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Messaggi del 12/01/2020

 

Fellini 100: tornano al cinema cinque capolavori del genio del cinema italiano da comingsoon

Post n°15548 pubblicato il 12 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 

Ricorre nel 2020 il centenario della nascita del regista, e la Cineteca di Bologna distribuisce alcuni dei suoi film più famosi in versione restaurata

Fellini 100: tornano al cinema cinque capolavori del genio del cinema italiano

 

Dovreste saperlo tutti: in questo 2020 - e per la precisione il 20 di gennaio - ricorre il centenario della nascita di quello che per molti è il più grande regista italiano di tutti i tempi, Federico Fellini.
Che, se non è stato il più grande, non solo in Italia forse, di certo è stato il più geniale.
Sono e saranno innumerevoli le inziative per celebrare questo importante anniversario. Ma siccome da queste parti pensiamo che non ci sia modo migliore per celebrare un regista di vedere i suoi film, siamo molto felici di segnalare l'ennesima meritoria iniziativa della Cineteca di Bologna e del suo progetto di distribuzione Il Cinema Ritrovato: la Cineteca, infatti, in collaborazione con CSC - Cineteca Nazionale e Istituto Luce-Cinecittà, riporta nelle sale italiane cinque capolavori di Fellini in versione restaurata.
Da lunedì 13 gennaio, e per tutta la durata del 2020, potremo quindi vedere sul grande schermo Lo sceicco bianco, I vitelloni, La dolce vita, 8½ e Amarcord.
Il calendario delle proiezioni, in continuo aggiornamento, sarà consultabile al link distribuzione.ilcinemaritrovato.it/fellini-100.

 
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L'origine del soprannome Faber di Fabrizio De Andrè da supereva.it

Post n°15547 pubblicato il 12 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 

 

Sapete perché Fabrizio De André è chiamato Faber? Ecco l'origine del soprannome del cantautore genovese scomparso l'11 gennaio 1999

 

Vent’anni senza Fabrizio De André. L’11 gennaio 1999, infatti, ci lasciava il grande cantautore genovese.

Un mese prima di compiere 59 anni, Faber morì all’Istituto dei tumori di Milano, dove era ricoverato per l’aggravarsi di un carcinoma polmonare. Le canzoni, però, sono immortali: i suoi brani, da “La guerra di Piero” a “La canzone di Marinella”, passando per “Bocca di Rosa”“Il Pescatore” e “La Canzone dell’Amor Perduto”, sono pagine indelebili della musica italiana.

In trent’anni di attività discografica, dal 1966 al 1996, Fabrizio De André ha realizzato 14 album (da “Tutto Fabrizio De André” a “Anime Salve”), divenuti nel tempo dei capisaldi della discografia italiana.

 

A distanza di venti anni dalla morte del cantautore genovese, il mito di Fabrizio De André resiste ancora oggi. Lo scorso anno, sulla Rai, è stato trasmesso il film “Fabrizio De André – Principe libero”, basato sulla vita dell’artista ligure (interpretato sul piccolo schermo dall’attore Luca Marinelli).

Tanto si è detto e scritto su Fabrizio De André, sia quando era ancora in vita sia in questi anni dopo la sua morte, ma rimangono ancora alcune curiosità attorno alla sua vita e alla sua carriera. Forse, infatti, non tutti conoscono l’origine del soprannome Faber, che è molto più di un semplice diminutivo del nome Fabrizio e che rivela un retroscena sulla vita privata dell’artista.

Il soprannome Faber con cui è universalmente riconosciuto Fabrizio De André è stato coniato da Paolo Villaggio, conterraneo e grande amico del cantautore genovese. Il nome fa riferimento ai Faber-Castell, pastelli colorati e matite (ancora oggi comunemente utilizzati), di cui De André era un grande amante.

L’amicizia tra Fabrizio De André e Paolo Villaggio è stata lunga, profonda e duratura. Così, l’attore (scomparso il 3 dicembre 2017) descriveva il suo rapporto con l’amico cantautore: «Ho conosciuto e frequentato Fabrizio da quando aveva quattro anni e l’ho perso di vista quando è morto. […] In particolare dal ’56 in poi è stato una frequentazione strettissima, per vent’anni ci siamo visti tutti i giorni».

E ancora: «Gli hanno appioppato questa immagine dell’uomo serio per via del suo volto un po’ ombroso ma era una cosa del tutto infondata. Era invece molto simpatico e intelligente».

 
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1999-2020, 21 anni senza Fabrizio De André da http://www.savonanews.it/

Post n°15546 pubblicato il 12 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 

http://www.savonanews.it/

1999-2020, 21 anni senza Fabrizio De André
Era l’11 gennaio del 1999 quando Genova, la Liguria e tutta l’Italia vengono scosse dalla notizia della scomparsa di Fabrizio De André. 21 anni da quel giorno, impresso nella memoria per tutti gli amanti della sua musica, della buona musica.

Faber non era solo il cantante dei liguri, dei genovesi, ma di tutti gli italiani. La sua musica spaziava girovagando nelle diverse regione italiane, soprattutto dalla Campania di Don Raffaè, alla Sardegna con la tenuta dell'Agnata e il gallurese.

E poi la poesia. Storie di emarginati, prostitute, ribelli, brani che parlavano degli ultimi ma non rivolgendosi solo agli ultimi, anzi anche a tutti quelli che avevano orecchie per intendere.

Le sue parole attraversano le generazioni e diventano un linguaggio di emozioni per nonni, padri e figli. E oggi, come per 365 giorni l'anno, ascoltate bene, che sia l'angolo di un caruggio di Genova o una piazza centrale italiana, la voce di Fabrizio De André riecheggia facendoci canticchiare una delle sue poesie.

 
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Studio Ghibli annuncia la lavorazione di un nuovo film di Hayao Miyazaki da https://www.exibart.com/

Post n°15545 pubblicato il 12 Gennaio 2020 da Ladridicinema
 

di 
Ottime notizie per i fan degli anime: lo Studio Ghibli annuncia due nuovi film, di cui uno a firma di Hayao Miyazaki. Intanto il Piccolo America gli dedica un approfondimento a scuola

Per i fan degli anime, questo 2020 non poteva aprirsi in modo migliore. Lo Studio Ghibli,

produttore delle opere cinematografiche di Hayao Miyazaki e Isao Takahata, ha

annunciato la lavorazione di due nuovi film d’animazione. La lietissima notizia arriva a

distanza di sei anni dall’ultimo lungometraggio prodotto dallo Studio Ghibli, Quando

c’era Marnie, diretto da Hiromasa Yonebayashi e tratto dall’omonimo romanzo di

 Joan G. Robinson, uscito in Italia nell’agosto del 2014. E a quanto pare, uno dei due

prossimi film sarà firmato dal maestro Miyazaki.

La possibile trama del prossimo film di Miyazaki

Il titolo, ancora provvisorio, dovrebbe essere Kimi-tachi wa Dō Ikiru ka, anche questo

tratto da un romanzo, del 1937 scritto da Genzaburo Yoshino, recentemente tradotto

in Italia con il titolo di E voi come vivrete?. Nel libro si racconta la storia di Junichi Honda,

un giovanissimo studente orfano di padre, soprannominato Coper per la sua capacità di

guardarsi attorno senza considerarsi al centro dell’universo, un po’ come Niccolò Copernico, promotore dell’evidenza eliocentrica. Insieme agli amici e con i consigli dello zio, Coper dovrà vedersela

con i bulli della scuola, che lo deridono per la sua modesta condizione sociale. Per

comprendere lo spirito del romanzo, bisogna ricordare che fu scritto in anni in cui il mondo

stava per essere spinto nel baratro della Seconda Guerra Mondiale dall’ascesa dei

totalitarismi e delle dittature fasciste. Qualcosa sembra tornare, vero?

Ovviamente non sappiamo quanto Miyazaki si manterrà fedele al testo. Per il momento non

è stata annunciata una data di uscita, anche se il film potrebbe essere distribuito in

prossimità delle Olimpiadi estive del 2020, che si terranno a Tokyo, dal 24 luglio al

9 agosto. In ogni caso, lo stesso Miyazaki ha invitato alla pazienza, spiegando 

in una intervista che in giovane età riusciva a produrre 10 minuti di animazione al mese

ma ora il tempo è sceso a 1 minuto al mese.

Appuntamento al cinema della Regina

Ma per chi non può aspettare, c’è una buona occasione, a portata di mano,

 rispetto al theme park. Il Piccolo America, in collaborazione con l’I.C. Regina Margherita

 di Trastevere, grazie al sostegno della Regione Lazio e con il patrocinio del Municipio Roma

I Centro, propone un approfondimento completo sull’opera di Miyazaki. Dal 10 gennaio al 28

febbraio 2020, ogni venerdì alle 16:45, il cinema di Roma aprirà le porte della piccola sala

cinematografica del complesso scolastico di Trastevere, presentando otto opere

d’animazione firmate dal maestro Miyazaki.

«L’obiettivo principale di questa iniziativa, sostenuta dalla Regione Lazio e giunta alla sua

terza edizione, è avviare un percorso volto all’apprendimento del linguaggio audiovisivo

nei confronti di infanti e adolescenti interni ed esterni all’istituto scolastico. Riabituare le

persone a fruire il cinema sul grande schermo è l’unico percorso possibile per continuare

a far vivere le sale cinematografiche e la produzione audiovisiva con loro. Con questa

iniziativa prosegue il nostro rapporto con il Rione e con l’istituto scolastico», ha dichiarato 

Valerio Carocci, presidente dell’associazione Piccolo America.

Ecco il programma completo: 10 gennaio, Nausicaä della Valle del vento (1984, 117 min);

17 gennaio, Il mio vicino Totoro (1988, 86 min); 24 gennaio, Laputa – Castello nel cielo 

(1986, 124 min); 31 gennaio, Kiki – Consegne a domicilio (1989, 102 min); 7 febbraio, 

Porco Rosso, (1992, 93 min); 14 febbraio, La città incantata (2001, 125 min); 21 febbraio,

 Ponyo sulla scogliera (2008, 100 min); 28 febbraio, Il castello errante di Howl 

(2004, 119 min).

 
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