo le doti vocali di Baglioni e non rispetta l’atmosfera della canzone

0.03: Questi Federica Carta e Shade sul palco di Sanremo

 

 

0.00: Claudio Baglioni canta “Questo piccolo grande amore”

23.57: Pippo Baudo presenta Claudio Baglioni ricordando che nel 1985 a chiusura di uno dei suoi tanti Fantastico aveva premiato Baglioni per “Questo piccolo grande amore” come canzone del secolo

23.55; C’è Pippo Baudo sul palco dell’Ariston che risponde all’applauso del pubblico dicendo che si presenterà nelle presidenziali

23.50: Vestito a metà fra il robotico e l’armatura per Virginia Raffaele che cade sull’outfit proprio nel finale

23.48: In onda un medley dei pezzi in gara questa sera

23.46: Mano nella mano Shade e Federica Carta, stile Lady Oscar, salutano il pubblico che probabilmente non sentirà la loro mancanza

23.44: Il pezzo assomiglia molto, forse troppo, al loro primo successo, “Irraggiungibile”…

23.43: Look discutibile per Federica Carta in stile Michael Jackson, occhiali con le lenti rosa per Shade

23.42: FEDERICA CARTA E SHADE “SENZA FARLO APPOSTA”
Si parla di un amore non corrisposto. I due hanno spiegato che descrive un modo di fare che entrambi hanno in comune: innamorarsi facilmente, essere un po’ “zerbini” e puntualmente non essere corrisposti.

23.41: Baglioni e Bisio presentano Federica Carta e Shade. Ecco il testo:

Federica Carta e Shade
Senza farlo apposta
di Shade – J. Ettorre – Jaro

A volte dirsi ti amo
È più finto di un «dai ci sentiamo»
Ho il tuo numero ma non ti chiamo
A te fa bene, a me fa strano
Che parli con me ma non sono qui
E non ci credo ai tuoi «fidati»
Prima facevi monologhi
Ora parli a monosillabi
E ti sei messa quei tacchi
Per ballare sopra al mio cuore
Da quando hai buttato le Barbie
Per giocare con le persone
Dicono che non capisci il valore
Di qualcuno fino a quando non l’hai perso
Tu non capiresti lo stesso
Quindi non dirlo nemmeno per scherzo
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Aspetto ancora una risposta
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Passavo a prendermi la colpa
E ti ho detto ti amo
Non eri il regalo che immaginavo
Noi piano piano ci roviniamo
Dammi il mio panico quotidiano
Quando ti vedo con gli altri
Tu non sai quanto vorrei essere via
Sei troppo bella per essere vera
Ma anche troppo bella per essere mia
E io ho finito l’autonomia
Per sopportare ogni tua bugia
Se avessi modo dentro la testa
Cancellerei la cronologia
E non so quanto sbagliato sia
Fingere di essere un bravo attore
È ora che io me ne vada via
Scomparirò in un soffio al cuore
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Aspetto ancora una risposta
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Passavo a prendermi la colpa
Scusa ma, non ci riesco mi hai lasciato un po’ di te
Ma hai preso tutto il resto
E sono qui stasera, ancora un’altra volta
Che c’è la luna piena, ma tu hai la luna storta
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Aspetto ancora una risposta
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Passavo a prendermi la colpa

23.40: E’ piaciuto comunque il pezzo dei Negrita che portano a casa un bell’applauso dell’Ariston

23.36: Niente di nuovo sul fronte Negrita. E’ un pezzo in classico stile Negrita, anche al secondo ascolto non decolla. Pau ci mette tutto l’impegno ma manca l’energia, il loro solito tiro

23.35: NEGRITA “I RAGAZZI STANNO BENE” FASCIA GIALLA
Il malessere della società di oggi, le ferite che ci procura l’attualità. Gli sbarchi, gli schermi che ci riempiono la giornata, il male di vivere e cosa non va nel nostro mondo. ma il finale è ottimista.

23.34: Bisio riprende la linea e ha cambiato giacca. Completo grigio più chiaro per lui, calcia grigia. Presenta i Negrita. Ecco il testo:

Negrita
I ragazzi stanno bene
di P. Bruni – C. Petricich – E. Salvi – F. Barbacci – L. Cilembrini
P. Bruni – C. Petricich – E. Salvi – F. Barbacci – G. Ridolfo Gagliano

Tengo il passo sul mio tempo concentrato come un pugile
Sarà il peso del mio karma o la mia fortitudine
Con in mano una chitarra e un mazzo di fiori distorti
Per far pace con il mondo dei confini e passaporti
Dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto
Come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco
Dove camminiamo tutti con la testa ormai piegata
E le dita su uno schermo che ci riempie la giornata
Ma non mi va
Di raccogliere i miei anni dalla cenere
Voglio un sogno da sognare e voglio ridere
Non mi va
Non ho tempo per brillare voglio esplodere
Ché la vita è una poesia di storie uniche
E poi trovarsi qui sempre più confusi e soli
Tanto ormai non c’è più tempo che per essere crudeli
E intanto vai, vai che andiamo dentro queste notti di stelle
Con il cuore stretto in mano e con i tagli sulla pelle
Ma i ragazzi sono in strada, i ragazzi stanno bene
Non ascoltano i consigli e hanno il fuoco nelle vene
Scaleranno le montagne e ammireranno la pianura
Che cos’è la libertà? Io credo: è non aver più paura
Di piangere stasera, di sciuparvi l’atmosfera
E di somigliare a quelli come me
Non mi va…
Di lasciarmi abbandonare, di dovermi abituare
Di dovermi accontentare
Sopra di noi la gravità
Di un cielo che non ha pietà
Pezzi di vita che non vuoi perdere
Giorni di festa e altri da lacrime
Ma ho visto l’alba e mette i brividi, i brividi…

23.28: Break all’Ariston

23.26: Un filo lungo lo sketch di una spumeggiante Virginia Raffaele che che conclude fischiettando alcune arie liriche e da film. Divertente comunque

23.23: Divertente la gag lirica di Virginia Raffaele vestita di rosso

23.19: Baglioni presenta Virginia Raffaele che si cimenta nella Carmen di Bizet

23.18: Peccato per i problemi di gola di Paola Turci. Il pezzo rende ancora più di ieri. Potrebbe essere un’altra sorpresa. I veterani stanno stupendo

23.17: Scollatura generosa per Paola Turci, anche lei in completo nero. La canzone è bella. Struggente ma allo stesso tempo graffiante, ottimo arrangiamento, costruito su misura per Paola Turci che però denota un abbassamento di voce

23.16: PAOLA TURCI “L’ULTIMO OSTACOLO” FASCIA GIALLA
Una canzone dedicata al padre della cantante che non c’è più. La Turci ha spiegato che il testo della sua canzone parla della vita e degli ostacoli che dobbiamo affrontare, e il significato del testo è che non bisogna mai arrendersi. L’insegnamento del padre scomparso.

23.15: Claudio Bisio presenta Paola Turci. Ecco il testo:

Paola Turci
L’ultimo ostacolo
di P. Turci – L. Chiaravalli – S. Marletta – L. Chiaravalli – E. Roberts

Fermati
Che non è l’ora dei saluti
Vieni qui
E abbracciami per due minuti
Guardaci
Da fuori siamo la fotografia del giorno di un mio compleanno
Ricordo quando tu mi hai detto «non aver paura di tremare»
Che siamo fiamme in mezzo al vento, fragili ma sempre in verticale
Magari no non è l’ultimo ostacolo
Ma è bellissimo pensare di cadere insieme
Piove però siamo fuori pericolo
Riusciremo a respirare
Nel diluvio universale
Vetri che
Si appannano dal nostro lato
Scriverci
Parole grandi con un dito
Lettere
Che sbiadiranno solo per metà ma che riscriveremo ancora
Che siamo fiamme in mezzo al vento
Fragili ma sempre in verticale
Magari no, non è l’ultimo ostacolo
Ma è bellissimo pensare di cadere insieme
Piove però siamo fuori pericolo
Riusciremo a respirare
Nel diluvio universale
E cambieremo mille volte forma e lineamenti per non sentire l’abitudine
Ci saranno appuntamenti che sarai obbligato a perdere
E ci impegneremo a stare meglio quando far di meglio non si può
Magari no, non è l’ultimo ostacolo
Piove però siamo fuori pericolo
Riusciremo a respirare
Nel diluvio universale
Ci vedranno attraversare
Nel diluvio universale

23.14: Standing ovation per Loredana Bertè. Pubblico in piedi!!! C’è il podio in vista per Loredana Bertè che resta sul palco con in mano i fiori

23.11: Il pezzo è trascinante, la voce di Loredana è graffiante. Pezzo solido che può avere grande successo. Il ritornello rimane in testa

23.10: LOREDANA BERTE’ “COSA TI ASPETTI DA ME” FASCIA BLU’
L’inquietudine di un amore. Brandelli di vita vissuta da Loredana che si presenta con un pezzo scritto anche da Gaetano Curreri. Il disincanto ma allo stesso tempo il trascinamento. La dolcezza e la rabbia tipiche di un amore travolgente e burrascoso.

23.10: Entra sul palco dell’Ariston una vistosa Loredana Bertè… Ecco il testo:

Loredana Bertè
Cosa ti aspetti da me
di G. Curreri – P. Romitelli – G. Pulli

C’è qualcosa che non va
Per essere seduti qui
Per dirsi almeno
E dire almeno le cose inutili
Che ti sembra vero solo se
Doveva andare poi così
Che vuoi dare tutto
Vuoi dare tutto e resti lì
Ed io ci credevo
Ed io ci credevo sì
Ci vuole soltanto una vita
Per essere un attimo
Perché ci credevi
Perché ci credevi sì
Ti aspetti tutta una vita
Per essere un attimo
Che cosa vuoi da me
Che cosa vuoi da me
Cosa ti aspetti dentro te
Che tanto non lo sai
Tanto non lo vuoi
Quello che cerchi tu da me
Che cosa vuoi per me
Che cosa vuoi per te
Cosa ti aspetti in fondo a te
C’è qualcosa che non va
E tutto poi finisce qui
Puoi fare a meno
Di fare almeno le cose facili
Se è vero poi più vero è
Se va bene va bene così
E fragile fragile resti lì
E io ci credevo
Io ci credevo sì
Ci vuole soltanto una vita
Per essere un attimo
E tu ci credevi
Tu ci credevi sì
Ti aspetti tutta una vita
Per essere un attimo
Che cosa vuoi da me
Che cosa vuoi da me
Cosa ti aspetti dentro te
Che tanto non lo sai
Tanto non lo vuoi
Quello che cerchi tu da me
Che cosa vuoi per me
Che cosa vuoi per te
Cosa nascondi dentro di te
Ma io non posso credere che
Che esista un altro amore
Che esista un altro amore come te
Ma io non posso credere che
Esista un altro amore
Esista un altro amore
Che cosa vuoi da me
Che cosa vuoi da me
Cosa ti aspetti tu da me?
Che tanto non lo sai
Tanto non lo vuoi
Quello che cerchi tu da me
Che cosa vuoi per me
Che cosa vuoi per te
Cosa nascondi negli occhi te
Che cosa vuoi da me?

23.06: L’r’n’b di Ghemon con impermeabile beige convincde leggermente di più rispetto a ieri ma l’interpretazione non è impeccabile. Qualche imperfezione soprattutto sulle note alte. In radio può funzionare. Sara suggerisce un duetto con Mengoni

23.05: GHEMON “ROSE VIOLA” FASCIA ROSSA
Il cantante avellinese si mette nei panni di una ragazza alle prese con una storia d’amore difficile. Amopre e originalità, soprattutto per il fatto che la protagonista e io narrante è una donna.

 
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