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Messaggi di Novembre 2020

 

Buongiorno Nolan: il regista ragiona sui risultati di Tenet in sala e le loro ricadute sull'industria da comingsoon

Post n°15840 pubblicato il 06 Novembre 2020 da Ladridicinema
 
Tag: news

Federico Gironi
04 novembre 2020

A due mesi abbondanti dall'uscita del suo film, fortemente voluta da lui più che dalla Warner, Christopher Nolan, parlando al Los Angeles Times, si dichiara soddisfatto dei risultati ottenuti al botteghino mondiale, ma non di come sono stati interpretati.

Buongiorno Nolan: il regista ragiona sui risultati di Tenet in sala e le loro ricadute sull'industria

 

Per tutta la primavera e l'estate di questo disgraziato 2020, il mondo del cinema ha guardato a Tenet come al Sacro Graal, come un nuovo Messia di celluloide, a un film capace di risollevare single handed, come dicono gli anglosassoni, le sorti di una delle industrie più duramente messe alla prova dalla pandemia globale.
Lo stesso Christopher Nolan, nell'ammirevole tentativo di aiutare le sale in difficoltà, ha lottato strenuamente con i vertici della Warner perché il suo film uscisse, nonostante i dubbi e le restrizioni, sfruttando l'apparente recessione estiva del virus.
Sui risultati ottenuti da TenetNolan non si era finora pronunciato: lo ha fatto ora nel corso di un'intervista rilasciata al Los Angeles Times, dichiatando soddisfazione da un lato, e preoccupazione dall'altro.

Secondo il regista, infatti, i poco meno di 350 milioni di dollari incassati fino a questo momento dal suo film in tutto il mondo sono una cifra che, a suo dire, è stata incoraggiante per garantire una base per la ripartenza dell'esercizio. Ma, allo stesso tempo, ha dichiarato di essere preoccupato "che gli Studios abbiano tratto conclusioni sbagliate dalla nostra uscita. E che invece di vedere dove il film è andato bene e capire come come questo possa garantire loro il guadagno di cui hanno bisogno, si stanno concentrando sulle zone dove non ha raggiunto le aspettative pre-COVID e inizieranno a usare questi dati per far sì che sia l'esercizio a pagare tutto il costo della pandemia invece di mettersi in gioco e adattarsi, o ricostruire il nostro business."

Non è un mistero, infatti, che i risultati di Tenet sono stati usati come spauracchio e scusa per la lunga e continua serie di slittamenti nelle uscite dei grandi blockbuster americani. In particolare, a spaventare i grandi colossi di Hollywood è stata la risposta a Tenet ai botteghini americani, dove il film ha incassato circa 53 milioni di dollari, una cifra nemmeno lontanamente vicina alle pur non ottimistiche aspettative.
"Ragionando sul lungo periodo, l'andare al cinema è parte della nostra vita," ha detto Nolan, "come per i ristoranti e tutto il resto. Ma ora come ora, tutti dobbiamo adattarci a una nuova realtà."

Leggi ancheTutte le nostre news su Tenet

Buongiorno Nolan, verrebbe da dire. Non ci sono dubbi sulla buona fede del regista, ma che i risultati del suo film potessero essere usati come arma e giustificazione dal sistema cinema americano per congelare le uscite, o andare direttamente in streaming coi loro titoli, non era esattamente difficile da prevedere. E forse il regista avrebbe potuto far sentire la sua voce al riguardo prima della valanga degli slittamenti, sebbene è facile presupporre non sarebbe poi servito a molto.

Quello che appare più interessante delle dichiarazioni di Nolan è la parte che riguarda la necessità del mondo del cinema di reagire alla pandemia, di adattarsi a una nuova realtà, a qualcosa che ha accelerato in maniera drammatica e scioccante cambiamenti latenti o già in atto nella filiera.
È questa la grande sfida del cinema di oggi, quella che dovremo tutti affrontare. Ed è utile che gente come Nolan, o altri importanti nomi che hanno a cuore le sorti del cinema come lo abbiamo conosciuto finora, possano aiutare la nascita di un dibattito serio e articolato in tutto il mondo.

 
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L'ultima mandrakata di Gigi Proietti

Post n°15839 pubblicato il 06 Novembre 2020 da Ladridicinema
 
Tag: news, STORIA

02 novembre 2020

Di fronte alla notizia della morte dell'attore, abbiamo preferito immaginare si tratti di un'ennesima, ultima mandrakata del suo alter ego cinematografico più amato e citato, il Bruno Fioretti di Febbre da Cavallo.

L'ultima mandrakata di Gigi Proietti

 

Le due vedove, Gabriella e Aurelia, si tengono per mano e si sorridono, per nascondere le lacrime.
Pomata s'appoggia a un bastone con tutte e due le mani, il capo chino, gli occhi arrossati nascosti da un paio di grandi occhiali neri mentre Micione gli cinge dolcemente le spalle. Felice e l'Ingegnere, vicini, impettiti, spaesati, non riescono a togliere gli occhi dal feretro.
A rompere il silenzio è il pianto disperato del Cozzaro Nero, che viene guardato con sdegno dagli eredi del Conte De Blasi e dai figli dell'avvocato De Marchis.

Fuori dalla chiesa, il feretro viene deposto su un cocchio trainato da tre cavalli: Soldatino, King e D'Artagnan.
Pomata si avvicina lentamente, appoggia una mano sul lato della bara, e mormora qualche parola inaudibile.
A un suo gesto, il cocchio parte lentamente, gli amici di una vita si dividono per farlo passare, lanciando baci, fiori, bigliettini di giocate.
Per un attimo, Pomata rimane solo, lontano da tutti, in mezzo alla strada.  
Gli si avvicina il figlio di Manzotin, intimidito.

- A Poma'... me dispiace. Lo so che c'avemo avuto i problemi nostri, in passato. Però io...
Pomata alza la mano dolcemente, come a interromperlo e dirgli "Non importa, acqua passata."
- No, no, famme dì. Perché lo so che pe'r funerale hai pagato tutto te, co' Gabriella e Aurelia.
- E te credo, l'artri nun c'hanno manco più l'occhi pe' piagne.
- Ce lo so. E so pure che manco te stai messo tanto bene.
- Bene nun ce so stato mai, io.
- E allora, ecco, stavo a pensa'...
- Ma lassa perde, nun te sforza' così tanto.
- No, dico, stavo a pensa' che magari io...
- Che magari cosa?
- Nun lo so. Magari potevo contribbuì pur'io.
- Ma no, co' tutti i sordi che v'avemo arrubbato nell'anni, lassa perde.
- Poma'. Acqua passata. Mandrake era... era Mandrake. Se me dici la banca, te posso fa' un bonifico.
- Macché bonifico, lassa perde.
- Poma'. Nun sia mai detto che er fijo de Rinaldi Otello è uno che nun onora l'amici morti. M'offendo eh. Dimme che te faccio er bonifico.
- Ma che bonifico, ma che t'offendi. Ma poi chi ce l'ha er conto in banca. Che ce metto in banca, li pidocchi?
- E come famo allora?
- Come famo, come famo... famo. Quanto c'hai in tasca te?
Il figlio di Manzotin estrae un portafogli gonfio di banconote. Non fa nemmeno a tempo ad aprilo che subito Pomata c'infila una mano dentro, tira fuori i soldi e inizia a contare.
- Cento, duecento, trecento, quattrocento...
- Vabbe' Poma' io pensavo...
- Zitto che perdo il conto... seicento, settecento e ottocento. So' troppi. Nun posso accetta'.
- Ecco io pensavo...
- E nun pensa' che te stanchi. Tiè, aripijate cento euri.
- Grazie Poma'.
- Grazie a te. Poi magari passo ar negozio, che me servivano le costolette d'abbacchio pe' stasera, pe' Gabriella e Aurelia: offri te no? In memoria der poro Mandrake.
- Sì sì, ce mancherebbe.

Il figlio di Manzotin si allontana un po' confuso, in direzione della sua macelleria.
Pomata s'incammina, seguoito dalle due donne, fa Felice, Micione e l'Ingegnere, nella direzione opposta, quella presa dal cocchio che portava il feretro dell'amico. Svolta l'angolo, si guarda indietro, non vede nessuno, e allora fa un fischio.
Da una porticina esce Mandrake, i capelli e la barba candidi, il sorriso smagliante di sempre.
- C'è cascato?
- E certo che c'è cascato, Pomata nun fallisce mai.
- E quanto t'ha dato?
- Settecento euri.
- Settece... mecojoni. Sbrigamose che tra poco parte la corsa. E me raccomando: tutti su Vischio maschio. Vincente.
- A Mandra'.
- Che c'è?
- È Whisky maschio, no Vischio maschio.
- Cor fischio?
- Noo.
- Cor caschio?
- Nemmeno.
- A Poma', famo come te pare a te. Basta che annamo a gioca'. E poi oh, lo sai: a Mandrake, come ar Cavaliere Nero, nun je devi caca'r cazzo.

 
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Addio Sean Connery, il leggendario attore è morto all'età di 90 anni

Post n°15838 pubblicato il 06 Novembre 2020 da Ladridicinema
 
Tag: news, STORIA

Sean Connery, noto per essere stato il primo e, per molti, il miglior James Bond sul grande schermo, è morto la scorsa notte all'età di 90 anni. Nel 1988 aveva vinto il suo primo e unico Oscar, nonché un Golden Globe, per la sua interpretazione dell'incorruttibile poliziotto Jim Malone nel film Gli Intoccabili di Brian De Palma.

Addio Sean Connery, il leggendario attore è morto all'età di 90 anni

 

Sean Connery è morto. Ad annunciare la scomparsa all'età di 90 anni del leggendario attore scozzese è stata la famiglia che lo ha comunicato alla BBC.
Noto soprattutto per essere stato il primo (e per molti il migliore) James Bond sul grande schermo, Sean Connery non è stato solo l'agente 007. Tra i suoi tanti memorabili ruoli, ricordiamo il suo colonnello Arbuthnot in Assassinio sull'Orient Express del 1974, e la sua interpretazione di un attempato Robin Hood accanto a Audrey Hepburn in Robin e Marian del 1976.
10 anni dopo, nel 1986 ottenne il suo primo prestigioso premio cinematografico, un Bafta per il suo ruolo di Guglielmo da Baskerville ne Il Nome della Rosa di Jean-Jacques Annaud. Quello stesso anno dà il volto a Juan Sánchez Villa-Lobos Ramírez, l'immortale maestro di Connor MacLeod nel film culto Highlander.
Nel 1988 arriva finalmente l'Oscar, quello come miglior attore non protagonista per il suo ruolo dell'incorruttibile poliziotto Jim Malone nel film Gli Intoccabili di Brian De Palma.

Leggi ancheOltre James Bond: semplicemente Sean ConneryLeggi ancheSean Connery, Indiana Jones e l'ultima crociata e il vero grande cinema d'intrattenimento

Nel 1996 la carriera di Sean Connery viene consacrata definitivamente con il Cecil B. De Mille Award, consegnato durante la cerimonia dei Golden Globe, premio al quale era stato candidato nel 1990 per il ruolo di Henry Jones senior in Indiana Jones e l'ultima crociata. Prima di ritirarsi definitivamente dal mondo del cinema, nel 2003, Sean Connery prende parte ad altri 5 o 6 film, l'ultimo dei quali è stato La leggenda degli uomini straordinari in cui interpretava il ruolo di Allan Quatermain.

 
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I cinema chiudono ancora. Sul più bello vince l'ultimo weekend con quasi 300mila euro

Post n°15837 pubblicato il 06 Novembre 2020 da Ladridicinema
 

Il cinema alza per la seconda volta bandiera bianca, dopo 132 giorni peraltro non particolarmente esaltanti, e si arrende al Covid. Forse questa volta lo stop sarà più breve rispetto alla primavera, ma è evidente che questi continui stop and go minano alle fondamenta l’intera industria. In ogni caso, in attesa di tempi migliori, ecco l’ultimo b oxoffice prima dello stop.

Sul più bello vince la domenica con 102mila euro, 15mila spettatori e arriva a 327mila euro, sul podio restano I predatori, con 68mila euro e un totale di 158mila e Greenland, con 55mila euro e quasi 1,5 milioni totali. La vita straordinaria di David Copperfield incassa altri 52mila euro e sale a 359mila, Cosa sarà sale al quinto posto con 44mila euro e 61mila complessivi.

Trash ottiene 42mila euro e 239mila totali, Lockdown all’italiana ottiene altri 42mila euro e arriva a 239mila, Palm Springs è ottavo con 34mila euro e 95mila complessivi, mentre chiudono Mi chiamo Francesco Totti con 25mila euro e 658mila complessivi e Un Divano a Tunisi, con 25mila euro e 452mila totali and that's all folks.

BOX OFFICE USA
Negli USA si conferma in testa Honest Thief, con un incasso di 2,3 milioni che portano il suo totale a 7,4 milioni. Sul podio restano anche Nonno questa volta è guerra! con 1,8 milioni ed un totale di 9,7 milioni e Tenet, che aggiunge 1,3 milioni per un dato complessivo di 52,5 milioni. Secondo alcuni rumor No Time to Die potrebbe passare direttamente in streaming, se MGM riuscirà a trovare un acquirente (in ballo ci sono Netflix, Apple e Amazon).

BOX OFFICE GIAPPONE
In Giappone Demon Slayer: Mugen Train raggiunge i 100 milioni, facendo segnare il terzo miglior weekend di sempre, dopo aver conquistato il primo posto la scorsa settimana. Il film è un successo inarrestabile e ha raggiunto i 100 milioni in appena 10 giorni, polverizzando il vecchio record de La città Incantata, che aveva raggiunto lo stesso obiettivo in 25 giorni. In Cina vola Sacrifice, che arriva a 53 milioni, mentre My People, My Homeland arriva a 390 milioni di dollari.

 
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