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Messaggi del 23/01/2018

 

Fabrizio De André - Principe Libero

Post n°14233 pubblicato il 23 Gennaio 2018 da Ladridicinema
 

Fabrizio De André - Principe Libero è un film di genere biografico del 2018, diretto da Luca Facchini, con Luca Marinelli e Valentina Bellè. Uscita al cinema il 23 gennaio 2018. Durata 200 minuti. Distribuito da Nexo Digital.

Fabrizio De André - Principe Libero ora in programmazione in 276 SaleTrova Cinema
Poster

Fabrizio De André - Principe libero, il film diretto da Luca Facchini, con Luca Marinelli nei panni del grande cantautore genovese, mette in scena il racconto di una personalità unica che ha segnato la storia della canzone e della cultura italiana. 

"Io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare". C'è una citazione del pirata britannico Samuel Bellamy iscritta nelle note di copertina di uno dei dischi più belli di Fabrizio De André, "Le nuvole". E a questa frase si ispira il titolo del film a lui dedicato. "Principe" e "libero", due parole che, accostate, raccontano molto bene De André: il magnetismo e il naturale distacco di un principe, sempre pronto a raccogliere e ad appassionarsi alle storie dei diversi, degli ultimi, dei diseredati, e a farne parabola, canzone, preghiera; la ricerca della libertà e il racconto di un viaggio fatto "in direzione ostinata e contraria", per usare i versi di una sua canzone, che lo hanno reso il testimone e il cantore dell'uomo e della sua divina imperfezione, promuovendone valori come la tolleranza, il perdono, la comprensione, il rispetto, l'amore. 

Se queste sono le caratteristiche universalmente note dell'arte di Fabrizio De André, ciò su cui si concentra Fabrizio De André - Principe libero è l'umana avventura del suo protagonista: dall'infanzia ai capolavori della maturità, passando attraverso il racconto accurato degli anni di Genova, del rapporto con la famiglia e dell'apprendistato formativo svolto nei caruggi della città, contornato da amici vicini come Paolo Villaggio - sarà lui a coniare per De André il soprannome con cui è tuttora noto, Faber - e delicatamente più distanti, come Luigi Tenco. Seguono i primi successi - Mina che porta in televisione la sua "Canzone di Marinella" -, le prime timide esibizioni dal vivo, l'incontro con Dori Ghezzi, la vita da agricoltore in Sardegna fino alle drammatiche pagine del rapimento e al successivo ritorno sulle scene. 

Co-prodotto da Rai Fiction e Bibi Film e distribuito da Nexo Digital, Fabrizio De André. Principe libero è scritto da Francesca Serafini e Giordano Meacci sia per la televisione che per il cinema. Dopo un breve passaggio in sala per soli due giorni a gennaio 2018, il film, diretto da Luca Facchini, si sposta sul piccolo schermo (Rai1) il mese successivo. Le due diverse modalità di fruizione sono state pensate per rendere omaggio prima alla scomparsa del cantautore, avvenuta a gennaio del 1999, poi alla sua nascita, il cui 78esimo anniversario cade il 18 febbraio.


Fabrizio De André, nato a Genova nel 1940 e morto a Milano nel 1999, è uno dei più importanti cantautori italiani. Soprannominato "Faber" dall'amico di sempre Paolo Villaggio, ha inciso 13 album e, in quasi 40 anni di carriera, ha raccontato storie di emarginati, ribelli e prostitute, scrivendo brani di altissima poesia come "La guerra di Piero", "Bocca di Rosa", "La canzone di Marinella" e "Un giudice". A 19 anni dalla sua morte lo ritroviamo al cinema (e dopo in tv) in un biopic che ripercorre i momenti più importanti della sua vita artistica e personale, in particolare gli anni di Genova, i rapporti con i familiari, i primi successi, il grande amore con Dori Ghezzi. 

A dirigere Fabrizio De André - Principe Libero è Luca Facchini, già autore del documentario A Farewell to Beat che racconta l'ultimo viaggio in America di Fernanda Pivano, scrittrice e saggista che, proprio con Faber, firmò il libero adattamento di parte de "L'Antologia di Spoon River" e che definì la voce di De André "La voce di Dio". A interpretare invece il protagonista del film è Luca Marinelli, che, avendo già dato prova delle sue abilità canore in Lo chiamavano Jeeg Robot (dove si era esibito in una versione di "Un'emozione da poco" di Anna Oxa), non ha avuto problemi cantare alcuni brani, primo fra tutti "Il pescatore". 

La scelta di un attore romano ha scontentato i fan irriducibili di un artista che era anche un esegeta dei dialetti e delle lingue minoritarie. Sono bastate poche frasi pronunciate nel trailer a farli infuriare, nonostante l'aderenza dell’attore al personaggio (nei gesti, nelle espressioni del viso, nel modo di parlare) e a spingerli a gridare quasi allo scandalo. 
A difendere l'interpretazione di Marinelli (e a sostenere l'idea di ingaggiarlo) è stata invece la Ghezzi, che ha dichiarato: "Luca si è dimostrato bravissimo pur avendo a disposizione non tanto materiale, perché di Fabrizio, anche visivamente, c'è molto poco. L'archivio è scarso, attraverso poche foto e frammenti di repertorio Marinelli è riuscito veramente a somigliargli. Mi domando dove sarebbe arrivato se l'avesse conosciuto". 
Quanto a Cristiano De André (figlio del cantautore), fin dal principio era contrario all'idea di una fiction (Fabrizio De André - Principe Libero è stato pensato anche per la televisione) e di un film. 
Quando ha accettato il ruolo, Luca Marinelli non immaginava le reazioni antipatiche dei puristi, ma sapeva che l'impresa a cui andava incontro non era facile. "E' un ruolo difficile da interpretare" - sembra abbia dichiarato a inizio lavorazione - "perché De André è esistito, non è una finzione. Quando ho raccontato a un mio amico del film, mi ha detto ‘ma che sei matto? Fabrizio è stata ed è una figura importante che ho conosciuto a 14 anni. Me lo sono portato dietro nella vita". 

Per la parte di Dori Ghezzi, Facchinetti e i produttori hanno optato per Valentina Bellè, che aveva già affiancato Marinelli in Una questione privata dei fratelli Taviani e che si è tinta il capelli di biondo. Completano il cast Valentina Radonicich, Davide Iacopini, Gianluca Gobbi ed Ennio Fantastichini.

 

 

Dal Trailer Ufficiale del Film

Fabrizio De Andrè (Luca Marinelli): Me ne vado 
Discografico 1: No, aspetta De Andrè...aspetta, facci spiegare! De Andrè l'artista tu sei! 
Discografico 2: Che poi ti stiamo chiedendo solo una ritoccatina... 
Discografico 1: Qua nessuno vuole limitare la tua libertà 
Fabrizio De Andrè: A me pare proprio di sì invece! 

Padre di Fabrizio (Enni Fantastichini): Fabrizio, si può sapere cosa c'è che non va? 
Giovane Fabrizio: Non va che devo sempre fare quello che dite voi 

Amico (Gianluca Gobbi): Perchè dietro quegli occhi batte un cuore di neve...è un capolavoro! 

Fratello di Fabrizio (Davide Iacopini): Con la musica puoi spiegare che cos'è la bellezza...dobbiamo provarci almeno 

Fabrizio De Andrè: Perchè essere anarchico è darsi delle regole prima che te le diano gli altri 

Discografico 1: De Andrè! Che ne diresti di parlare di affari? 
Discografico 2: Vogliamo fare un disco! 
Fabrizio De Andrè: E se io non avessi più niente da dire?! 

Voce Off: Sei un genio! È ora del grande pubblico 

Voce Off 2:scrivi e canta la tua musica, se è questo che vuoi veramente

 

Non è la prima volta che la macchina da presa si interessa alla figura di Fabrizio De André. Nel 2008 esce Amore che vieni, amore che vai di Daniele Costantini, tratto dal romanzo "Un destino ridicolo", scritto a quattro mani da Fabrizio De André e Alessandro Gennari nel 1996. Dietro ai personaggi del film, come in quelli del libro, si celano i due autori, mentre le vicende legate all'avvenente istriana Maritza sono una chiara trasposizione letteraria di "Bocca di Rosa", una delle più celebri canzoni di De André. 
Nello stesso anno Rizzoli pubblica il cofanetto "Faber. Vita, battaglie e canzoni di Fabrizio De André", al cui interno sono contenute due opere. 
Il DVD di Faber (1997), film diretto da Bruno Bigoni, ovvero il primo documentario che ricostruisce il percorso artistico del cantautore genovese, strettamente legato ai luoghi, ai volti e agli incontri che hanno segnato la sua vita e la sua poetica, come la Sardegna dell'Agnata, i caruggi di Genova e la moderna Milano. Il film raccoglie anche le testimonianze dei suoi amici più intimi, che si intrecciano alla voce di De André registrata durante alcune esibizioni dal vivo. Un omaggio al cantautore ma soprattutto all'uomo che fu. Il DVD è accompagnato dal libro "Accordi eretici" (Euresis Edizioni, 1997) a cura del giornalista Romano Giuffrida e introdotto da un omaggio del poeta Mario Luzi. Si tratta di una raccolta analitica di saggi che esaminano l'intera opera di De André, dalla poesia alla musica, e il ruolo da lui giocato nell'educazione politica, sociale e culturale dell'Italia del secondo dopoguerra. 

Il 2008 offre un altro prodotto audiovisivo su De André: Faber Nostro, il primo cortometraggio narrativo sul cantautore, ispirato alla sua figura e ai personaggi delle sue canzoni. Scritto e prodotto da Lino Pinna e Rossella Sabato, il film coinvolge molti artisti, tra cui Piero Vanzulli, interprete di De André, Barbara Sirotti (Bocca di Rosa), Gian Paolo Pirato (la Princesa), Renato Redaelli (il suonatore Jones), Omar Gallazzi (Tito) e Sergio Masieri (il padre). 

Passano sette anni prima del successivo film su De André. Nel 2015 esce Faber in Sardegna & l'ultimo concerto di Fabrizio De André, un documentario diretto dal regista sardo Gianfranco Cabiddu - vincitore del David di Donatello nel 2017 per la sceneggiatura de La stoffa dei sogni. Il film racconta i giorni trascorsi da De André nell'Agnata, in Gallura (Sardegna), dove soggiornò e visse, e il suo ultimo concerto del 13-14 febbraio 1998 al Teatro Brancaccio di Roma. 
Il punto di vista adottato dal documentario è intimo e familiare, interessato al De André privato e al rapporto del cantautore con la terra di Sardegna. Inoltre la colonna sonora è costituita da alcune delle canzoni di Faber e da pezzi tratti dal suo ultimo live. 

Fabrizio De André. Principe libero ha dunque alle spalle quattro produzioni, ma se ne discosta per l'ampiezza dello sguardo, che ripercorre l'intera vita di uno dei più grandi poeti della musica italiana: dall'infanzia ai primi successi e alle prime esibizioni dal vivo, dall'apprendistato a Genova alla vita da agricoltore in Sardegna, dalle tormentate pagine del rapimento ai capolavori della maturità, dalla vicinanza di Paolo Villaggio alla delicata amicizia con Luigi Tenco, dal coraggio di esporsi con ostinazione alla solidarietà nei confronti degli ultimi e degli esclusi di ogni tempo e di ogni luogo, dalle prostitute dei caruggi di Genova agli indiani del massacro di fiume Sand Creek.

  • PRODUZIONE: Rai Fiction, Bibi Film

 
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Film nelle sale da ieri e da oggi; e in uscita da giovedi

 

Luca Marinelli: "Per me Faber era uno di famiglia" da cinecittànews

Post n°14231 pubblicato il 23 Gennaio 2018 da Ladridicinema
 

MILANO - Ha gli occhi e il volto di Luca Marinelli, la celebre frangia di traverso sulla fronte, la sigaretta sempre in bocca e un bicchiere in mano. E la chitarra, compagna di vita fin dall'adolescenza che il padre gli regalò 'perché il violino gli faceva male al mento' e che in una scena commovente, Ennio Fantastichini nei panni del padre Giuseppe De André, dice “il più grande investimento della mia vita”. Fabrizio De André. Principe Libero, il film di Luca Facchini dedicato al cantautore italiano, prodotto da Angelo Barbagallo, Rai Fiction e Bibi Film Tv, sarà in 300 sale cinematografiche il 23 e il 24 gennaio distribuito da Nexo Digital, per poi approdare su Raiuno il 13 e il 14 febbraio. 

La biografia parte dall'infanzia, quando Fabrizio giocava nei carruggi con gli amici, il fratello Mauro (Davide Iacopini) sempre presente, la scuola, l'amicizia e le scorribande con Paolo Villaggio (interpretato da Gianluca Gobbi), il colpo di fulmine per le parole e la poesia adagiata alle sue prime note. L'incontro con Luigi Tenco, il matrimonio con Puny, Enrica Rignon (l'attrice Elena Radonicich), la nascita del figlio Cristiano, i primi dischi, le serate al bar bevendo fino a tardi, la rottura con l'ambiente borghese in cui è cresciuto e l'impulso a dire qualcosa di nuovo senza apparire troppo. 

"Conoscevo De André da ammiratore, Storia di un impiegato era quasi bruciato nel giradischi per quanto lo ascoltavo - racconta Luca Marinelli - Lo sento come uno di famiglia, perché in casa mia era una figura molto presente. Sentivo una responsabilità tremenda nell'interpretarlo, ma quando sono riuscito a superare il terrore per questa impresa, mi sembra di essermi avvicinato a uno spirito migliore e io mi sono sentito elevato in quel periodo". E sulla preparazione così accurata e nello stesso tempo naturale per rappresentare una figura così mitica e intoccabile, Marinelli ha aggiunto: "Mi è servito guardare cosa succedeva dentro agli occhi delle persone, degli amici che mi parlavano di lui". 

In mezzo ad immagini che trovano ispirazione nei testi delle sue canzoni e nutrono il film con le note più celebri e amate, da La canzone di Marinella, Volta la carta, Le acciughe fanno il pallone, La canzone dell'amore perduto ad Anime Salve Bocca di rosa, c'è l'incontro con la cantante Dori Ghezzi (Valentina Bellé). Parte consistente del film, con una storia d'amore che strappa i capelli, la convivenza quasi isolata in Sardegna, la nascita della figlia Luvi, Luisa Vittoria, fino ai terribili mesi del sequestro che, dopo il rilascio, fecero nascere in termini artistici la struggente canzone Hotel Supramonte

Dori Ghezzi ha seguito passo dopo passo il lavoro di preparazione del film con il regista Luca Facchini, portando ricordi, testimonianze, amici, a partire dalla scrittura della sceneggiatura di Francesca Serafini e Giordano Meacci, che avevano conosciuto De Andrè nel 1992. "Mi hanno proposto tantissimi progetti su Fabrizio, ma ho sempre rifiutato finché non si sono presentati loro e ho capito che avremmo avuto la possibilità di fare un film corale e molto vicino a quello che Fabrizio ha rappresentato. E poi abbiamo aspettato che Luca Marinelli fosse disponibile per interpretarlo, perché senza di lui questo film non sarebbe stato possibile".

 
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The Shape of Water fa tredici, Meryl Streep a quota 21

Post n°14230 pubblicato il 23 Gennaio 2018 da Ladridicinema
 
Tag: eventi, news

13 nomination agli Oscar per La forma dell’acqua - The Shape of Water, seguito da Dunkirk con otto; Tre manifesti a Ebbing, Missouri ne ha ottenute sette, L'ora più buia ne ha sei, The Post soltanto due. Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino ha ottenuto quattro nomination, come miglior film, miglior attore, miglior sceneggiatura e miglior canzone originale (ne parliamo in un altro articolo).

La favola d’amore del regista, sceneggiatore, produttore e scrittore messicano Guillermo Del Toro al cinema dal 14 febbraio con 20th Century Fox, che ha già vinto il Leone d'oro all'ultima Mostra di Venezia, è stato candidato nelle seguenti categorie: Miglior film, Miglior regista, Miglior attrice protagonista a Sally Hawkins, Miglior attrice non protagonista a Octavia Spencer, Miglior attore non protagonista a Richard Jenkins, Miglior sceneggiatura originale, Miglior montaggio, Miglior scenografia, Miglior fotografia, Migliori costumi, Miglior montaggio sonoro, Miglior sonoro e Miglior colonna originale.

The Shape of Water intreccia amore e politica sullo sfondo della guerra fredda: la sua protagonista Elisa, una donna muta che lavora come addetta alle pulizie in un laboratorio dell'esercito americano, ha due soli amici, una energica collega afroamericana (Octavia Spencer) e un vicino di casa gay (Richard Jenkins). Elisa abita in un appartamento decadente che sovrasta un vecchio cinema di Baltimora e le sue giornate sono sempre tutte uguali. Sarà lei, con la sua tenerezza un po' aliena a trovare il modo di comunicare con la creatura anfibia che viene tenuta prigioniera dal governo con l'intenzione di vivisezionarla e ucciderla (il cattivo è un divertente Michael Shannon).

Il film è pieno di colori e invenzioni visive che hanno preso vita grazie alla collaborazione tra il regista e lo scenografo Paul Austerberry: "Guillermo – racconta Austerberry – ripete sempre che per prima cosa occorre creare un luogo ben radicato nella realtà in modo che diventi poi fantastico, quindi abbiamo tenuto conto del periodo storico in cui ha deciso di ambientare la storia. Il laboratorio in cui è situata la piscina coperta che ospita la creatura ha delle influenze high tech mantenendo l’aspetto di una sala degli orrori. Non volevamo un laboratorio sterile e luminoso, piuttosto l’idea era quella di realizzare un ambiente che creasse inquietudine – ha aggiunto - La stanza della creatura è un labirinto di condutture, canali e camere cilindriche”.

Guillermo Del Toro voleva trasmettere l’idea di un’officina medioevale, non moderna, un luogo che fosse simile ad una prigione con catene e tavoli chirurgici; a sua volta Austerberry è addirittura ricorso a delle immagini di una casa di cura francese o a delle vecchie foto di architetture portoghesi che riproducevano mosaici di piastrelle verdi e blu, che hanno ispirato il regista anche nelle fasi successive di realizzazione.

Tra le curiosità di questa 90esima edizione degli Oscar la prima candidatura per la fotografia andata a una donna, Rachel Morrison. Greta Gerwig è la quinta donna nella storia ad ottenere una candidatura per la regia, le altre sono state Lina Wertmueller, Jane Campion, Sofia Coppola e Kathryn Bigelow, quest'ultima è l'unica ad aver poi effettivamente vinto l'Oscar. La veterana Meryl Streep ha ottenuto la sua ventunesima nomination, per il suo ruolo da protagonista in The Post, mentre è stato candidato come migliore attore non protagonista anche Christopher Plummer, che ha sostituito Kevin Spacey, travolto dagli scandali sulle molestie, in Tutti i soldi del mondo. L’ex giocatore di basket Kobe Bryant ha ottenuto una nomination per il miglior cortometraggio animato, Dear Basketball. Tra le assenze più vistose quella di Kate Winslet, interprete del film di Woody Allen La ruota delle meraviglie: com'è noto il regista newyorchese è vittima di una campagna di ostracismo in America per le accuse di presunti abusi sulla figlia. Ignorato anche James Franco, che era dato tra i favoriti prima delle contestazioni legate al caso delle molestie. 

I candidati come miglior film sono nove: Chiamami col tuo nome, Dunkirk, Get Out, Il filo nascosto, Lady Bird, La forma dell'acqua, L'ora più buia, The Post, Tre manifesti a Ebbing, Missouri 

Miglior regia

Christopher Nolan - Dunkirk

Greta Gerwig - Lady Bird

Paul Thomas Anderson - Il filo nascosto

Guillermo del Toro - La forma dell’acqua

Jordan Peele - Get Out

Miglior attore protagonista

Daniel Day-Lewis, Il filo nascosto

Daniel Kaluuya, Get Out

Denzel Washington, Roman J. Israel, Esq.

Gary Oldman, L’ora più buia

Timothée Chalamet, Chiamami col tuo nome

Miglior attrice protagonista

Frances McDormand, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Margot Robbie, Io, Tonya

Meryl Streep, The Post

Sally Hawkins, La forma dell’acqua

Saoirse Ronan, Lady Bird

Miglior attore non protagonista

Christopher Plummer, Tutti i soldi del mondo

Richard Jenkins, La forma dell’acqua

Sam Rockwell, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Willem Dafoe, The Florida Project

Woody Harrelson, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior attrice non protagonista

Allison Janney, Io, Tonya

Laurie Metcalf, Lady Bird

Lesley Manville, Il filo nascosto

Mary J. Blige, Mudbound

Octavia Spencer, La forma dell’acqua

Miglior film d’animazione

Baby Boss

Coco

Loving Vincent

Ferdinand

The Breadwinner

Miglior documentario

Abacus: Small Enough to Jail

Faces Places

Icarus

Strong Island

Last man in Aleppo

Miglior sceneggiatura originale

Get Out

Lady Bird

La forma dell’acqua

The Big Sick

Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior canzone

“Mighty River”, Mudbound

“Mystery of Love”, Chiamami col tuo nome

“Remember me”, Coco

“Stand Up for Something”, Marshall

“This is me”, The Greatest Showman

Miglior sceneggiatura non originale

Chiamami col tuo nome

Logan

Molly’s Game

Mudbound

The Disaster Artist

I cinque film stranieri candidati sono il russo Loveless, l'ungherese Corpo e anima, lo svedese The square, il libanese L'insulto - per il Libano si tratta di un esordio agli Oscar - e il cileno Una mujer fantastica

Gli Oscar 2018 saranno consegnati il 4 marzo prossimo in singolare coincidenza con le elezioni italiane. 

 
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Potere al Popolo, pioggia di firme. «Non ci serve Tabacci!»

Post n°14229 pubblicato il 23 Gennaio 2018 da Ladridicinema

 

    Potere al popolo, un week di banchetti e di iniziative politiche. La raccolta di firme è già campagna elettorale

    di Checchino Antonini

    Anche in Cgil si muovono settori di sindacalisti, perlopiù delle aree di opposizione alla linea concertativa di Camusso, per sostenere Potere al Popolo. Mentre si tengono un po’ ovunque centinaia di banchetti per raccogliere le firme, un appello di delegate/i e lavoratori chiede di sostenere attivamente le idee e i programmi che stanno dando vita a un processo come quello che sta promuovendo la lista della sinistra alternativa per le politiche, ormai imminenti, del 4 marzo.

    Intanto si tirano le somme del primo week end di raccolta. «Abbiamo un obiettivo ambizioso e importante – spiegano i promotori di PaP – portare dentro al dibattito pubblico nazionale della campagna elettorale nomi, storie, volti del paese reale, che altrimenti sarebbero rimasti nascosti. Possiamo farlo solo se riusciamo a raccogliere 25mila firme in pochi giorni. Ieri in migliaia in tutta Italia si sono messi in fila, hanno scambiato una chiacchiera, sono venuti a darci sostegno e appoggio…ma non basta! Oggi facciamo di più, facciamo quello che sappiamo fare meglio: stare in mezzo al popolo e spiegargli la forza delle ragioni di noi tutti!».

    Nel week end, il risultato è stato sorprendente: oltre 2000 le firme raccolte per la presentazione della lista alla Camera a fronte delle 750 necessarie, e circa 1700 per il Senato. «Il fatto di aver più che raddoppiato a Roma il numero di firme necessarie per la presentazione delle liste è frutto di un forte radicamento sul territorio che Potere al Popolo ha dimostrato nel seguire molte delle vertenze che si sono sviluppate in città»,, commenta Stefania Iaccarino, ex lavoratrice Almaviva, candidata capolista nel listino plurinominale Lazio 2 – la mia candidatura è da questo punto di vista emblematica perché serve a dare voce a migliaia di lavoratrici e lavoratori che vengono ogni giorno sfruttati nei loro luoghi di lavoro». Anche Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista, candidato capolista nel collegio plurinominale Lazio 1 dichiara: «La raccolta delle firme necessarie per la presentazione delle liste è solo il primo passo della nostra campagna elettorale, il fatto di aver raccolto più del doppio delle firme necessarie ci dimostra quanto fosse sentita l’esigenza di una lista effettivamente di sinistra che innescasse un meccanismo di partecipazione dal basso. Noi non abbiamo bisogno di Tabacci. Saremo la sorpresa di queste elezioni».

    ELENCO COMPLETO DEI BANCHETTI: https://goo.gl/UPVa8X

     

    Ma l'”obbligo di firma” non ha fermato l’iniziativa politica: in n questo fine settimana le bandiere di PaP hanno fatto bella mostra di sé in molte città nel corso di manifestazioni e iniziative. A Ghedi, base militare della Nato a due passi da Brescia, dove si contesta la guerra globale e l’arsenale atomico. A Genova PaP era interna alla mobilitazione antifascista che, il 3 febbraio, avrà un altro momento importante con un corteo.

    A Roma è stata inaugurata la sede cittadina di via San Romano. Sabato, militanti di Potere al Popolo hanno animato, oltre a 29 banchetti di raccolta firme, anche il corteo del Tufello contro gli sfratti nelle case popolari e l’azione diretta che ha riconsegnato la Tiburtina al popolo della periferia Est. La maggiore arteria stradale di un intero quadrante, popolare e industriale, da anni martoriata dai cantieri chiusi perché non ci sono i soldi per pagare gli operai. «Il popolo ha preso l’iniziativa in mano – racconta un video su fb – ed ha aperto un svincolo già completato in via Casale di San Basilio ma chiuso da anni. La sua apertura ridurrebbe enormemente l’incubo della mobilità per decine di migliaia di abitanti della periferia est. Comune e Municipio dormono sonni profondi e la gente impazzisce in mezzo alla strada per andare al lavoro e a scuola. La strada è stata riaperta questa mattina dall’azione popolare. Gli automobilisti, gli autisti dell’Atac, gli operatori dell’Ama, la gente del quartiere applaude, suona il clacson e scorre lunga la strada finalmente aperta. Un’ottima iniziativa organizzata dalla Carovana delle Periferie e dal Nodo Territoriale Tiburtina». 

    Napoli, fila per firmare al banchetto
    Roma, foto di gruppo con firme

     

     

    L’iniziativa del Tufello è stata organizzata dal Csa AstraAsia-Usb TufelloRete sociale III Municipio Roma e Lab Puzzle per dare una risposta significativa a sfratti e sgomberi nel quartiere. Potere al Popolo dice che la soluzione al problema della casa a Roma non può essere lasciare le persone per strada. Vanno sbloccati i fondi, va utilizzato il patrimonio esistente e va approvata la sanatoria per gli aventi diritti. Fatti e non chiacchiere, che stiamo parlando di diritti umani, del diritto ad avere una casa. Prima e dopo il corteo sono state raccolte «tante, ma proprio tante, firme degli abitanti del quartiere».

    Ecco il video di Rosso Fiorentino.

     

    Ieri la ministra Fedeli era a Bologna, per presentare lavagne interattive e droni dentro una kermesse costosissima, mentre le scuole crollano letteralmente a pezzi e 50.000 insegnanti rischiano il loro posto di lavoro. Ma c’erano anche i lavoratori della scuola in presidio con gli attivisti di PaP.

    Eccovi l’appello dei sindacalisti: Noi dirigenti Cgil e lavoratori dei tanti luoghi e non luoghi del lavoro, operanti nelle transizioni delle sempre mutanti prestazioni e condizioni di lavoro, facciamo appello a tutti coloro che nell’aspirazione di trovare, avere e stare in un luogo di lavoro adeguato, nel reddito e nella professione, si ribellano quotidianamente alla condizione imposta dai tanti sfruttamenti. E lo fanno con partigiano impegno, ognuno dal punto di contatto in cui agisce, accomunati dal voler cambiare e superare modelli globali malati, imposti localmente. Modelli deleteri per l’ambiente, la salute, il lavoro e per i luoghi del vivere delle tante lavoratrici e lavoratori, cittadini e cittadine di oggi e del domani.
    A tutti coloro che sono cresciuti con l’aspirazioni dell’uguaglianza, del rispetto della dignità, della sostenibilità e della solidarietà nel lavoro e nella società, chiediamo di sostenere attivamente idee e programmi costruiti dal basso dalle centinaia di assemblee popolari che hanno dato vita a POTERE AL POPOLO.
    Un Movimento che, dalla pratica dell’agire nel cambiamento dello stato delle cose esistenti, ha individuato le condivise candidature, frutto delle esperienze di lotta ed elaborazione alternative. L’obiettivo è attuare e offrire, con quel tanto di follia, leggerezza e di utopia necessari , una visione attuabile di società alternativa, pacifica, inclusiva, proiettata nel futuro, dove i nuovi orizzonti che anche le tante innovative tecnologie offrono, possano essere strumenti e parte dei nuovi diritti strumentali di cui appropriarsi, per ridurre fatica, liberare tempi di vita, preservare le risorse del pianeta, distribuire equamente le ricchezze, lavoro e le conoscenze. Obiettivi altri rispetto al praticato e acriticamente accettato – dai vari livelli istituzionali nazionali e internazionali e da quei smarriti partiti e corpi intermedi della società – mantra dei sistemi di profitto e sfruttamento globali.

    COME ADERIRE ALL’ APPELLO:
    – Commentare il Post con Nome Cognome e provenienza lavorativa.
    – Mandare messaggio pvt alla Pagina.
    – Scrivere sms al numero 3357632219
    – A breve metteremo a disposizione un indirizzo e-mail.

    PRIMI FIRMATARI DELL’APPELLO
    *Augustin Bruno Breda Direttivo nazionale Cgil – operaio – Treviso
    *Michela Crippa Direttivo Nazionale Cgil – operaia – Lecco
    *Carlo Carrelli Direttivo nazionale Cgil – operaio
    *Savina Ragno – Direttivo Nazionale Cgil – commessa- Bologna
    *Daniele David Direttivo Nazionale Cgil – Segretario Fiom – Messina
    *Saverio Cipriano – Commissione Garanzia CGIL nazionale– dipendente pubblico – Palermo
    *Valerio Melotti – Assemblea Statutaria generale Cgil Nazionale – operaio – Livorno *Francesco Locantore – Direttivo Nazionale Flc- Cgil – Docente –
    *Aljosha Stramazzo – Direttivo Nazionale Fisac-Cgil – impiegato – Torino
    *Pasquale Loiacono – Comitato Centrale Fiom – operaio – Torino
    *Nando Simeone – direttivo nazionale Filcams-Cgil
    *Aurelio Macciò – Comitato Direttivo nazionale Funzione Pubblica – dipendente Ministero Salute – Genova

     

     

    Potere al Popolo #Accettolasfida #poterealpopolo #casa #Roma #casepopolari #sgomberi #tufello

     
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    Franco Costa lo vogliamo ricordare così da juventibus

    Post n°14228 pubblicato il 23 Gennaio 2018 da Ladridicinema
     

    Franco Costa è stato attore non protagonista di un calcio dalle poche (giuste?) immagini e dalle innumerevoli icone. Le sue: il corridoio del Comunale, talvolta il muro esterno, la cravatta con il nodo stretto da segretario di stato USA, il soprabito o cappotto con mantello a seconda delle stagioni, sovente il Borsalino “da Far West” (cit.) considerate le rigide regole televisive dei tempi, il sorriso stretto mezzo piemontese e mezzo calabrese, la voce cauta ma sicura, il microfono. In dieci secondi: l’Avvocato e la domanda più pertinente e breve possibile resa eterna dalla risposta. Marginalmente il Torino, giocoforza, anche quando finì il tempo dei grandi derby, e Giampiero Boniperti che, lui no, non come Gianni Agnelli che con la coda dell’occhio in fondo lo cercava. Volpe o segugio, Franco Costa, con la Juventus in casa, era ogni volta il settantesimo minuto di Novantesimo.

     

     

     

    Cronista d’assalto, assicurano i colleghi dell’epoca. Senza la necessità impellente, stilisticamente moderna e illusoria, di paventare scenari e immaginare cosa una sola partita avrebbe potuto rappresentare nel futuro prossimo. Eccolo, testuale, in uno degli ultimi servizi (non più RAI) offerti a Videogruppo:

    “Domenica 2 ottobre, ore 22.26, minuto più minuto meno. Negli studi di Telelombardia va in onda lo show di Marcello Chirico e Pietro Anastasi. Come è giusto che fosse. Dunque 2-0 nel lussuoso Stadium il Milan campione d’Italia si affloscia. I bianconeri balzano in testa alla classifica”.

    Marchisio-Marchisio. D’altronde chi poteva, poi, immaginare?

    In una parola: garbato. Non diverso. Franco Costa apparteneva un’intera scuola di giornalismo che si autodeclinava in base ai luoghi dello Stivale. Iconico anche quando, prima di una delle ultime dirette tv, un’assistente di studio gli cuce il bottone della giacca in men che non si dica: Franco tornerà da lei a mezz’ora dalla fine delle trasmissioni. Le regalerà, per riconoscenza, una rosa di plastica rossa fuori dal tempo.

     

    Un lungo applauso è dovutoNoi, se permettete, lo vogliamo ricordare così“:

     

     

     
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    Netflix annuncia: "Il 16 febbraio in tutto il mondo i primi tre episodi di Prima squadra: Juventus FC"

    Post n°14227 pubblicato il 23 Gennaio 2018 da Ladridicinema
     

    22.01.2018 13:50 di Redazione TuttoJuve 
    Netflix annuncia: "Il 16 febbraio in tutto il mondo i primi tre episodi di Prima squadra: Juventus FC"

    Netflix annuncia l’arrivo il 16 febbraio, in tutto il mondo, dei primi tre episodi di Prima squadra: Juventus FC, una docu-serie originale Netflix sul club calcistico italiano, una delle squadre con più tifosi al mondo. La seconda parte sarà disponibile sul catalogo in estate.

    Prima squadra: Juventus FC segue le storie dei protagonisti del club durante la stagione 2017-2018, offrendo un ritratto intimo dei calciatori con immagini dentro e fuori dal campo, per catturare in profondità le vere esperienze di vita che fanno della Juventus una delle squadre più affascinanti al mondo.

     

    I tifosi di tutto il mondo avranno infatti accesso al "dietro le quinte" del club e si sentiranno più vicini che mai non solo alla squadra vincitrice di sei titoli di campionato consecutivi, ma soprattutto ad alcuni dei più grandi protagonisti come la leggenda Alessandro Del Piero, calciatori quali Federico Bernardeschi, Giorgio Chiellini, Douglas Costa, Gonzalo Higuaín, Claudio Marchisio, Miralem Pjanic, Daniele Rugani, il capitano Gianluigi Buffon e l'allenatore Massimiliano Allegri.

     

     

    © foto di Netflix

     
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