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Messaggi del 27/03/2016

 

Renato Zero all’Arena di Verona in concerto l’1 e 2 giugno!!! da mondospettacolo

Post n°13100 pubblicato il 27 Marzo 2016 da Ladridicinema
 

Reclamato a gran voce dai propri fan, RENATO ZERO torna live a oltre due anni di distanza dall’ultimo tour! L’1 e 2 giugno, infatti, l’artista si esibirà nella prestigiosa location […]

Reclamato a gran voce dai propri fan, RENATO ZERO torna live a oltre due anni di distanza dall’ultimo tour! L’1 e 2 giugno, infatti, l’artista si esibirà nella prestigiosa location dell’Arena di Verona, dove incanterà il pubblico con i suoi successi di sempre e presenterà per la prima volta dal vivo i nuovi brani contenuti nell’album “ALT”, in uscita l’8 aprile.

Dalle ore 16.00 di domani, giovedì 24 marzo, sarà possibile acquistare in prevendita i biglietti online su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali.

Copertina-Album-Alt---Renato-Zero-cs--Tattica_b

Unico, rivoluzionario, libero. A tre anni dal doppio progetto di “Amo”, incentrato su tematiche più intime e riflessive, Renato Zero torna, forte di rinnovata passione e spirito di denuncia, ai grandi temi sociali e alle battaglie civili con “ALT”: 14 brani inediti, dove trovano spazio i temi della fede, della violenza, dei giovani, del lavoro, del destino dell’arte, dell’amore in tutte le sue declinazioni, dell’ecologia, delle politiche d’accoglienza e dei nuclei affettivi.

Da venerdì 25 marzo l’album sarà in preorder in formato digitale su iTunes; tutti coloro che lo acquisteranno in anteprima, riceveranno subito come instantgratification due brani “Chiedi” e “Gli anni miei raccontano”.

Questa la tracklist del disco “ALT”: “Chiedi”, “In questo misero show”, “La lista”, “In apparenza”, “Il cielo è degli angeli”, “Il tuo sorriso”, “Perché non mi porti con te”, “Gesù”, “La voce che ti do”, “Nemici miei”, “Vi assolverete mai”, “Alla tua festa”, “Rivoluzione”, “Gli anni miei raccontano”.

Il disco è anticipato dal singolo “CHIEDI” (musica di Renato Zero e Maurizio Fabrizio; testo di Renato Zero), attualmente in rotazione radiofonica e disponibile in digital download, il cui video, diretto da Sebastiano Bontempi con la fotografia di Timoty Aliprandi, è visibile al seguente link https://youtu.be/R8ZhC0ojYCI.

Renato Zero Chiedi

28 album in studio, 3 raccolte, più di cinquecento canzoni. 45 milioni di dischi venduti. Ma Renato Zero ancora ai trofei preferisce la piazza, le sue accorate grida ed i suoi intimi sussurri.

La fede, la violenza, i giovani, il lavoro, il destino dell’arte, l’amore nelle sue declinazioni, l’ecologia, le politiche d’accoglienza, i nuclei affettivi.

Tanti temi trovano spazio in queste nuove sorprendenti canzoni, che ancora una volta non leggono il giornale di oggi ma quello di domani, guardando avanti e alle nuove generazioni con coraggio, spirito identitario e irriducibile speranza.

E nel frattempo, il 9 aprile ci sarà il firmacopie presso il Centro Commerciale Roma Est, sponsorizzato da Mediaworld. Non è previsto nessun pass da ritirare anticipatamente, ma ci si potrà recare direttamente presso il centro commerciale con la propria copia di “Alt” (non è necessario acquistarla a Mediaworld).

Renato Zero Mediaworld Roma 2016

Ricordatevi di mettere il vostro “Mi piace” sulla pagina ufficiale di Mondospettacolo.com e riceverete tutte le news riguardanti Renato Zero!

 

Ivan Zingariello

 Manifesto ALT ARENA_b

- See more at: http://www.mondospettacolo.com/renato-zero-allarena-verona-concerto-l1-2-giugno/#sthash.fb6sCWez.dpuf

 
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Ugo Tognazzi, l'omaggio al non-eroe della commedia da «Il federale» ad «Amici miei» da corriere

Post n°13099 pubblicato il 27 Marzo 2016 da Ladridicinema
 
Tag: news

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Ugo Tognazzi, uno dei giganti del cinema italiano e mondiale, nasceva a Cremona il 23 marzo 1922, 94 anni fa. Ricordarlo, a 26 anni dalla morte (avvenuta a Roma il 27 ottobre 1990) vuol dire scorrere i tanti personaggi dell’«Italia del boom» a cui ha prestato il volto, svelando tutti i difetti dell’italiano medio, ogni volta con sfumature differenti e improvvisazioni tratte dalla sua personale biografia, e tutto questo senza mai risultare antipatico. È stato l’innamorato sconfitto e tradito, il piccolo borghese meschino, il fascista irriducibile, il ricco arrogante, il moralista maniaco e il bigamo convinto, rappresentando quel mix di miseria, cinismo e furbizia con un suo stile personalissimo, crudele e naturale, perché un bravo attore questi difetti li capisce e a volte sono difetti suoi. Del resto, in un’intervista era lo stesso Tognazzi ad ammettere certe somiglianze con le maschere interpretate: «Col personaggio devo andare d’accordo, altrimenti niente. Il gusto masochista di sospettarsi traditi come ne “Il magnifico cornuto” ce l’ho anch’io. Il piacere di lasciarsi divorare da una donna come ne “L’ape regina” l’ho provato, l’ottusità ostinata de “Il federale” la capisco e la smania di conquistare la ragazzina di “La voglia matta” l’ho avuta. In “Ménage all’italiana” gli sceneggiatori hanno messo interi episodi della mia vita. Insomma, ai miei personaggi faccio fare le cose che farei io nella vita». Qui, Tognazzi in una scena del film “La vita agra” (Archivio Rcs/Evaristo Fusar)
di Leda Balzarotti e Barbara Miccolupi

 
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Renato Zero torna live: le date di giugno 2016 da sorrisi

Post n°13098 pubblicato il 27 Marzo 2016 da Ladridicinema
 

In attesa dell'uscita dell'ultimo album «ALT», prevista per l'8 aprile e in preorder il 25 marzo, il cantante si prepara ai concerti di Verona

Foto: Renato Zero  - Credit: © Olycom


Dalle ore 16.00 di domani, giovedì 24 marzo, sarà possibile acquistare in prevendita i biglietti online suticketone e nei punti vendita.

A tre anni dal doppio progetto di “Amo”, incentrato su tematiche più intime e riflessive, Renato Zero torna, forte di rinnovata passione e spirito di denuncia, ai grandi temi sociali e alle battaglie civili con “ALT”: 14 brani inediti, dove trovano spazio i temi della fede, della violenza, dei giovani, del lavoro, del destino dell’arte, dell’amore in tutte le sue declinazioni, dell’ecologia, delle politiche d’accoglienza e dei nuclei affettivi.
Da venerdì 25 marzo l’album sarà in preorder in formato digitale su iTunes; tutti coloro che lo acquisteranno in anteprima, riceveranno subito come instantgratification due brani “Chiedi” e “Gli anni miei raccontano”.

Questa la tracklist del disco “ALT”: “Chiedi”, “In questo misero show”, “La lista”, “In apparenza”, “Il cielo è degli angeli”, “Il tuo sorriso”, “Perché non mi porti con te”, “Gesù”, “La voce che ti do”, “Nemici miei”, “Vi assolverete mai”, “Alla tua festa”, “Rivoluzione”, “Gli anni miei raccontano”.

Il disco è anticipato dal singolo “Chiedi” (musica di Renato Zero e Maurizio Fabrizio; testo di Renato Zero).

 
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IL TRONO DI SPADE 6 NON FARÀ SPOILER SUI LIBRI DI GEORGE R.R. MARTIN da http://movieplayer.it/

Post n°13097 pubblicato il 27 Marzo 2016 da Ladridicinema
 

 

Gli showrunner della serie HBO rassicurano il pubblico che teme di rovinarsi la lettura dell'opera di Martin. Ogni volta che si parla di Il trono di spade, si tocca un tasto delicato per i fan Come sappiamo, la nuova stagione in arrivo su HBO a partire dal 24 aprile si distaccherà dagli eventi narrati nel romanzi di George R.R. Martin perché il ritmo di scrittura degli sceneggiatori è molto più rapido di quello dell'autore di culto.

 

Il trono di spade: Nikolaj Coster-Waldau insieme a Lena Headey nel primo episodio della sesta stagione

Martin ha fissato le linee guida insieme a HBO, ma i fan tremano al pensiero che lo show anticipa alcuni snodi narrativi del romanzo in arrivo, l'attesissimo The Winds of Winter. Ebbene, a rassicurare i fan ci ha pensato il co-showrunner David Benioff. Ecco le sue parole: "Le persone sono preoccupate all'idea che la sesta stagione contenga spoiler dei libri, ma posso dirvi che questo non è vero. A un certo punto la nostra storia si distaccherà da quella dei libri. Ovviamente vi saranno alcuni ingredienti fondamentali che resteranno tali , ma non è il caso di parlarne adesso. Le persone saranno davvero sorprese quando leggeranno il nuovo libro dopo aver visto lo show, perché sono molto diversi."

Questa notizia dovrebbe far tirare un sospiro di sollievo ai fan, anche se non tutti verranno accontentati dalle discrepanze nei due media. Eppure è proprio George Martin a incoraggiare questo processo, come spiega lo showrunner Daniel Weiss"Ciò che rende i suoi libri così grandi è il fatto che George non costruisce la storia puntigliosamente, colmando ogni spazio bianco. Ci siamo resi conto che avevamo lo spazio per fare delle modifiche, c'è questo mondo fantastico creato da George e adesso ne esistono due differenti versioni. Non c'è ragione per cui il pubblico non possa essere sorpreso, divertito ed eccitato da entrambe le versioni."

 
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Un magnifico Massimo Ranieri è Pasolini ne La Macchinazione da cameralook.it

Post n°13096 pubblicato il 27 Marzo 2016 da Ladridicinema
 

Un magnifico Massimo Ranieri è Pasolini ne La Macchinazione – Intervista a Milena Vukotic


Nell’estate del 1975, l’Italia ha conquistato il diritto al divorzio e, sullo slancio, il Partito Comunista Italiano sembra poter riuscire a vincere le prossime elezioni politiche, per poi andare a governare il paese, abbattendo la storica pregiudiziale anticomunista del mondo occidentale. Ma Pasolini (Massimo Ranieri) non condivide tutta questa euforia. A suo modo di vedere, l’Italia si sta in realtà spostando a destra, sullo slancio di una cultura consumistica che sembra poter omologare tutto e tutti e rischia di diventare “una dittatura anche peggiore del fascismo”.

In quegli stessi giorni, Pasolini vede un ragazzo di borgata, Pino Pelosi (Alessandro Sardelli), che gli ricorda Ninetto, il Ninetto Davoli da lui scoperto anni prima quando era appena adolescente. Pasolini e Pelosi s’incontrano periodicamente, suscitando le chiacchiere e il sarcasmo di una periferia romana anch’essa molto cambiata rispetto ai tempi di Accattone. In questa periferia si agitano loschi figuri, ben poco poetici e ben poco pasoliniani, che hanno ormai scelto la delinquenza pura: sequestri, rapine, traffico di droga. Appartengono a un’organizzazione criminale che presto diventerà padrona della città, grazie a potenti appoggi e amicizie altolocate: la Banda della Magliana.

Alessandro Sardelli e Massimo Ranieri

Alessandro Sardelli e Massimo Ranieri

Durante la sua personale indagine sulle trame della corruzione politica, Pasolini s’imbatte in Giorgio Steimetz (Roberto Citran), uno strano personaggio dal nome di fantasia, che ha scritto un libro di denuncia contro Eugenio Cefis, l’uomo dell’ENI, della Montedison e della P2. Il libro, intitolato Questo è Cefis, è sparito dalla circolazione a quarantotto ore dalla sua uscita e il suo autore è costantemente pedinato dai servizi segreti. Ma Pasolini non può sapere che i suoi incontri con Giorgio Steimetz vengono puntualmente osservati e registrati da spie molto ben organizzate.

Una notte, presso gli stabilimenti romani della Technicolor, il negativo di Salò o le 120 Giornate di Sodoma viene portato via da una banda di ladri. I ladri in questione sono degli amici di Pelosi, ma la mente della rapina è un pezzo grosso della malavita organizzata. Inizialmente, per restituire la pellicola viene richiesto un ricatto spropositato: due miliardi di lire. Ma dopo qualche giorno, i ladri sembrano scendere a ben più miti pretese. Nella notte fra il primo e il due novembre del 1975, Pier Paolo Pasolini si reca dunque all’Idroscalo per riavere il negativo del suo film. Ma in realtà è una trappola. Il suo assassinio è stato pianificato nei minimi particolari da tanti complici volontari e involontari, tutti uguali e tutti ugualmente colpevoli.

2-Macchinazione

Tra i protagonisti de La Macchinazione c’è anche Susanna Colussi, la madre di Pasolini. Moglie di un ufficiale dell’esercito, la Colussi ha perso durante la seconda guerra mondiale il figlio minore Guido, partigiano in Friuli. Insieme a Pier Paolo, nel 1950 si è trasferita a Roma. Pasolini era molto legato alla madre, con la quale viveva nella stessa casa, e alla quale ha dedicato alcune poesie (tra cui la celebre Supplica a Mia Madre). E anche al cinema la volle sul set (in Teorema e nel ruolo della Madonna ne Il Vangelo Secondo Matteo).

A vestire i suoi panni è Milena Vukotic che ha scambiato con noi di Cameralook.it due battute sul film.

Signora Vukotic chi era Susanna Colussi? Cosa ha significato per lei prendere parte a La Macchinazione?

Susanna Colussi è stata una figura molto importante per suo figlio Pier Paolo. Un punto di riferimento. Per me è stato molto importante partecipare a questo film perché anch’io, come il protagonista, ho avuto lo stesso attaccamento con mia madre, una figura assoluta per me. Quindi, poterla interpretare è stata una grande goduria. Susanna Colussi ha accompagnato e sostenuto Pasolini per tutto il tempo. Anche lei scriveva, è infatti l’autrice di un romanzo, molto poco conosciuto (Il Film dei Miei Ricordi, ndr.). Tra loro c’era una simbiosi, non solo da madre a figlio, ma anche come raffinatezza intellettuale.

Milena Vukotic e Massimo Ranieri

Milena Vukotic e Massimo Ranieri

Cosa spera che arrivi al pubblico di questo film?

Il film, so di essere di parte ma penso di essere obiettiva, è semplicemente straordinario.  La Sceneggiatura è di altissimo livello e  Massimo Ranieri bisogna vederlo per rendersi conto di quanto è magnifico. Spero che questo lavoro possa arrivare come merita. Spero che arrivi l’emozione e la sensibilità con la quale David Grieco l’ha realizzato.

Servizio di Giacomo Aricò

 
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