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Diretta quarta serata festival di Sanremo (1a parte)

Post n°14897 pubblicato il 09 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

 

22.33: E’ il momento di Rose viola – Ghemon con Diodato e i Calibro 35

22.28: Break all’Ariston

22.27: Presenza quasi impalpabile del componente dei Club Dogo, ha cantato per non più di 30 secondi

22.25: Cambiata la base, giacca alla Michael Jackson di Guè Pequeno

22.24: GUE’ PEQUENO: E’ un rapper e produttore discografico italiano, membro del gruppo musicale hip hop Club Dogo. Si avvicina al rap intorno ai 17 anni con lo pseudonimo de Il Guercio e collabora con l’amico Jake La Furia e il compagno di classe Dargen D’Amico. I tre danno vita al collettivo le Sacre Scuole, il gruppo si scioglie nel 2002 dando vita, poi, ai Club Dogo che diventano uno dei nomi di riferimento più importanti per il rap italiano. Per molti sono l’anello di congiunzione tra la cosiddetta “vecchia scuola” del rap anni “90” e una nuova ondata di artisti che porteranno il genere a diventare davvero mainstream e di massa. Parallelamente Gue Pequeno sperimenta la carriera solista e apre l’etichetta discografica Tanta Roba insieme a DJ Harsh con cui produce gli album di artisti ai tempi emergenti ma che poi diventeranno più che affermati (alcuni nomi: Fedez, Emis Killa, Salmo, Gemitaiz e altri). Dal 2013 collabora con N.T.T.L. Group alla linea di abbigliamento Zen. Nel 2016 è tra i giudici della terza edizione del programma televisivo TOP DJ.
Durante la sua carriera Gue Pequeno ha pubblicato sette album con i Club Dogo (“Mi fist”, “Penna”, “Vile denaro”, “Dogocrazia”, “Che bello essere noi”, “Noi siamo il club” e “Non siamo più quelli di Mi fist”) e quattro album solisti (“l ragazzo d’oro”, “Bravo ragazzo”, “Vero”, “Gentleman”) Nel 2016 ha anche dato vita al progetto “Santeria”, un album congiunto pubblicato insieme al rapper Maracash e cui è seguito anche il disco dal vivo “Santeria Live”.

22.22: E’ il momento di Soldi – Mahmood con Guè Pequeno

22.21: Il pezzo di Arisa è trascinante. Sembra un musical… Le evoluzioni dei Kataklo hanno impreziosito la performance, anche se il palco forse era un po’ troppo pieno

22.20: Grande voce di Tony Hadley che canta in italiano!

22.19: Bella la coreografia dei Kataklo alle spalle di Arisa

22.18: TONY HADLEY: La band degli Spandau Ballet, formatasi nel 1979, si sciolse dopo dieci anni esatti, e dopo la pubblicazione dell’ultimo album di studio, intitolato Heart Like a Sky, che non riuscì a ottenere lo stesso successo commerciale e di critica degli album precedenti, soprattutto True del 1983 (la cui title track, True, rappresenta l’unica N° 1 britannica del gruppo) e Parade del 1984 (da cui è tratto il loro ultimo successo USA, Only When You Leave, brano d’apertura e primo singolo estratto dall’LP). Heart Like a Sky non uscì nemmeno negli Stati Uniti, dove la band, per un periodo abbastanza lungo, si divise praticamente il pubblico con i rivali pop rock Duran Duran. Nell’aprile del 1999, Tony Hadley, con due ex compagni della band, il sassofonista e percussionista Steve Norman e il batterista John Keeble, fecero causa al chitarrista Gary Kemp, principale autore dei brani del gruppo, per una più equa divisione delle royalties, senza però spuntarla (in séguito, nonostante l’esito negativo dell’azione legale intentata, Steve Norman è tornato in buoni rapporti sia con Gary che con suo fratello, Martin Kemp, bassista del quintetto, rendendo meno difficile un’eventuale futura reunion)[3]
Dopo lo scioglimento degli Spandau Ballet nel 1989, Tony continuò la carriera musicale come solista, ottenendo però molto meno successo. In passato e più di recente, Tony Hadley ha anche collaborato con diversi artisti e gruppi musicali della scena dance e di altri generi, nonché DJ come Tin Tin Out, Eddie Lock, Marc et Claude, Regi Penxten (dei Milk Inc.) e i Disco Bros., suonando con musicisti quali Alice Cooper, Paul Young, Jon Anderson e Brian May. Nel 1999 Alan Parsons lo sceglie per cantare il brano Out of the Blue nell’album The Time Machine. Dopo lo scioglimento degli Spandau Ballet, per il suo primo lavoro solista del 1992, Hadley aveva ricreato un quintetto base simile a quello del gruppo, portandosi dietro i due membri più fedeli della vecchia band, il batterista ufficiale John Keeble e il tastierista e programmatore Toby Chapman, turnista fisso in quasi tutti gli album e i concerti live degli Spandau Ballet. L’attuale formazione della band che accompagna Tony Hadley, oltre a lui e a John Keeble, sempre rispettivamente alle voci e alla batteria, comprende invece: Phil Taylor alle tastiere, Phil Williams al basso, Richie Barrett alla chitarra ed Angie Grant ai cori.
Il 25 marzo 2009 gli Spandau Ballet dopo 20 anni dal loro scioglimento si sono riformati, e in uscita il 19 ottobre il loro primo album dopo 20 anni intitolato Once More dove gli Spandau Ballet ripropogono i loro più grandi successi rivisitati in chiave contemporanea con l’aggiunta di due nuove canzoni. Il 3 luglio 2017 dopo 8 anni dalla reunion, si separa definitivamente dal gruppo. Nel gennaio 2011 canta assieme al rapper italiano Caparezza per la realizzazione del singolo Goodbye Malinconia, anteprima del disco Il sogno eretico.

22.17: Bisio e Anna Foglietta presentano Mi sento bene – Arisa con Tony Hadley e i Kataklò

22.16: Si chiude un intermezzo che non ha esaltato

22.14: Virginia Raffaele litiga con la chitarra. Uno sketch che ricordiamo nel 1974 fatto da Mario e Pippo Santonastaso… Non particolarmente originale

22.12: Virginia Raffaele e Claudio Baglioni con due chitarre. Dicono di voler eseguire “Giochi proibiti”. Gag in arrivo

22.09: Break all’Ariston

22.08: Anche Il Volo ha giovato della collaborazione con Quarta. Stiamo notando che la qualità anche delle performance si è elevata

22.07: Che performance di Alessandro Quarta con il violino. Che energia sul palco dell’Ariston. Prevediamo una standing ovation

22.06: Assolo clamoroso di violino in apertura di pezzo!

22.05: ALESSANDRO QUARTA: E’ un attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano. Rilevante la sua attività di doppiatore nei cartoni animati: è il doppiatore ufficiale del personaggio Disney Topolino dal 1995 in poi, personaggio per cui ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Premio Speciale Mickey 90 – Voce Ufficiale di Topolino” da Walt Disney Company in occasione del 90° anniversario di Topolino [2], e il premio “Voce d’O” Miglior Voce Cartoon 2018 [3] [4]. Attualmente sue sono le voci di Miss Piggy nei Muppet (in seguito alla scomparsa di Roberto Del Giudice) e di Chris McLean nel franchise canadese di A tutto reality.
Al cinema è noto per aver dato la voce a Casey Affleck, Ethan Hawke, Jeremy Renner, Paul Rudd, Ed Helms, Mark Wahlberg, Peter Sarsgaard. In TV è noto per il doppiaggio di Pedro Alonso in La casa di carta per cui ha vinto il premio Anello d’Oro come Miglior voce maschile 2018 categoria TV al Festival del doppiaggio Voci nell’Ombra[5], Michael Weatherly in NCIS – Unità anticrimine e Bull, e di Zach Braff in Scrubs – Medici ai primi ferri.
Specializzatosi in repertori medioevali, frequentando corsi e seminari di paleografia e filologia musicale a Cremona presso l’Università degli studi di Pavia, collabora per 15 anni con l’Ensemble Micrologus, gruppo di musica medioevale, con il quale ha svolto attività concertistica in Italia e all’estero. Collabora anche con Giovanna Marini, realizzando concerti, incisioni discografiche e spettacoli teatrali, e dirige nel corso degli anni diversi gruppi vocali, come Vox Canora, Non-netto, Musica In Canto. Nel 2006 fonda Quarta Dimensione, vocal group per il quale scrive composizioni originali e rielaborazioni musicali (a cappella e strumentali) e con cui si esibisce in concerti e spettacoli teatrali, incide due dischi e l’arrangiamento del brano Brennero ‘66 nel disco Voci per Valerio dei Pooh inserito nel cofanetto Pooh Box.[1]

22.05: Si prosegue con Musica che resta – Il Volo con Alessandro Quarta

22.04: Interviene la giuria d’onore a spezzare il ritmo incalzante della musica

22.03: Meraviglioso l’assolo di tromba nel finale di Roy Paci

22.00: Ancora una volta il duetto funziona! Ruggeri e Pau se la giocano alla grande e danno grande energia ad un pezzo che era apparso un po’ smorto nelle prime due interpretazioni

21.59: L’introduzione di Roy Paci con la tromba dà più vervem piace il colletto rosso di Pau, il cantante dei Negrita

21.58: ENRICO RUGGERI: Leader del gruppo dei Decibel, nel 1979 pubblica l’album “Vivo da Re”. L’anno successivo Ruggeri trascina i Decibel sul palco del Festival di Sanremo con il brano “Contessa”: il successo è notevole.
nell’agosto del 1980 registra il suo primo album da solista “Champagne Molotov”. Comincia ad affermarsi anche come autore con “Tenax” interpretata da Diana Est e incide i successivi dischi: “Polvere” è del 1983. Scrive “Il mare d’inverno”, che conoscerà un grande successo con Loredana Berté.
Torna a Sanremo nella categoria “big” nel 1984 con “Nuovo swing”. Nel 1985 esce l’album “Tutto scorre” e Ruggeri partecipa all’annuale rassegna della canzone d’autore, il prestigioso Premio Tenco. L’anno successivo vince il premio della critica al Festival di Sanremo, con “Rien ne va plus”. L’edizione di Sanremo 1987 vede vittoriosa una delle più belle canzoni italiane di sempre: “Si può dare di più” firmata e interpretata dal trio Enrico Ruggeri, Gianni Morandi e Umberto Tozzi. Nella stessa edizione il premio della critica viene assegnato a “Quello che le donne non dicono”, scritta da Ruggeri e interpretata da Fiorella Mannoia.
Nel 1993 Enrico Ruggeri compie l’impresa e vince per la seconda volta il Festival di Sanremo con “Mistero”. Nel 1996 Enrico Ruggeri festeggia i 3 milioni di dischi venduti in carriera: partecipa al festival di Sanremo con “L’amore è un attimo”.
Dopo il doppio live “La Vie En Rouge” (2001) partecipa a San Remo 2003 in coppia con Andrea Mirò, presentando il brano “Nessuno tocchi Caino”. Partecipa al Festival di Sanremo 2010 con il brano “La notte delle fate”, a cui segue un nuovo album dal titolo “La ruota”. Nel 2017 pubblica la sua autobiografia dal titolo “Sono stato più cattivo”. Torna ancora a Sanremo nel 2018, questa volta con il suo gruppo storico, i Decibel, presentando il brano “Lettera dal duca”.
ROY PACI: Rosario Paci, meglio conosciuto come Roy Paci, nasce ad Augusta, in provincia di Siracusa, in Sicilia, il 16 settembre del 1969. Trombettista, compositore e arrangiatore italiano, apprezzato soprattutto per le sue sonorità latin-jazz e per aver dato vita con la formazione degli Aretuska ad una delle contaminazioni musicali più vive e seguite non solo a livello nazionale.
Il 1990 è l’anno della svolta. Poco più che ventenne Roy si trasferisce in Sud America, alla ricerca di una maturità e di una crescita musicale e compositiva che si rivelerà importantissima.
Nel 1999, Roy Paci incontra Manu Chao, che lo vuole per il suo fortunatissimo “Proxima Estacion? Esperanza”. Il trombettista siciliano lo accompagna nel trionfale tour mondiale di Radio Bemba, per poi suonare anche con un’altra formazione spagnola, quella dei Macaco, capitanati da Dani El Mono Loco. Con loro, arriva l’album “Rumbo Submarino”.
Il 2000 però, è un altro anno di svolta, perché il musicista di Augusta, dà vita al suo progetto più amato, quello che ha portato il suo nome in giro per il mondo, a rappresentare lo ska e il latin jazz italiano. Nascono i “Roy Paci & Aretuska”: formazione di giovani talenti siciliani, diretta dal bravo e ormai esperto trombettista.
Il 2003 è l’anno di “Tuttapposto”, secondo disco firmato “Roy Paci & Aretuska”. Con loro, come special guest, ci sono anche Tony Scott e Chicco Montefiori. Con la sua band, Roy Paci suona in tutta Europa. Sempre nel 2003, Leonardo Pieraccioni vuole una colonna sonora speciale per il suo film “Il paradiso all’improvviso” e Paci e gli Aretuska realizzano per lui una versione speciale del brano “Besame mucho”. Intanto, prendono parte al FestivalBar e Roy si aggiudica il “Premio Carosone”.
Nel giugno del 2007, dopo tre album, Roy Paci & Aretuska realizzano “Suonoglobal”. Il disco contiene alcuni duetti importanti, come quelli che Roy realizza con Manu Chao e con Pau dei Negrita. Nell’album, suona anche con Caparezza e i Sud Sound System. Il singolo trainante è “Toda Joia Toda Beleza”, che diventa la colonna sonora dell’estate.

21.56: Bisio e la Raffaele sul palco. Nuovo concorrente sul palco: I ragazzi stanno bene – Negrita con Enrico Ruggeri e Roy Paci

21.53: La serata è iniziata bella sostenuta. Bene tutti i duetti, sarà perchè inizia ad essere il terzo ascolto e i pezzi iniziano ad entrare in testa

21.52: Break all’Ariston

21.50: Virginia Raffaele imita Patty Pravo di fronte a Patty Pravo! Che coraggio!

21.47: Suggestiva l’interpretazione di Caccamo. L’inserimento del piano funziona. Anche questo pezzo, il quarto sul quattro, rende di più conm la collaborazione esterna

21.46: Caccamo è al piano e sta duettando con Patty Pravo

21.45: GIOVANNI CACCAMO: Siciliano di Modica, è stato scoperto da Franco Battiato. Ha vinto nella sezione Nuove proposte il Festival di Sanremo 2015 con il brano Ritornerò da te, scritto da lui stesso, ed è giunto al terzo posto al Festival di Sanremo 2016 nella categoria Big con il brano Via da qui, cantato insieme a Deborah Iurato. Nel 2018 ha preso parte alla 68ª edizione del Festival di Sanremo con il brano Eterno, classificandosi decimo.

21.44: Riparte la gara! è il momento di Un po’ come la vita – Patty Pravo con Briga con Giovanni Caccamo

21.42: Il tormentone qua è la mancanza degli ospiti internazionali. Chiara Sani chiede a chi è collegato di esprimere un parere su quale ospite internazionale avrebbe voluto a Sanremo

21.41: E’ Baglioni ad attaccare “Dio è morto”…

21.40: Il pubblico non  smette più di urlare “Liga, Liga”

21.38: Sale Baglioni sul palco dell’Ariston. Tutto è pronto per il duetto annunciato con “Dio è morto” di Guccini

21.37: Pubblico dell’Ariston in piedi! Ovazione per Ligabue, con tanto di coro del pubblico

21.36: Si nota un tono di arancio nel trucco di presentatori e ospiti. Oggi le truccatrici si sono scatenate!

21.35: Ligabue mette a posto tutti anche qua. Stanno cantando tutti!

21.34: E adesso si fa sul serio. Ligabue attacca “Urlando contro il cielo”. A breve l’Ariston si trasformerà in una bolgia

21.32: Prosegue la gag, lunghissima, con Ligabue che riesce ed entra con We will rock you dei Queen vestito da re

21.30: Bisio ripresenta Ligabue che rientra con la base di Back in black degli AC/DC. Ligabue ha al collo una chitarra enorme!

21.28: Tra poco Bisio presenterà Claudio Baglioni, al momento fa la presentazione di Ligabue con la base di Balliamo sul mondo

21.27: C’è Bisio sul palco dell’Ariston. Applauso fragoroso per Ligabue

21.25: Giacca striata per Ligabue, a sfondo nero

21.23: Ligabue irrompe sul Festival. Senza presentazioni! Sta cantando il suo ultimo pezzo “Luci d’America”

21.22: Chiara Sani si sta chiedendo ripetutamente perchè non c’è un ospite internazionale a Sanremo. In effetti i suoi dubbi sono condivisibili

21.20: Applausi dell’Ariston per Noemi e Irama che potrebbe essere il trampolino di lancio per uno dei grandi favoriti del Festival

21.18: I duetti funzionano: anche Noemi riesce a migliorare il pezzo di Irama che resta in testa. Non è sicuramemnte un capolavoro ma dal punto di vista musicale la seconda parte è trascinante

21.17: NOEMI: E’ diventata famosa nel 2009 in seguito alla partecipazione alla seconda edizione di X Factor, nella quale, pur non vincendo, risultò la cantante di maggior successo, firmando successivamente un contratto con l’etichetta discografica Sony Music.
Ha partecipato a cinque Festival di Sanremo, rispettivamente nel 2010 con Per tutta la vita, vincitore di un Sanremo Hit Award, nel 2012 con Sono solo parole, classificatosi al terzo posto, nel 2014 con Un uomo è un albero e Bagnati dal sole che le hanno fruttato un Telegatto di Sanremo Social, nel 2016 ottenendo una Targa PMI per aver presentato il brano La borsa di una donna ed arrivando finalista nella gara delle cover con Dedicato e nel 2018 con il brano Non smettere mai di cercarmi. Nel 2012 è stata scelta dalla Walt Disney per comporre la colonna sonora italiana del film d’animazione Ribelle – The Brave con i brani Il cielo toccherò e Tra vento ed aria. La sua particolare timbrica vocale è stata anche oggetto di lusinghiere considerazioni da parte di alcuni psicologi di università inglesi e canadesi.[2]
Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, inclusi cinque Wind Music Awards ed un Premio TV – Premio regia televisiva oltre a varie nomination ai World Music Awards, ai TRL Awards, all’OGAE e una al Nastro d’argento.

21.16: Ora La ragazza con il cuore di latta – Irama con Noemi

21.15: Grande finale con ritmo incalzante e il duetto funziona! Applausi!

21.14: Sound molto folk-country per Motta, con Nada che riesce ad impreziosire un pezzo che ad ogni ascolto migliore

21.13: NADA: a soli quindici anni debutta al Festival di Sanremo 1969 con Ma che freddo fa (in abbinamento con i Rokes), singolo inciso per la RCA Talent che la spinge al primo posto in hit-parade per cinque settimane regalandole un’enorme e improvvisa popolarità in Italia, Spagna, Giappone e altri paesi; viene soprannominata Il pulcino del Gabbro per la sua giovanissima età.
Nel 1970 canta Pa’, diglielo a ma’ in abbinamento con Ron sempre a Sanremo, mentre nel 1971 vince con Il cuore è uno zingaro in abbinamento con Nicola Di Bari, per poi classificarsi terza nel ’72 con Re di denari. In quella edizione vinse di nuovo Di Bari con I giorni dell’arcobaleno. I due tirarono a sorte, con una moneta da 100 lire, su chi dovesse partecipare all’Eurovision Song Contest: la fortuna le girò le spalle e vi andò il suo collega.
Nel 1983 passa alla EMI ed esce l’album Smalto, trainato dalla celeberrima Amore disperato, che diventa immediatamente uno dei tormentoni dell’anno, nonché uno dei brani italiani simbolo degli anni ottanta. Torna al Festival di Sanremo nel 1987 con Bolero ed è ultima classificata.
Nel 1999 presenta al Festival di Sanremo il brano Guardami negli occhi, da lei scritto e composto, ottenendo una certa visibilità e riscuotendo anche l’attenzione di Adriano Celentano che la vuole per il duetto Il figlio del dolore, uscito nel 2000 all’interno del disco Esco di rado e parlo ancora meno di Adriano Celentano. Nel 2007 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con il brano Luna in piena

21.12: E’ il momento di Dov’è l’Italia – Motta con Nada.

21.10: Nel finale Cristina D’Avena mette da parte l’emozione e riesce a chiudere in bellezza anche se la sua voce non può non ricordare una delle tante sigle che ha cantato in carriera

21.09: Apprezzabile, secondo Raffaele Montanari, il nuovo arrangiamento del pezzo che lo rende più rock

21.08: In rosso Shade, In corto Federica Carta, con il cappello Cristina D’Avena che però non è particolarmente precisa con la voce

21.07: CRISTINA D’AVENA: Vera e propria star delle sigle per bambini. E’ stata a cavallo degli anni ottanta e novanta la assoluta protagonista del panorama delel sigle dei cartoni animati e ora è una vera icona per tutti quelli che hanno dai 40 ai 50 anni, che conservano i ricordi delle musiche che accompagnavano le serie preferite della loro infanzia. Il 23 novembre 2018 esce il suo ultimo album Duets Forever – Tutti cantano Cristina, contenente altri 16 duetti con altrettanti big della musica italiana. Le sue pubblicazioni sono suddivise in 86 album ufficiali su etichetta Five Record, poi RTI Music, di cui 22 della collana Fivelandia; 21 dal titolo I tuoi amici in tv; 12 album monografici dedicati alle serie animate, dei quali 8 su 33 giri e 4 su CD; 8 album monografici dedicati ai telefilm della serie Licia e Cristina; altri 13 album e 28 ristampe e 2 con Warner Music.
Sono stati pubblicati 12 Greatest Hits, di cui 6 solo in musicassetta e 5 promossi direttamente dall’artista; 84 singoli, di cui 74 in vinile, suddivisi a loro volta in 70 ufficiali, 3 promozionali ed uno per il mercato francese e 10 singoli digitali. La cantante è comparsa in 123 compilation, di cui 16 per altre etichette e 6 per il mercato francese; pubblicazioni discografiche che, ad oggi, hanno venduto oltre 7 milioni di copie.

21.07: E’ il momento di Senza farlo apposta – Federica Carta  e Shade con Cristina D’Avena

21.05; Bisio e la Raffaele presentano il regolamento del televoto

21.03: Vi racconteremo qui, all’inizio del pezzo, chi sono i protagonisti dei duetti. Ci sono ex vincitori di Sanremo, cantanti di altissimo livello, attori, doppiatori e grandi protagonisti dello spettacolo

21.00: Bisio e Virginia Raffaele spiegano il regolamento, introducendo la giuria d’onore che sarà composta da Mauro Pagani (presidente di giuria), Fernando Ozpetek, Camila Raznovich, Claudia Pandolfi, Elena Sofia Ricci, Beppe Severgnini, Serena Dandini e Joe Bastianich. Saranno loro ad assegnare il premio al miglior duetto

20.58: Saranno 56 gli artisti sul palco dell’Ariston. Presentati Raffaele e Bisio. Per lei abito nero a sirena con profondo spacco laterale con una manica argentata che riprende l’argentato di Baglioni. Bisio elegante con giacca di velluto bordeaux

20.55: L’applauso del pubblico per Claudio Baglioni che saluta e presenta la quarta serata

20.52: Bella la coreografia sul palco dell’Ariston con i ballerini che seguono in tournèe il cantante romano

20.49: Inizia la quarta serata del Festival e Claudio Baglioni in lurex attacco con “Acqua dalla luna”

20.47: Dopo tre serate gli unici ad essere entrati sempre nella zona blù sono Cristicchi, Silvestri, Irama, Ultimo e Loredana Bertè

20.45: Grande attesa all’Ariston per l’unico ospite musicale di questa sera, Ligabue

20.40: Iniziato il pre-festival

20.37: Con noi questa sera il titolare della etichetta discografica PMS Studio Raffaele Sani, l’attrice e conduttrice Chiara Sani, l’esperto di musica Marcello Romeo, Margherita Ventura e Claudio Bolognesi

20.35: Ecco il regolamento della quarta serata.

Interpretazione-esecuzione di tutte le 24 canzoni in gara degli Artisti, eventualmente con diverso arrangiamento musicale, ognuno insieme ad un Artista Ospite.
VOTAZIONE MISTA: TELEVOTO + SALA STAMPA + GIURIA D’ONORE (CON PESO 50%, 30%, 20%).
Televoto con Sessione Unica in cui sarà possibile votare tutti i 24 Artisti in gara che si esibiranno
durante la Serata.
Giuria della Sala Stampa: ciascun giornalista esprime 4 preferenze singole, ossia da attribuire a 4
Artisti differenti.
Giuria d’Onore: Ciascun giurato avrà a disposizione 24 preferenze e:
– avrà l’obbligo di attribuire tutte le 24 preferenze;
– avrà la possibilità di distribuire le preferenze tra un minimo di 10 ed un massimo di 16 Artisti.
Il risultato del Televoto sarà trasformato in percentuale e sommato al voto percentualizzato della
Giuria della Sala Stampa e della Giuria d’Onore: i tre distinti risultati avranno rispettivamente peso
per il 50%, 30%, 20%.
La media tra le percentuali di voto ottenute in Serata ed il consolidato ottenuto nelle Serate
precedenti determinerà una classifica delle 24 canzoni/Artisti.
In caso di ex-aequo, dopo 4 cifre decimali, si farà riferimento alla graduatoria risultante dalla
votazione del Televoto e, in caso di ulteriore persistenza di ex-aequo, alla graduatoria risultante dalla
votazione della Giuria d’Onore.
Rai-Direzione Rai Uno si riserva la facoltà di assegnare un premio speciale all’interpretazioneesecuzione con artista Ospite designata dalla Giuria d’Onore con separata votazione.

20.30: Molto interessanti alcuni binomi di questa serata. L’ospite più atteso tra coloro che faranno i duetti probabilmente è Tony Hadley, leader storico degli Spandau Ballet, in coppia con Arisa

 
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