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Monicelli, senza cultura in Italia...
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Messaggi del 16/03/2016
Post n°13088 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Stefano Stefanutto Rosa14/03/2016 “Come tanti italiani voglio conoscere la verità del delitto Pasolini, sapere che cosa è successo in quel periodo con questi cadaveri eccellenti, come nel caso Moro”. Il cantante e attore Massimo Ranieri, grazie a una forte somiglianza con lo scrittore e regista, è il protagonista de La macchinazione, film inchiesta e di denuncia di David Grieco, in sala in 120 copie dal 24 marzo con Microcinema Distribuzione. “Non ho dovuto truccarmi, solo per rendere la somiglianza ancora più forte ho utilizzato gli occhiali - dice Ranieri - Avevo rifiutato di lavorare con altri registi i cui film trattavano solo l’omosessualità di Pasolini e non il suo pensiero. Inoltre conosco Grieco da 40 anni, ma ho accettato solo dopo aver letto la sceneggiatura. E non è stato facile, ho rinviato infatti di una settimana il set, perché colpito da una malattia psicosomatica”.
La macchinazione racconta gli ultimi tre mesi di vita di Pier Paolo Pasolini a partire da quell’estate del 1975, in piena avanzata elettorale del PCI, mentre è impegnato al montaggio di uno dei suoi film più discussi, Salò o le 120 giornate di Sodoma e nella stesura del romanzo inchiesta “Petrolio”, uscito postumo nel 1992, atto d’accusa contro il potere politico ed economico dell’epoca. E uno dei personaggi del libro, Troya, è ispirato a Eugenio Cefis, uomo dell’Eni e della Montedison nonché tra i promotori della P2 secondo il libro di denuncia “Questo è Cefis”, scritto da Giorgio Steimetz, nome di fantasia di uno strano personaggio con il quale Pasolini s’incontra, non sapendo che è spiato dai servizi segreti. In quegli stessi giorni, Pasolini frequenta in quel periodo Pino Pelosi, un giovane sottoproletario romano che ha legami con il mondo criminale della capitale che presto si farà conoscere come Banda della Magliana. Una notte, alcuni amici di Pelosi rubano il negativo di Salò e chiedono un riscatto esorbitante. Ma il loro vero obiettivo non sono i soldi. Nella notte tra l’1 e il 2 novembre Pasolini si reca all’Idroscalo di Ostia per riavere il negativo del suo film, ma è in realtà una trappola, il suo assassinio è stato pianificato nei minimi particolari.
“Di tutte le fandonie e mistificazioni presenti nel nostro paese dall’inizio della strategia della tensione, dicembre 1969 con la strage alla Banca dell’Agricoltura di Milano, il delitto Pasolini - avverte il regista - è quello che ne contiene di maggiori. Non c’è nulla di vero nella versione ufficiale a cominciare dalla tesi che Pasolini sia stato ucciso durante un incontro sessuale occasionale con Pino Pelosi. Vorrei che il mio film facesse discutere come accadeva anni fa e contribuisse all’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare per la quale si sta da tempo impegnando l’avvocato Stefano Maccioni. Lui ha fatto riaprire il caso dopo 3 gradi giudizio e dopo che sono stati ritrovati 5 nuovi DNA”. Per Grieco il suo è un film che fa i conti anche con il difficile rapporto, fino a evocare la pedofilia, che noi italiani abbiamo con l’omosessualità di Pasolini che all’estero è invece vista senza problemi. “Su un intellettuale, un ideologo estremamente complesso ho voluto realizzare un film di pancia, anni ’70. Così ho utilizzato la musica della mia vita, quella dei Pink Floyd del vinile 'Atom Heart Mother Suite' ”. E i diritti non sono costati tanto come ci si sarebbe aspettati, è stato sufficiente il nome di Pasolini perché la band mettesse a disposizione la sua musica.
Nel cast di un film corale, accanto a Libero De Rienzo, Matteo Taranto, François Xavier Demaison,Milena Vukotic, Roberto Citran ci sono numerosi attori esordienti. “Ho chiesto aiuto a una famiglia storica del cinema italiano la Spoletini che da quasi un secolo fornisce volti sconosciuti, e ho chiesto di trovarmi i pischelli di quell’epoca. A cominciare dal quasi 17enne Alessandro Sardelli, nel film è Pino Pelosi, che sulla sua pagina Facebook ha scelto Franco Citti come più grande attore del mondo”. Già Franco Citti, Sergio Citti sono persone che David Grieco ha frequentato come amici e colleghi di lavoro, Il regista ha anche frequentato Pasolini fino a quel 2 novembre del 1975 quando fu tra i primi a giungere nello sterrato dell'Idroscalo dove era stato trovato il corpo martoriato di Pier Paolo. da allora tra alti e bassi Grieco ha continuato a occuparsi di quell'omicidio perché non resti più un mistero.
Post n°13087 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
ssr15/03/2016 La 3° edizione del Premio Anna Magnani, ideato da Matteo Persica e assegnato agli artisti più autorevoli e rappresentativi, si terrà il 21 marzo a Roma alla Casa del Cinema. Proprio in questa data, 60 anni fa, la Magnani fu l'unica ad aver vinto un Oscar con un film girato a Hollywood in lingua inglese. Il premio intende valorizzare le nuove stelle dello spettacolo italiano. Nelle precedenti edizioni, sono stati premiati: Franca Valeri, Franco Zeffirelli, Lidia Vitale, Paola Cortellesi, Giovanna Ralli. Il programma della serata prevede alle ore 19 il cocktail di benvenuto premiati, premiazioni, mostra fotografica, scatti fotografici a cura di Michele Simolo, letture e testimonianze di artisti. A seguire il film Roma città aperta, regia di Roberto Rossellini, distribuito da Luce Cinecittà. Saranno consegnati per il cinema 2 "premi international"; un premio per il teatro; un premio speciale; 2 premi rivelazioni. La Giuria è composta da: Matteo Persica, Francesca Piggianelli, Franco Montini, Giancarlo Governi,
Post n°13086 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Il 17 aprile siamo chiamati a votare per un referendum abrogativo, ovvero uno dei pochi strumenti di democrazia diretta che la Costituzione italiana prevede per richiedere la cancellazione, in tutto o in parte, di una legge dello Stato. Hanno diritto di votare al referendum tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto la maggiore età. Votando “Sì” i cittadini avranno la possibilità di cancellare la norma sottoposta a referendum. Dove si voterà? Si voterà in tutta Italia e non solo nelle Regioni che hanno promosso il referendum. Al referendum potranno votare anche gli italiani residenti all’estero. Quando si voterà? Sarà possibile votare per il referendum soltanto nella giornata di domenica 17 aprile. Che cosa si chiede esattamente con il referendum del 17 aprile 2016? Si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Nonostante, infatti, le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, le ricerche e le attività petrolifere già in corso non avrebbero più scadenza certa. Qual è il testo del quesito? «Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?». È possibile che qualora il referendum raggiunga la maggioranza dei “Sì” il risultato venga poi “tradito”? A seguito di un esito positivo del referendum, la cancellazione della norma che al momento consente di estrarre gas e petrolio senza limiti di tempo sarebbe immediatamente operativa. L’obiettivo del referendum è chiaro e mira a far sì che il divieto di estrazione entro le 12 miglia marine sia assoluto. Come la Corte costituzionale ha più volte precisato, il Parlamento non può successivamente modificare il risultato che si è avuto con il referendum, altrimenti lederebbe la volontà popolare espressa attraverso la consultazione referendaria. Qualora però non si raggiungesse il quorum previsto perché il referendum sia valido (50% più uno degli aventi diritto al voto), il Parlamento potrebbe fare ciò che vuole: anche mettere in discussione la zona offlimits. È vero che se vincesse il “Sì” si perderebbero moltissimi posti di lavoro? Un’eventuale vittoria del “Sì” non farebbe perdere alcun posto di lavoro: neppure uno. Un esito positivo del referendum non farebbe cessare immediatamente, ma solo progressivamente, alla naturale scadenza, ogni attività petrolifera in corso. Prima che il Parlamento introducesse la norma sulla quale gli italiani sono chiamati alle urne il prossimo 17 aprile, le concessioni per estrarre avevano normalmente una durata di trenta anni (più altri venti, al massimo, di proroga). E questo ogni società petrolifera lo sapeva al momento del rilascio della concessione. Oggi, di fatto, non è più così: se una società petrolifera ha ottenuto una concessione nel 1996 può – in virtù di quella norma – estrarre fino a quando lo desideri. Se, invece, al referendum vincerà il “Sì”, la società petrolifera che ha ottenuto una concessione nel 1996 potrà estrarre per dieci anni, ancora e basta, e cioè fino al 2026. Dopodiché quello specifico tratto di mare interessato dall’estrazione sarà libero per sempre. L’Italia dipende fortemente dalle importazioni di petrolio e gas dall’estero. Non sarebbe opportuno, al contrario, investire nella ricerca degli idrocarburi e incrementare l’estrazione di gas e petrolio? L’aumento delle estrazioni di gas e petrolio nei nostri mari non è in alcun modo direttamente collegato al soddisfacimento del fabbisogno energetico nazionale. Gli idrocarburi presenti in Italia appartengono al patrimonio dello Stato, ma lo Stato dà in concessione a società private – per lo più straniere – la possibilità di sfruttare i giacimenti esistenti. Questo significa che le società private divengono proprietarie di ciò che viene estratto e possono disporne come meglio credano. Allo Stato esse sono tenute a versare solo un importo corrispondente al 7% del valore della quantità di petrolio estratto o al 10% del valore della quantità di gas estratto. Non tutta la quantità di petrolio e gas estratto è però soggetta a royalty. Le società petrolifere non versano niente alle casse dello Stato per le prime 50.000 tonnellate di petrolio e per i primi 80 milioni di metri cubi di gas estratti ogni anno e godono di un sistema di agevolazioni e incentivi fiscali tra i più favorevoli al mondo. Nell’ultimo anno dalle royalty provenienti da tutti gli idrocarburi estratti sono arrivati alle casse dello Stato solo 340 milioni di euro. Il rilancio delle attività petrolifere non costituisce un’occasione di crescita per l’Italia? Secondo le ultime stime del Ministero dello Sviluppo Economico effettuate sulle riserve certe e a fronte dei consumi annui nel nostro Paese, anche qualora le estrazioni petrolifere e di gas fossero collegate al fabbisogno energetico nazionale, le risorse rinvenute sarebbero comunque esigue e del tutto insufficienti. Considerando tutto il petrolio presente sotto il mare italiano, questo sarebbe appena sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale di greggio per 7 settimane. Le riserve di gas per appena 6 mesi. Le ricchezze dell’Italia sono, in verità, altre: Il turismo. Si stima che le presenze complessive nelle destinazioni marine italiane siano state circa 253 milioni nel corso del 2013, con un impatto economico stimato in oltre 19 miliardi e 149 milioni di euro. Importante sottolineare infine come secondo il rapporto “Impresa Turismo 2013” (Unioncamere, 2013) il patrimonio naturalistico delle nostre destinazioni balneari è la prima motivazione di visita per i turisti stranieri.La pesca, che si esercita lungo i 7.456 km di costa entro le 12 miglia marine, produce circa il 15% del Pil marittimo e dà lavoro a circa 60.000 persone (dati ISFOL); il patrimonio culturale, che vale 5,4% del PIL e che dà lavoro a circa 1,5 milioni di persone (dati Federculture), con un fatturato annuo di circa 40 miliardi di euro.Il comparto agroalimentare, che vale l’8,7% del PIL, dà lavoro a 3 milioni e 300.000 persone con un fatturato annuo di 119 miliardi di euro e che nel solo 2014 ha conosciuto l’esportazione di prodotti per un fatturato di circa 34,4 miliardi di euro (dati Nomisma); Soprattutto la piccola e media impresa, che conta circa 4,2 milioni di piccole e medie “industrie” (e, cioè, il 99,8% del totale delle industrie italiane), e che costituisce il vero motore dell’intero sistema economico nazionale: tali imprese assorbono l’81,7% del totale dei lavoratori del nostro Paese, generano il 58,5% del valore delle esportazioni e contribuiscono al 70,8% del PIL. Il solo comparto manifatturiero, che conta circa 530.000 aziende, occupa circa 4,8 milioni di addetti, fattura 230 miliardi di euro l’anno, equivalente al 13% del PIL nazionale, e contribuisce al totale delle esportazioni del Made in Italy nella misura del 53,6% (dati Confapi). Però gli italiani utilizzano sempre di più la macchina per spostarsi. Non è un controsenso? Ciò che si estrae in Italia non è necessariamente destinato alla produzione del carburante per le autovetture ed ancor meno per quelle in circolazione nel nostro Paese. Tuttavia gli elevati consumi di petrolio nel settore dei trasporti potrebbero essere notevolmente diminuiti con una seria politica di mobilità sostenibile per le persone e per le merci nelle aree urbane ma non solo. Secondo l’Unione europea, rispetto agli altri Stati membri, l’Italia è al riguardo agli ultimi posti. Cosa ci si attende? Il voto referendario è uno dei pochi strumenti di democrazia diretta a disposizione degli italiani ed è giusto che i cittadini abbiano la possibilità di esprimersi anche sul futuro energetico del nostro Paese. Nel dicembre del 2015 l’Italia ha partecipato alla Conferenza ONU sui cambiamenti climatici tenutasi a Parigi, impegnandosi, assieme ad altri 194 Paesi, a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi centigradi e a seguire la strada della decarbonizzazione. Fermare le trivellazioni in mare è in linea con gli impegni presi a Parigi e contribuirà al raggiungimento di quell’obiettivo. È necessario, nel frattempo, affrontare il problema della transizione energetica, puntando anche sul risparmio e sull’efficienza energetica e investendo da subito nel settore delle energie rinnovabili, che potrà generare progressivamente migliaia di nuovi posti di lavoro. Il tempo delle fonti fossili è scaduto: è ora di aprire a un modello economico alternativo.Perché questo referendum? Per tutelare i mari italiani, anzitutto. Il mare ricopre il 71% della superficie del Pianeta e svolge un ruolo fondamentale per la vita dell’uomo sulla terra. Con la sua enorme moltitudine di esseri viventi vegetali e animali – dal fitoplancton alle grandi balene – produce, se in buona salute, il 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe fino ad 1/3 delle emissioni di anidride carbonica prodotta dalle attività antropiche. La ricerca e l’estrazione di idrocarburi ha un notevole impatto sulla vita del mare. Le attività di routine delle piattaforme possono rilasciare sostanze chimiche inquinanti e pericolose nell’ecosistema marino, con un forte impatto sull’ambiente e sugli esseri viventi, come dimostrano i dati del ministero dell’Ambiente relativi ai controlli eseguiti nei pressi delle piattaforme in attività oggi nel mare italiano. Anche la ricerca del gas e del petrolio, che utilizza la tecnica dell’airgun (esplosioni di aria compressa), incide, in particolar modo, sulla fauna marina: le emissioni acustiche dovute all’utilizzo di tale tecnica può elevare il livello di stress dei mammiferi marini, può modificare il loro comportamento e indebolire il loro sistema immunitario. Possono provocare inoltre danni diretti a un’ampia gamma di organismi marini – cetacei, tartarughe, pesci, molluschi e crostacei – e alterare la catena trofica. Senza considerare che i mari italiani sono mari “chiusi” e un incidente anche di piccole dimensioni potrebbe mettere a repentaglio tutto questo. Un eventuale incidente – nei pozzi petroliferi offshore e/o durante il trasporto di petrolio – sarebbe fonte di danni incalcolabili coneffetti immediati e a lungo termine sull’ambiente, la qualità della vita e con gravi ripercussioni gravissime sull’economia turistica e della pesca. Se volete approfondire visitate il sito fermateletrivelle.it
Post n°13085 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Per questo motivo oggi Fabio Volo (che fa il doppiatore di uno dei personaggi di Kung Fu Panda) ha voluto parlare direttamente al giornalista nel suo programma il “Volo del mattino” trasmesso suRadio Deejay. La discussione tra i due ad un certo punto si infiamma: «Po ha un padre biologico, un panda, e uno adottivo, un’oca» spiega Volo tentando di far cogliere ad Adinolfi che “padre” non è solo chi genera un figlio ma anche chi se ne prende cura. E ancora «Il tema è che la comunicazione di Kung Fu Panda 3 è tutta incentrata sul fatto che ci siano due papà». Risponde Adinolfi che ammette di non aver ancora visto il film. Il conduttore rilancia: «Il Vangelo l’hai letto? Gesù aveva due padri!», «Questa è blasfemia» lo stoppa l’ex deputato del Partito Democratico. Le cose poi degenerano ulteriormente: «Hai trovato nella religione una casa per le tue patologie: in una società normale tu ti cureresti con gli psicofarmaci!» spara Volo che poi preso dalla foga lancia una sedia in studio. Ascolta il podcast cliccando il link http://www.deejay.it/news/favio-volo-vs-adinolfi-scontro-acceso-su-kung-fu-panda-e-i-due-papa/474199/?preview=true
Post n°13084 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Ormai ne siamo ben consapevoli. La sesta stagione de Il trono di spade condurrà il pubblico nel regno degli spoiler di Winds of Winter, nuovo romanzo di George R.R. Martin. Il libro, infatti, non è ancora pronto e la data di uscita continua a slittare, mentre la serie farà ritorno, come da copione, sulla rete americana HBO a partire dal 24 aprile. Lo show, però, ha già anticipato, in una delle scene principali della quinta stagione, uno snodo narrativo contenuto nel suo romanzo. Gli appassionati lettori di George R.R. Martin avranno notato come la marcia di di Stannis Baratheon da Castello Nero verso la roccaforte di Grande Inverno fosse descritta in modo diverso nei libri rispetto all'adattamento televisivo. I romanzi lasciano la famiglia di Stannis - e Lady Melisandre - indietro alla Barriera. Nella quinta stagione la storia prende una piega drammatica quando il gelo spinge Melisandre a convincere Stannis a sacrificare la figlia Shireen al Signore della Luce. George R.R. Martin si era affrettato a spiegare che l'evento mostrato nella serie tv non rifletteva necessariamente il destino letterario del personaggio. Adesso, però, Den of Geek ha riportato il commento contenuto nella versione Blu-ray della quinta stagione de Il trono di spade nel quale viene rivelato che "nonostante non sia ancora comparso nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco, George R.R. Martin ha confermato che è sempre stata sua intenzione narrare il sacrificio al Dio della Luce di Shireen ad opera di Stannis e Melisandre". La sesta stagione proseguirà nell'anticipazione di eventi che i lettori troveranno inWinds of Winter. E voi che farete? Rinuncerete alla visione dei nuovi episodi dello show per non "rovinarvi" la lettura del romanzo? fatecelo sapere nei commenti che seguono.
Post n°13083 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
George Martin ha dato una risposta shock ad una fan di Game of Thrones che le chiedeva quando sarà pubblicato l’ultimo libro della saga, scopri di più su melty! Il trailer di Game of Thrones 6 è risultato il più visto di sempre nella storia degli show HBO superando quello della quarta stagione, anche e soprattutto perché la serie ha superato i libri di George R.R Martin e anche qualche lettore ha voluto dare un’occhiata al video. Le domande che ci ha lasciato sono molteplici (leggi l'analisi dei vari frame), con molta attenzione alla morte di Jon Snow e al duello contro i soldati Targaryen che lascia presagire l’ormai imminente flashback su “La Torre della Gioia” e le vere origini del figlio bastardo di Ned Stark. La preoccupazione dei fan è per la stesura dei libri, con la speranza che almeno “A Dream o Spring” possa uscire prima dell’ultima stagione, ma alla domanda di una fan l’autore della saga ha risposto in modo laconico: “Se la serie durerà fino alla decima stagione forse uscirà prima”. La notizia manderà nello sconforto più totale i fan e arriva dal blog ufficiale di George R.R Martin, che spesso commenta e regala spoiler ai suoi fan come sul fatto che Stannis è ancora vivo e vegeto nei testi. Dan Weiss e David Benioff, gli sceneggiatori e produttori della serie tv HBO, hanno sempre parlato di 8 stagioni per lo show e Martin ha tenuto a precisare che la sua risposta sulle dieci stagioni non c’entra nulla su quanto durerà Game of Thrones: “No, certo che no”. L’autore ha voluto solamente spiegare e rimarcare, qualora ce ne fosse bisogno, che la speranza dei lettori di potere leggere l’epica conclusione prima di vederla in tv sembrerebbe un sogno destinato a rimanere tale.
Post n°13082 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
- 05 Marzo 201di Asa WinstanleyAd un forum sulla cyberguerra a Tel Aviv a Gennaio, è saltato fuori che Israele ha disposto almeno 26 milioni di dollari nel budget di quest’anno per combattere il sempre crescente movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni, abbreviato in BDS.
Un resoconto di Associated Press sull’evento ha citato un’alta ufficiale israeliana nella sua dichiarazione di voler “creare una comunità di combattenti” contro il BDS nel mondo online. Il piccolo frammento di cyber-tintinnio di sciabola è arrivato da Sima Vaknin-Gil, la direttrice generale del Ministero per gli Affari Strategici israeliano ( precedentemente a capo della censura militare della stampa in Israele). Il capo di questo ministero è Gilad Erdan, lo scorso anno incoronato “ministro del BDS” dal Primo Ministro Benjamin Netanyhau. Il forum era rivolto agli sviluppatori tecnologici israeliani, riporta l’Associated Press. “Le iniziative sono in gran parte tenute nascoste,” dice il resoconto. ” I partecipanti al forum, al quale si accede solo per invito e che si è tenuto ai margini di una conferenza sulla cyber tecnologia, hanno ripetutamente ricordato ai presenti che dei giornalisti erano all’interno della stanza.” Si rende anche chiara l’idea che la nuova spinta è, in parte, frutto del lavoro del Mossad, l’agenzia israeliana di spionaggio internazionale. Il Mossad ha una lunga storia di rapimenti, omicidi ed altri atti terroristici contro i suoi nemici, soprattutto contro attivisti palestinesi, leaders e combattenti. Solo la settimana scorsa il Mossad ha ucciso l’ex prigioniero palestinese, Omar Nayef Zayed, secondo quanto riferito dalla sua famiglia. Il prigioniero politico fuggito aveva vissuto pacificamente in Bulgaria in esilio fin dalla fine degli anni ’90. Una parte di questi milioni di nuovi dollari anti-BDS andranno alle società high-tech israeliane per combattere il BDS online, dice il resoconto, sebbene (come sempre) i dettagli siano nebulosi. Due “ex ufficiali dell’intelligence militare” hanno riferito ad Associated Press di aver creato una compagnia che intende ” raccogliere informazioni sulle organizzazioni BDS in Europa […]negli Stati Uniti ed in Sud America” e che lo scopo sia quello di “smantellare l’infrastruttura dei gruppi[…] responsabili di incitamento e di antisemitismo contro Israele. ” Ma, ovviamente, ” hanno rifiutato di fornire dettagli.” In che modo degli strumenti online possano “smantellare” gruppi esistenti nella vita reale, fatti di amici e compagni, è un mistero. È probabile che rimanga solo un desiderio augurale d’Israele Alla piccola soirée era presente anche Adam Milstein, un magnate immobiliare israeliano-americano fanaticamente antipalestinese e un evasore di tasse condannato (i diplomatici israeliani hanno scritto al giudice federale statunitense per chiedere una sentenza più lieve). Tutto questo ci dice due cose. In primo luogo, Israele non si riesce a scrollare di dosso la sua dipendenza dalla guerra. Come con tutto ciò con cui ha a che fare, ricorre sempre alla guerra ed alla retorica guerrafondaia ad ogni giro. Da qui la dichiarazione di “guerra” contro il BDS, un movimento del tutto nonviolento di volontari attivisti impegnati che non vogliono altro che l’eguaglianza e la libertà per i palestinesi ed il diritto al ritorno per i rifugiati. Il quadro dipinto dai partecipanti del forum cyberbelligerante che hanno parlato con l’Associated Press non rappresenta un movimento nato dal basso ma una una specie di cospirazione internazionale senza alcuna reale profondità. Un portavoce del ministero degli esteri israeliano che si è rivolto all’Associated Press incolpa ” i musulmani di seconda e terza generazione in Europa e negli Stati Uniti che hanno rancore verso l’occidente e conducono anche campagne online contro gli europei e contro i governi statunitensi”, un tentativo di dipingere in modo falso il problema come odio religioso piuttosto che come una questione universale di diritti umani. Ha dichiarato anche che gli attivisti BDS “spesso creano codici che consentono ai membri di lanciare migliaia di messaggi dai loro profili sui social media, creando l’illusione che molti manifestanti stiano condividendo in rete lo stesso messaggio contro Israele o contro l’occidente.” Ma in realtà non c’è alcuna “illusione”. Israele semplicemente si rifiuta di affrontare la realtà dei fatti secondo cui le sue azioni sono detestate da una vasta maggioranza di persone di tutto il mondo. La maggioranza delle persone semplicemente non sono generalmente ammiratori dei crimini di guerra o del razzismo. Sondaggio dopo sondaggio viene svelata l’impopolarità mondiale d’Israele. Finché Israele non riuscirà a rendersi conto di tutto ciò, i suoi progetti per combattere il BDS continueranno a fallire. Israele non sta combattendo contro un fantasma: ha costruito un nemico immaginario. Quello che esiste realmente è un popolare movimento globale dal basso che non può essere sconfitto con stupidi trucchetti online. La seconda cosa da ricordare qui è che le rivendicazioni israeliane di avere abilità nel combattere il cybercrimine (o di porsi come leader mondiale in materia di cyber sicurezza, come descritto enfaticamente dall’Associated Press) sono largamente sovrastimate. Mentre da una parte non c’è dubbio alcuno che Israele sia coinvolto in tentativi di sabotaggio contro le capacità degli attivisti BDS online, d’altro canto queste strategie equivalgono a mettere il dito nella falla della diga. Al massimo possono riuscire a ritardare gli eventi per quantità di tempo davvero molto brevi. Come Omar Barghouti, un leader del movimento BDS, ha detto ad Associated Press: “Un discreto numero di pagine web che i siti web del BDS avevano linkato sono misteriosamente scomparse da Internet. Presumiamo che il cyber sabotaggio di Israele stia procedendo, ma siamo compiaciuti nell’osservare che il suo effetto scoraggiante ha ottenuto scarso risultato sul movimento globale del BDS, fino ad oggi.” Ad Israele piace crogiolarsi nell’esagerazione, nell’intimidazione e nella guerra psicologica contro i propri nemici. Ci sono molti esempi storici di questo modo di fare, come per esempio gli urlatori che le organizzazioni terroristiche sioniste portano in giro nei villaggi palestinesi annunciando che i loro crimini di guerra (massacri e stupri) contro i civili palestinesi siano stati peggiori di quanto non fossero effettivamente, allo scopo di terrorizzare i palestinesi disarmati ed indurli alla fuga. Per anni, Israele si è compiaciuto nel dipingere un’immagine di grande sofisticatezza tecnologica. Viene citato come esempio principale la sua partecipazione alla creazione di “Stuxnet”, il virus che ha sabotato le attrezzature nucleari iraniane. Se da un lato non c’è dubbio sulle capacità d’Israele in questo campo, il suo ruolo viene ingigantito spesso con obiettivi propagandistici. Come ho precedentemente raccontato nel 2012, è molto più probabile che Stuxnet fosse stato creato principalmente dagli statunitensi (prima durante il governo Bush e poi durante i governi Obama) per attaccare l’Iran. Israele è stato solo un partner minoritario ed è stato persino responsabile di avere rovinato l’operazione di sabotaggio (soprannominata “Giochi Olimpici”), portandola a finire prima di quanto programmato. Altri documenti riguardo ad una operazione correlata a Giochi Olimpici (un piano d’emergenza soprannominato “Nitro Zeus”) sono emersi a Febbraio, durante la prima di un nuovo film documentario chiamato Zero Days. Queste rivelazioni hanno confermato le mie analisi del 2012. “Secondo le affermazioni fatte nel film, le avventate azioni israeliane hanno impedito di portare avanti altre azioni precedentemente pianificate che avevano lo scopo di sabotare i computer di una seconda e più fortificata struttura di arricchimento dell’uranio” ha raccontato un giornalista israeliano. C’è una ragione per essere altamente scettici a proposito di un tale auto-accrescimento delle rivendicazioni che il Mossad ed i suoi alleati, i suoi delegati ed affiliati hanno chiaramente inteso trasmettere alla stampa. È altamente probabile che simili rivendicazioni abbiano solo lo scopo di fomentare qualcosa di simile alla guerra psicologica contro gli attivisti BDS. Siate consapevoli ma non fatevi indimidire. Abbiamo la ragione dalla nostra parte, loro hanno solo i soldi, l’oppressione ed il potere statale. (*) Asa Winstanley è un giornalista investigativo che vive a Londra ed è un collaboratore di Electronic Intifada. Fonte: Middle East Monitor Traduzione di L. Pal – Invictapalestina.org
Post n°13081 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Chiediamo al Governo di informare sul referendum del 17 aprile! Il referendum del 17 Aprile viene tenuto segreto! I mass media sono obbligati a rendere reale una democrazia: devono informare sul referendum del 17 aprile! Il servizio pubblico faccia ciò che è nel suo obbligo: informi i cittadini del Referendum da subito! Il governo faccia ciò che è in suo potere: informi gli italiani della scadenza referendaria. Renzi faccia un tweet al giorno! L’ 11 giugno 2004, in relazione allo svolgimento delle elezioni politiche europee del 12 e 13 giugno, L’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi “ricordò” agli italiani lo svolgimento dell’appuntamento elettorale con un sms firmato “Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Una cosa sbagliata per un appuntamento politico, diviene un obbligo morale e sociale per un appuntamento referendario: un appuntamento che la stampa, le televisioni commerciali, il servizio pubblico, stanno ignorando. Il governo invii un SMS informativo ora attraverso i gestori di telefonia mobile per garantire la conoscenza della scadenza referendaria. Il Presidente della Repubblica faccia un richiamo ufficiale al Governo, al Parlamento, alla Rai all’intero mondo dell’informazione. Il 17 aprile 2016 gli italiani, infatti, saranno chiamati a votare per una cosa che raramente accade: il modello del nostro sviluppo. Spesso cittadini, economisti, politici, commentatori si sbizzarriscono nelle critiche e nelle constatazioni che il mondo così com’è non possa andare avanti. Inquinamento, qualità dell’aria, malattie, spesa sanitaria alle stelle, bombe d’acqua e siccità, clima “impazzito” e industrializzazione della vita, drammi personali e collettivi, distruzione di quelle poche certezze spesso costruite con i sacrifici di una intera vita. Ora abbiamo la possibilità di scegliere! Insomma, come per il referendum sull’acqua, i cittadini possono dire finalmente la loro non su questo e quel politico, su questo o quello schieramento, ma su un tema preciso: dobbiamo ancora puntare sul modello di sviluppo basato sul petrolio e gli idrocarburi e, nel fare questo, dobbiamo consentire alle industrie petrolifere di far diventare il nostro mare un campo di estrazione petrolifera? Mettendo a repentaglio la vita dei nostri mari e il nostro futuro? L’informazione relativa al referendum del 17 Aprile è negata ai cittadini. La Presidenza del Consiglio, così solerte a informare su tutto, sembra scegliere la strada del disinteressamento. Per questo motivo, è opportuno che ogni cittadino solleciti conoscenti ed amici a informare sulla scadenza referendaria: utilizziamo i social, gli SMS, le nostre bacheche per informare i cittadini del loro diritto a votare sul loro futuro. Un gesto di autoinformazione della società in assenza di quello istituzionale. Questo il testo del messaggio che possimo far circolare: “Il 17 aprile si voterà per il referendum contro le trivellazioni petrolifere nei nostri mari. Invia questo messaggio ad almeno 10 amici, pubblicalo sul tuo profilo social, rilancialo sulle pagine dei giornali e dei siti di informazione”.
Post n°13080 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Post n°13079 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Titolo originale: L'hermine Xavier Racine è un giudice molto temuto, presidente di corte d'assise. Lo chiamano "il giudice a due cifre", perché le pene che infligge sono sempre di almeno dieci anni. Tutto cambia drammaticamente il giorno in cui Racine incontra Birgit Lorensen-Coteret, chiamata come giudice popolare nel caso di un uomo accusato di omicidio. E' la stessa donna di cui si era innamorato Racine sei anni prima. Quasi in segreto. E' forse la sola donna che abbia mai amato. NOTE: Presentato in Concorso al Festival di Venezia 2015.
Post n°13078 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
In Kung fu Panda 3, dopo essersi ricongiunto con il papà Li, che non vedeva da lungo tempo, Po raggiunge con lui il suo villaggio d'origine: un paradiso segreto dei panda in cui incontra una serie di esilaranti nuovi personaggi. La minaccia tuttavia è dietro l'angolo, quando il potente spirito maligno Kai inizia a terrorizzare l'intera Cina sconfiggendo tutti i maestri di kung fu, ci vorrà tutta l'abilità e l'audacia di Po per insegnare ai suoi maldestri e festaioli compagni panda l'arte del kung fu, e trasformarli così in una vera e propria squadra da combattimento. - DATA USCITA: 17 marzo 2016
- GENERE: Animazione , Azione , Avventura
- ANNO: 2016
- REGIA: Alessandro Carloni, Jennifer Yuh
- ATTORI: Jack Black, Bryan Cranston, Angelina Jolie, Seth Rogen, Dustin Hoffman, Jackie Chan, Lucy Liu, J.K. Simmons, Kate Hudson,James Hong, David Cross, Randall Duk Kim,Fabio Volo, Francesco Vairano, Paolo Marchese, Roberto Draghetti, Francesca Fiorentini, Angelo Maggi
Post n°13077 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Eilis ha sempre vissuto nella piccola cittadina di Enniscorthy, in Irlanda, dove tutti sanno gli affari di tutti, finché non viene spedita in America grazie a sua sorella che vuole aiutarla a realizzarsi. Sentendosi come un'esule, arriva nel caos multiforme di Brooklyn avendo già nostalgia di casa. Ma non appena Eilis impara con destrezza ad adattarsi alla vita newyorkese, incontra un pretendente spiritoso, dolce e carismatico che vuole conquistarla a tutti i costi. Proprio mentre sembra sul punto di iniziare una nuova vita, una tragedia familiare la riporta in Irlanda e alla vita che si è lasciata alle spalle costringendola a prendere una decisione che potrebbe segnare il suo futuro per sempre. Con il cuore diviso in due, Eilis affronta uno dei dilemmi più incredibili e complicati che caratterizzano il nostro mutevole mondo moderno: trovare il modo di far coincidere il luogo da cui proveniamo con quello in cui sogniamo di andare. - SCENEGGIATURA: Nick Hornby
- FOTOGRAFIA: Yves Bélanger
- MONTAGGIO: Jake Roberts
- MUSICHE: Michael Brook
- PRODUZIONE: Wildgaze Films, Parallel Film Productions, Irish Film Board
- DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox
- PAESE: Irlanda, Gran Bretagna, Canada
- DURATA: 113 Min
NOTE: Candidato a 3 Premi Oscar 2016. SOGGETTO: Basato su un romanzo di Colm Tóibín.
Post n°13076 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Due storie si intrecciano, narrano di due guerre dei primi anni Novanta da due diversi punti di vista: quello di Bakira, una donna bosniaca sopravvissuta alle violenze della guerra nella ex-Jogoslavia e quello di Michele, un ex soldato italiano di una missione internazionale di pace in Somalia, il cui contingente è stato responsabile di violenze contro la popolazione civile. Il film è la narrazione di un inesausto viaggio in fieri verso la consapevolezza del male e dell'umana capacità di generarlo.
Post n°13075 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Il Live Kom in Naples, girato allo stadio San Paolo di Napoli a cavallo tra la notte del 3 e del 4 luglio, è un evento ripreso in stile cinematografico e non una documentazione classica di un concerto, ma un vero e proprio music-film. Lo spettatore vedrà ciò che non ha mai visto, tutto in un unico film, ritmato dalla musica. Ci saranno momenti intensi tratti dal live alternati alle uscite dallo stadio e al vagare in città della performer che nella finzione cinematografica, arriva a Napoli nella notte in una città deserta, passando attraverso le strade e le sue atmosfere. Raccontare qualcosa come non è stato mai fatto ma forse è stato spesso immaginato. Cosa succede nel retro del palco quando tutto è ancora spento? Cosa succede in giro per Napoli alle 22:43? Lo vivrete tutto in una notte. Cinque binari paralleli si intrecciano tra loro, creando cinque diverse modalità di racconto con cinque stili diversi di racconto che unendosi e fondendosi nel montaggio, andranno a formare la narrazione di una notte unica, magica, in cui i confini tra realtà, fantasia, follia e sogno si confondono fino quasi ad annullarsi in un unica trama.
Post n°13074 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Peggy Guggenheim: Art Addict
Peggy Guggenheim: Art Addict - DATA USCITA: 14/03/2016
- GENERE: Documentario, Biografico, Storico
- NAZIONALITA': USA, Italia, Gran Bretagna
- ANNO: 2016
- REGIA: Lisa Immordino Vreeland
- CAST: Peggy Guggenheim
Vasco: Tutto in una notte - Live Kom 015 Vasco Tutto in una notte livekom015 - DATA USCITA: 14/03/2016
- GENERE: Documentario, Musicale
- NAZIONALITA': Italia
- ANNO: 2016
- REGIA:
- CAST: Vasco Rossi
Bianco di Babbudoiu Bianco di Babbudoiu - DATA USCITA: 17/03/2016
- GENERE: Commedia
- NAZIONALITA': Italia
- ANNO: 2016
- REGIA: Igor Biddau
- CAST: Michele Manca, Roberto Fara, Stefano Manca
- DATA USCITA: 17/03/2016
- GENERE: Drammatico, Sentimentale
- NAZIONALITA': Irlanda, Gran Bretagna, Canada
- ANNO: 2015
- REGIA: John Crowley
- CAST: Saoirse Ronan, Domhnall Gleeson, Michael Zegen
- DATA USCITA: 17/03/2016
- GENERE: Horror, Thriller
- NAZIONALITA': USA, Germania
- ANNO: 2016
- REGIA: Bernard Rose
- CAST: Xavier Samuel, Carrie-Anne Moss, Danny Huston
Kung Fu Panda 3 Kung Fu Panda 3 - DATA USCITA: 17/03/2016
- GENERE: Animazione, Azione, Avventura
- NAZIONALITA': USA, Cina
- ANNO: 2016
- REGIA: Alessandro Carloni, Jennifer Yuh
- CAST: Jack Black, Bryan Cranston, Angelina Jolie
- DATA USCITA: 17/03/2016
- GENERE: Drammatico
- NAZIONALITA': Francia
- ANNO: 2015
- REGIA: Christian Vincent
- CAST: Fabrice Luchini, Sidse Babett Knudsen
- DATA USCITA: 17/03/2016
- GENERE: Drammatico
- NAZIONALITA': USA
- ANNO: 2016
- REGIA: Kevin Reynolds
- CAST: Joseph Fiennes, Tom Felton, María Botto
The Lesson - Scuola di vita Urok - DATA USCITA: 17/03/2016
- GENERE: Drammatico
- NAZIONALITA': Bulgaria, Grecia
- ANNO: 2014
- REGIA: Kristina Grozeva, Petar Valchanov
- CAST: Margita Gosheva
Truth - Il prezzo della verità Truth - DATA USCITA: 17/03/2016
- GENERE: Biografico, Drammatico
- NAZIONALITA': Australia, USA
- ANNO: 2015
- REGIA: James Vanderbilt
- CAST: Robert Redford, Cate Blanchett, Elisabeth Moss
Vita, cuore, battito Vita, cuore, battito - DATA USCITA: 17/03/2016
- GENERE: Commedia
- NAZIONALITA': Italia
- ANNO: 2016
- REGIA: Sergio Colabona
- CAST: Monica Lima, Enzo Iuppariello, Francesco Cicchella
La linea sottile La linea sottile - DATA USCITA: 18/03/2016
- GENERE: Documentario
- NAZIONALITA': Italia, Croazia
- ANNO: 2016
- REGIA: Nina Mimica, Paola Sangiovanni
- CAST: Michele Patruno, Bakira Haseòić, Andrea Evangelisti
Le mille e una notte - Arabian Nights As Mil e Uma Noites - DATA USCITA: 18/03/2016
- GENERE: Drammatico
- NAZIONALITA': Portogallo, Francia, Germania
- ANNO: 2015
- REGIA: Miguel Gomes
- CAST:
Post n°13073 pubblicato il 16 Marzo 2016 da Ladridicinema
Seconda posizione per Ave, Cesare!, che incassa 986mila euro. Al terzo posto Forever Young apre con 946mila euro, mentre al quarto posto scende Perfetti Sconosciuti, che con 919mila euro arriva a 14.7 milioni complessivi. La pellicola di Paolo Genovese, tuttavia, ottiene la seconda media per sala (quasi tremila euro) della top-ten. Al quinto posto Zootropolis incassa 913mila euro e sale a 10.3 milioni di euro, mentre al sesto posto troviamo le anteprime di Kung Fu Panda 3, che in soli due giorni di sfruttamento raccolgono 881mila euro (ieri il film si è piazzato addirittura primo in classifica). Un’operazione che tuttavia poteva funzionare anche in meno sale, visto che la media è la quinta della top-ten. Al settimo posto Attacco al Potere 2 dimezza gli incassi della settimana scorsa e porta a casa altri 652mila euro, per un totale di 2.2 milioni di euro. Ottava posizione per Il Caso Spotlight, con 495mila euro e 3.5 milioni complessivi. Scende al nono posto Lo Chiamavano Jeeg Robot, che tiene ancora molto bene e incassa 416mila euro: la media è la quarta della top-ten. Complessivamente il film ha incassato 2.3 milioni di euro. Chiude la classifica Suffragette, che incassa altri 299mila euro e sale a 882mila euro complessivi. Da notare Weekend al diciannovesimo posto: il film, distribuito da Teodora solo in una manciata di sale, incassa 57mila euro e ottiene 5.600 euro di media.
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45