Cinerama

Quell'angelo di Hilary Swank


I segni del male, The Reaping, USA 2007, regia di S. Hopkins, con Hilary Swank, David Morrissey, Idris Elba.Katherine Winter, ex pastore battista, arriva nel villaggio di Heaven con l'incarico di assegnare una spiegazione scientifica alle calamità bibliche che stanno allarmando la popolazione.Una Hilary Swank in grande forma fisica, forse mai così femminile al cinema, interpreta un personaggio controverso, combattuto tra il ricordo dell'omicidio di suo marito e della figlia, una fede ormai persa e il suo nuovo rifugio nella scienza. La sua recitazione lascia però a desiderare tanto da farla apparire troppo ammicante e decisamente fuori posto, un pò come fu per Winona Rider in Lost Souls, la profezia (2000), in una trama che in conclusione risulta banale anche se talvolta positivamente evocativa dal punto di vista della fotografia e delle citazioni, dalla Giovanna d'Arco (1999) di Besson a La Mummia (1999).
Ne I segni del male è la confusione a regnare e segnare il passo delle immagini, sembra quasi che siano stati due differenti persone a scrivere la sceneggiatura del film, l'uno in disaccordo con l'altro. All'origine, una antica profezia (toh?) rivela la possibile rinascita dell'anticristo in un villaggio punito da Dio attraverso le dieci piaghe d'Egitto, digitalmente impeccabili tranne forse nel caso dei pidocchi, fenomeni che la scienza non riesce a spiegare e a cui il fermento fondamentalista cittadino assegna la responsabilità a una bambina e alla sua "infedele" famiglia. Il continuo ricorso a flashback e agli effetti speciali non contribuiscono di certo a diminuri la pesantezza dell'intrigata matassa filmica malgrado la miscela d'immagini e una colonna sonora apprezzabile donino paradossalmente una superficiale impressione di originalità. Speranza smentita dal finale, scadente, vuoto d'immaginazione e ripetitivo a cui Hopkins s'abbandona dopo il discreto risultato di Tu chiamami Peter (2004).