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Messaggi del 06/06/2018

 

Rimetti a noi i nostri debiti

Post n°14529 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Rimetti a noi i nostri debiti

Post n°14528 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

Netflix sta cambiando il cinema e le serie tv, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione, così anche noi italiani ci stiamo adattando. 

Dopo "Il venditore di medicine", Antonio Morabito continua a indagare sul potere, o meglio sugli interessi e il lato oscuro di esso con "Rimetti a noi i nostri debiti", la storia di debitori che non possono pagare, e creditori senza scrupolo pronti a fare qualsiasi cosa per recuperare questi soldi, mandando i riscossori a recuperare in qualsiasi modo quel debito.

Il racconto del Bel Paese che fu, con un tasso di disoccupazione alle stelle, con imprese che falliscono continuamente e persone che non riescono ad arrivare a fine mese e che si indebitano fino al collo, pur sapendo di non poter ripagare il debito. Tra questi disgraziati c'è anche Guido (Santamaria), ex tecnico informatico. Viene licenziato quasi subito come magazziniere, va in depressione. Aiutato solamente da un professore che tenta di far capire a Guido come "gioca il potere". Guido si offre di pagare il suo debito lavorando gratis per la finanziaria che ha in mano il suo debito. Franco (Giallini), gli farà da mentore insegnandogli il "mestiere". Lui è un esattore senza scrupoli che si trasforma in un altro appena torna a casa o davanti a un confessionale dove confessa alcuni suoi peccati, ma senza citare cosa fa.

Un film che è una riflessione su quello che è il mondo di oggi, e su quello che la crisi ha creato e ampliato. Un mondo di corrotti dominato dal denaro, in mezzo alla precarietà della vita e del lavoro. Un j'accuse al sistema politico e economico corrotto e malato, al mondo del lavoro precario, che offre solo "lavori di merda". E' presente anche un'accusa a questa Europa degli egoismi dove contano solo alcuni paesi e le lobbies, attraverso le parole di un professore polacco, un ispirato Jerzy Stuhr, che ci racconta cosa è oggi l'Ue e quali sono i movimenti politico-strategici dei vari paesi, usando metafore e giocando al biliardo: "Il sistema politico economico italiano è come i frattali, non fa altro che riproporre modelli già collaudati", oppure "L'unico modo per toccare i poteri forti è mischiarsi, è il disordine puro, è l'entropia incontrollabile, la carambola".

Sono temi spesso affrontati nel cinema, anche troppo e malamente; ma la capacità dell'autore e la novità è quello di saper analizzare l'anima o meglio la corruzione di essa, all'interno della società di oggi senza che buoni e cattivi siano raccontati con limiti ben definiti. O ancora l'analisi dei sentimenti e degli atteggiamenti più radicali, come la misericordia, l'intreansigenza, la vergogna, il pentimento sono raccontati ai limiti estremi.

Ma il pentimento c'è? Non per nulla Morabito inserisce un verso della preghiera del Padre Nostro, il "rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai  nostri debitori", che Franco recita ogni giorno come penitenza dopo essersi confessato ma senza raccontare quello che fa a lavoro e quindi non pentendosi veramente, mentre Guido confessa i propri scheletri a Irina, mettendosi a nudo, che lo guarda disgustata e decide di andarsene.

I personaggi che si muovono sullo schermo sono solo fantasmi, sono tutti debitori, tutti perdenti e tutti in qualche modo arrancano. Il tutto sullo sfondo di una Roma cupa. Una società senza scampo e senza più alcun limite.

Il film di Morabito non lascia indifferenti e genera un moto di sconforto e disagio a causa di una situazione in cui tutti, prima o poi, potrebbero trovarsi, specie di questi tempi, specie in Italia.

 
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Tito e gli alieni

Post n°14527 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

Tito e gli alieni è un film di genere commedia, fantascienza del 2018, diretto da Paola Randi, con Valerio Mastandrea e Clémence Poésy. Uscita al cinema il 07 giugno 2018. Durata 92 minuti. Distribuito da Lucky Red.

Poster
  • TRAMA TITO E GLI ALIENI:

Tito e gli alieni, il film diretto da Paola Randi, è una commedia che parla di un Professore (Valerio Mastandrea), per l'esattezza uno scienziato napoletano, che vive isolato dal mondo in una casa mobile nel deserto del Nevada, accanto all'Area 51. Mentre dovrebbe lavorare a un progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, non fa altro che passare le sue giornate sul divano ad ascoltare il suono dello spazio.
Una vita piatta e monotona, segnata dalla morte della moglie, la cui voce spera ancora di captare. Il suo unico contatto con il mondo esterno, nonché unica fonte di brio all'interno della sua vita, è Stella (Clemence Poesy), una giovane wedding planner che organizza matrimoni per i turisti a caccia di alieni.
La sua esistenza solitaria viene sconvolta dall'arrivo dei due nipoti da Napoli: Anita (Chiara Stella Riccio) di 16 anni e Tito (Luca Esposito) di 7, che il fratello Fidel (Gianfelice Imparato) gli ha affidato prima di morire. Sconvolto dalla notizia della scomparsa di Fidel, il Professore è pronto ad accoglierli e si attrezza, letteralmente, come meglio riesce. Il problema è che i due ragazzini erano convinti di trasferirsi a Las Vegas, e invece si ritrovano in mezzo al nulla, in balia di uno zio sconclusionato e depresso, in un luogo misterioso in cui si dice vivano gli alieni.

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer Ufficiale del Film:

Professore (Valerio Mastandrea): Come va? Sono lo zio! Ecco zio! Bacino...

Fidel (Gianfelice Imparato): Ciao fratello! Poi alla fine, effettivamente, sono morto! Per i bambini, ho stistemato tutto. Non vedono l'ora di venire là...l'America...

Tito (Luca Esposito): Zì, teng' fam'!

Anita (Chiara Stella Riccio): Uh Maronn' mia, ro' c'han purtat?!
Tito: Te giuro Anì
Anita: Ma 'a ro' sta 'a piscina?
Tito: Anì, ti giuro...
Anita: Dov'è Lady Gaga?

Voce off: Connessione all'area 51

Anita: Dobbiamo fare una spuntatina alla barba
Professore: La barba non me la devi toccare, la barba!

Tito: Pà, so' Tito, mi senti?

Professore: Non ti posso aiutare, Tito, mi dispiace! Non si parla con i morti!

Fidel: Ma chi altro al mondo gli farebbe ascoltare il suono dei pianeti?!

Anita: Secondo me a Stella piace zio
Tito: Se Stella è bellissima e zio è un macello!

Tito: Di me ti puoi fidare, io ti faccio da assistente
Professore: E Tito chiede dove stai, muah, stai viaggiando nello spazio?! Alla velocità della luce, niente di meno!

 


 
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Tito e gli alieni

Post n°14526 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Respiri

Post n°14525 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

Respiri è un film di genere thriller del 2018, diretto da Alfredo Fiorillo, con Alessio Boni e Pino Calabrese. Uscita al cinema il 07 giugno 2018. Durata 87 minuti. Distribuito da Europictures.

Poster
TRAMA RESPIRI:

Alfredo Fiorillo dirige Alessio Boni in Respiri, un viaggio tra i più segreti pensieri della mente umana, all'insegna del glorioso cinema di genere italiano.
Dopo aver sofferto una grave disgrazia, Francesco, un ingegnere di quarant'anni, si trasferisce insieme alla figlia nell'antica villa di famiglia sulle rive del lago d'Iseo. Tra le mura della dimora dimenticata risiede già un ospite misterioso, di cui non si percepisce nient'altro che l'eco lontana di un respiratore. Ma altre strane presenze, decisamente più oscure, minacciano la ricerca di pace di Francesco, aiutato in questo luogo di segreti solo dall'amica d'infanzia Marta (Lidiya Liberman), da sempre innamorata di lui. Perché è tornato lì? Quali ricordi lo tormentano? Riuscirà a dominare il dolore e a sopravvivere in un ambiente così sinistro? Le risposte sono custodite nei respiri che animano la silenziosa villa.



 
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Rabbia furiosa - Er Canaro

Post n°14524 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Rabbia furiosa - Er Canaro

Post n°14523 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

Rabbia furiosa - Er Canaro è un film di genere noir del 2018, diretto da Sergio Stivaletti, con Riccardo De Filippis e Romina Mondello. Uscita al cinema il 07 giugno 2018. Durata 120 minuti. Distribuito da Apocalypsis.

Poster
TRAMA RABBIA FURIOSA - ER CANARO:

Fabio ha appena scontato otto mesi di galera per un crimine che non ha commesso, al posto di Claudio, un suo amico ex pugile, un delinquente di piccolo calibro che ambisce a diventare il boss del Mandrione (quartiere periferico romano). Claudio gestisce traffici vari e si occupa anche di combattimenti tra cani. Ogniqualvolta i suoi cani rimangono feriti, egli si rivolge all'amico Fabio che, clandestinamente nel retrobottega della sua toletta per cani, si occupa di piccole operazioni chirurgiche e medicazioni. L'amicizia tra Fabio e Claudio è molto ambigua, quasi malata. Claudio ha una personalità bipolare che lo porta a volte ad agire con estrema cattiveria nei confronti di Fabio che sembra subire senza reagire. Tutto questo dura da tempo fino a quando Fabio, non potendo più sopportare, deciderà un giorno di attuare la sua terribile vendetta...



 
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La Terra dell'Abbastanza

Post n°14522 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

La Terra dell'Abbastanza è un film di genere drammatico del 2018, diretto da Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo, con Andrea Carpenzano e Matteo Olivetti. Uscita al cinema il 07 giugno 2018. Durata 96 minuti. Distribuito da Adler Entertainment.

Poster
  • TRAMA LA TERRA DELL'ABBASTANZA:

La Terra dell'Abbastanza, il film diretto dai fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo, vede protagonisti Mirko (Matteo Olivetti) e Manolo (Andrea Carpenzano), due giovani amici che vivono alla periferia di Roma.
Bravi ragazzi, fino al momento in cui, guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l'uomo che hanno ucciso è un pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati un ruolo, il rispetto e il denaro che non hanno mai avuto. Un biglietto d'entrata per l'inferno che scambiano per un lasciapassare verso il paradiso.

In un mondo in cui la sofferenza è sinonimo di debolezza, i due ragazzi protagonisti si spingeranno oltre il limite della sopportazione per vedere fin dove si può fingere di non sentire nulla. Purtroppo, lo scopriranno sulle loro spalle: si può fingere fino alla fine. Non esiste uno stop, se non il definitivo. Perché il sangue non fa più impressione e la paura cessa di essere un meccanismo di difesa, la violenza diventa l'unico linguaggio comprensibile. Un linguaggio che fa terra bruciata dovunque lo si parli. Non importa quale sia il luogo di provenienza delle vittime.

CURIOSITÀ SU LA TERRA DELL'ABBASTANZA:

Fabio e Damiano D'Innocenzo, registi del film La Terra dell'Abbastanza, hanno voluto raccontare com'è facile assuefarsi al male: "I due ragazzi protagonisti uccidono involontariamente un uomo e scelgono la via più facile, quella del silenzio, ma i fantasmi di quest'evento non gli lasciano tregua - hanno spiegato i registi, alla loro prima esperienza cinematografica -. Così cominciano a corazzarsi dai sensi di colpa. Credono sia più facile accumulare ulteriore carico di disumanizzazione invece che ripulirsi da quanto è accaduto. Al punto da non sentire più niente, coscienza compresa".

 

Dal Trailer Ufficiale del Film:

Manolo (Andrea Carpenzano): Mamma mia 'gna faccio più anna 'a scola, te 'o giuro oh!
Mirko (Matteo Olivetti): Eh daje, va! Se pigliamo st'altri du' anni così se mettemo a lavora', no?! Trovamo un lavoretto carino
Manolo: Barman, annamo a fa i barman
Mirko: Ma co' chi, co' rumeni e 'e rumene?
Manolo: Vabbe, che cazzo te frega!

Danilo (Max Tortora): Avete investito 'na persona, mica so' pizza e fichi, eh?!

Danilo: Noi adesso, senza volerlo, glie avemo fatto un favore immenso ar clan dei Pantano! Avete ammazzato un infame

Manolo: Aò, ho trovato er modo pe' farte entra'!

Uomo: Tu hai mai sparato?
Manolo: Sì, sì
Uomo: Te?
Mirko: No

Mirko: 'Namo! È morto, annamo!

Angelo (Luca Zingaretti): A te già te conosco
Manolo: Ciao Angelo!
Angelo Ciao

Alessia (Milena Mancini): A Mì, ma perché invece de sta sempre con' Manolo, non stai un po' co' tu' madre?

Manolo: Sapemo tutto l'uno dell'altro, me dici che cazzo è successo?

Angelo: Ma che t'hanno fatto per statte così sul cazzo?

Angelo: I giovani devono pote' sognà!

Mirko: Ci pensi mai a quella sera te?!
Manolo: A volte. Strano, eh...da zero a mille, così buh!

 


 
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Diva

Post n°14521 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

Diva! è un film di genere biografico del 2017, diretto da Francesco Patierno, con Barbora Bobulova e Anita Caprioli. Uscita al cinema il 07 giugno 2018. Durata 75 minuti. Distribuito da Officine UBU.

Poster

Un viaggio attraverso i ricordi e le interpretazioni di una diva italiana del teatro e del cinema di tutto il mondo: Valentina Cortese.

DIVA!, il film diretto da Francesco Patierno, è tratto dal libro autobiografico "Quanti sono i domani passati", a cura di Enrico Rotelli edito da Mondadori, e racconta la vita di Valentina Cortese attraverso un flusso narrativo che vede interpretare le parole dell'artista da otto tra le migliori attrici italiane del momento: Barbora BobulovaAnita CaprioliCarolina CrescentiniSilvia D'AmicoIsabella Ferrari, Anna FogliettaCarlotta NatoliGreta Scarano; una prova unica nel suo genere quella di interpretare colei che è stata candidata come miglior attrice non protagonista agli Oscar per "Effetto Notte" di François Truffaut, e che è stata la musa di Giorgio Strehler (nel film interpretato Michele Riondino) che la diresse in una versione passata alla storia de Il Giardino dei Ciliegi e, non da ultimo, attrice prediletta dei registi più importanti della storia del cinema italiano come Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Franco Zeffirelli.


Presentato alla 74a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nella selezione ufficiale fuori concorso. Il film ha conquistato lo Starlight Cinema International Award e il Nastro D'Argento come migliore documentario 2018.

IL CAST DI DIVA!:

 
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Nel nome di Antea

Post n°14520 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

Nel nome di Antea è un film di genere documentario del 2018, diretto da Massimo Martella, con Massimo Wertmüller e Letizia Ciampa. Uscita al cinema il 08 giugno 2018. Durata 75 minuti. Distribuito da Istituto Luce Cinecittà.

Poster
TRAMA NEL NOME DI ANTEA:

Due opere della pittura italiana raccontano come sono riuscite a uscire indenni dalla Seconda Guerra Mondiale, senza essere per nulla intaccate. A salvaguardare queste e molti altri ritratti sono stati un gruppo di giovani funzionari italiani delle Belle Arti, che, nonostante il loro coraggio e la loro dedizione, sono rimasti nell'ombra fino a poco tempo fa. Hanno tenuto lontano i capolavori dai bombardamenti, tenendoli nascosti in luoghi al di fuori delle città prese di mira; poi, dopo l'armistizio, li hanno protetti dall'avanzare della linea del fronte e da possibili razzie.
Tra gli umili eroi che hanno messo al riparo questi quadri e hanno agito dietro le quinte del conflitto ci sono: Pasquale Rotondi, che in due rifugi nelle Marche mise in salvo migliaia di opere del Nord Italia; diversi i funzionari ministeriali, come Lavagnino, Argan, Lazzari, che quando nessun posto in Italia era più sicuro, riuscirono a ricoverarne una parte all'interno del Vaticano; le giovani studiose, Palma Bucarelli e Fernanda Wittgens, che, mettendo a rischio le loro stesse vite, hanno salvato i capolavori loro affidati.
Un tentativo di salvaguardare l'arte dell'intera nazione, dalle opere d'arte napoletane, portate via da Montecassino, ai capolavori dei musei fiorentini, trafugati dai nazisti e recuperati prima che passassero il confine.

Il racconto di questa missione di salvataggio culturale, però, interessa anche i tentativi di restaurare ciò che sembrava irrimediabilmente perduto. Anche se non tutto si è salvato, è grazie a queste persone coraggiose che oggi possiamo ammirare e mostrare al mondo intero Caravaggio, Giorgione, Raffaello e molti altri. Il generale americano Clark, a comando delle truppe coinvolte nella Compagna d'Italia, disse che fare la guerra in Italia era come combattere in “un maledetto museo”; eppure, quel museo è sopravvissuto ed è testimone della storia della nostra identità, trasmettendo ogni giorno il valore universale della bellezza.


 
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La Truffa dei Logan

Post n°14519 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Fire and Blood: il teaser per il libro prequel di Game of Thrones sui Targaryen da mondofox

Post n°14518 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

 di  - un giorno fa

Il nuovo libro di George R. R. Martin annunciato con un teaser. Si tratta di Fire and Blood, prequel di Game of Thrones, che racconta l'origine e la storia dei Targaryen.

Stemma della casata dei Targaryen

 

L'ottava stagione di Game of Thrones è prevista nel 2019 e, nell'attesa, George R. R. Martin ha deciso di allietarci con un po' di fuoco e sangue. Fire and Blood, infatti, s'intitola il suo nuovo libro prequel de Il trono di spade, annunciato con un teaser. Racconterà la storia della casata dei Targaryen.

Ambientato 300 anni prima dagli eventi della serie targata HBO, Fire and Blood ripercorrerà il periodo in cui Westeros era sotto il dminio dei draghi: da Aegon il Conquistatore, il primo re a riunire i Sette Regni sotto un'unica nazione, fino a Aegon III, ricordato come La Rovina dei Draghi, poiché accusato di aver causato la morte dell'ultimo drago.

Il libro darà spazio anche a qualche interessante retroscena che si legherà alla vicenda di Game of Thrones, soprattutto riguardante Daenerys e Jon Snow. La casata dei Targaryen finalmente non avrà più segreti per gli appassionati della saga fantasy creata da George R. R. Martin.

 
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Lazzaro felice

Post n°14517 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Film nelle sale da oggi e da giovedi

Post n°14516 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

 
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Torno indietro e cambio vita

Post n°14515 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

Marco e Claudio sono amici da una vita. Marco è sposato con Giulia, conosciuta ai tempi del liceo, e si dichiara uomo felice e realizzato. Claudio invece è single e insoddisfatto perché non può staccarsi dal fianco della madre alcolista. Quando, a sorpresa, Giulia annuncia al marito di volersi separare perché si è innamorata di un altro Marco, disperato, racconta l'accaduto a Claudio, chiedendo al cielo di poter tornare indietro nel tempo, al momento prima del suo incontro con Giulia. Miracolosamente un incidente riporta i due amici ai 17 anni, dando loro la possibilità di riscrivere il passato, come desiderato da Marco. Ma si sa, bisogna stare attenti a ciò che si desidera, perché potrebbe realizzarsi non nel modo sperato.
Dopo A spasso nel tempo e Il cielo in una stanza, Carlo ed Enrico Vanzina si cimentano ancora una volta con la tematica del salto spaziotemporale all'indietro, facendo riferimento al più noto dei film americani sull'argomento, Ritorno al futuro (ma gli esempi yankee, alti e bassi, sono assai numerosi, da La vita è meravigliosa fino al recente 17 again - Ritorno al liceo). L'idea è buona e dà la possibilità ai fratelli Vanzina di essere, ancora una volta, testimoni informali della nostra epoca, in questo caso correlando passato (recente) e presente del nostro Paese, che negli ultimi 25 anni ha subito trasformazioni profonde senza per questo cambiare nelle sue dinamiche essenziali (incarnate nel film dal suo interprete migliore, Max Tortora, nel ruolo del padre di Marco). 
Ma se da un lato la regia di Carlo Vanzina mantiene alto quel profilo professionale che dà all'azione fluidità di movimento e capacità di tenere agganciata l'attenzione del pubblico, dall'altro la sceneggiatura (cofirmata dai fratelli) perde innumerevoli occasioni di graffiare e mordere, nonché di farci provare quel "vuoto d'aria" spaziotemporale che ha reso grande, appunto, la saga di Ritorno al futuro. Il copione di Torno indietro e cambio vita, infatti, si concentra più sui dettagli di costume superficiali (l'assenza di telefonini, Internet, GPS) che sul loro impatto profondo nelle dinamiche interpersonali, soprattutto fra teenager. Anche le gag e i dialoghi si accontentano della risata facile, invece di esplorare quei sottotesti storico-sociali e perché no, anche politici (il che non significa necessariamente partitici), cui i Vanzina, di grande raffinatezza intellettuale, sarebbero perfettamente capaci di accedere.
Soprattutto, Torno indietro e cambio vita non riesce a fare leva sulla componente più emotivamente accessibile della storia: lo strazio di un uomo che ritrova il proprio grande amore all'epoca del loro primo incontro, sapendo che poi quel grande amore lo abbandonerà in età adulta. Quello strazio che era l'anima e il cuore pulsante di un film analogo per tematica come Peggy Sue si è sposata di Francis Coppola, e che può trovare spazio anche in una commedia, se la giusta delicatezza di scrittura e sottigliezza di interpretazione glielo consentono.
Nonostante la felice intuizione, dunque, il film ha il sapore di un'occasione mancata, anche se non priva di intuizioni, delicatezza e godibilità. Anche la necessità di indirizzare la narrazione verso un happy ending priva gli autori della libertà di creare una chiusa agrodolce da commedia all'italiana classica (pensiamo al finale di Divorzio all'italiana, per esempio). Il pubblico di Sapore di mare e Il cielo in una stanza ritroverà qui le intenzioni "alte" e la vena poetica dei Vanzina, ma i cedimenti alle sensibilità "basse" da cinepanettone impediscono a Torno indietro e cambio vita di spiccare il volo e realizzare le sue (grandi) potenzialità.

 
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Black panter

Post n°14514 pubblicato il 06 Giugno 2018 da Ladridicinema
 

Il Wakanda, nazione dell'Africa centro-Orientale, si nasconde agli occhi del mondo. In apparenza Paese povero di risorse e speranze, nei fatti il più tecnologicamente avanzato del mondo, grazie alla presenza del vibranio, minerale alieno dalle inimmaginabili potenzialità. Quando T'challa sale sul trono, divenendo così la nuova Pantera Nera che protegge il proprio popolo, intende preservare la tradizione, ma un ritorno inatteso a Wakanda lo obbligherà a rivedere i propri piani. 
Dopo il discusso caso di Wonder Woman a casa DC, è la volta di Black Panther, trasposizione su grande schermo delle avventure del più famoso e iconico supereroe di pelle nera.

Un episodio a sé stante del Marvel Cinematic Universe, che vive di vita propria, alla maniera di Dr Strange, e che comporta la genesi di un mondo invisibile, a cui tocca il compito di restituire il feeling dell'Africa centro-orientale e la tecnologia avveniristica di un Paese ipotetico.

Il lavoro scenografico di ricostruzione digitale è mirabile in questo senso, al pari di quello sui costumi e sulle caratterizzazioni di donne e uomini guerrieri. La fotografia di Rachel Morrison riesce a far rivivere i colori, i suoni, la rabbia e la natura selvaggia dell'Africa senza scivolare in pregiudizi da uomo bianco o da "colonizzatore", come i wakandiani apostrofano, i caucasici. 

Oltre al lavoro su costumi e scenografia, straordinaria è la colonna sonora, e Black Panther si candida dichiaratamente a status symbol in fatto di tendenze, alla stregua di quel che Hair fu per la moda hippie o Shaft per la blaxploitation. A deludere invece, sono gli effetti speciali, e la post-produzione in cgi non sembra godere delle delizie tecnologiche del vibranio. Le scene di battaglia, sempre più diffuse verso l'epilogo, sono prigioniere di un'estetica da cartoon indegna di un'operazione di questa portata.

 
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