Cinerama

Prima l'agenzia, poi Dio...


The Good Shepherd, L'ombra del potere, regia di Robert De Niro, con Matt Demon, Robert De Niro, Angelina Jolie, Alec Baldwin, William Hurt, John Turturro.Gli albori della CIA, dalla "baia dei porci" alla "Guerra fredda" attraverso gli occhi e gli intrighi dell'agente Edward Wilson.Un film sui servizi segreti più discussi del mondo senza una minima percentuale di azione non potrebbe che risultare noioso nelle mani di un qualsiasi regista approssimativo, ovviamente De Niro non può e non appartiene a questa categoria. La sua abile maestria fa si che la pellicola, seppur con una durata considerevole (167'), riesca a catturare l'attenzione della platea e a regalarci, finalmente, un opera decisamente accattivante su uno spaccato di storia americana che inevitabilmente si è ripercosso e si ripercuote ancora oggi sulle politiche economiche-sociali-militaristiche del pianeta. 
A dare prestigio a questa impeccabile sceneggiatura scritta da Eric Roth (screenplayer tra gli altri di Forrest Gump, The Insider e Munich) contribuiscono interpretazioni senza sbavature come quella di Matt Damon, a suo agio nei panni dell'agente segreto questa volta più "mente" (Syriana) e meno "braccio" (Jason Bourne), e di una Angelina Jolie finalmente tornata a fare l'attrice dopo ben otto anni e un premio oscar da Ragazze interrotte (1999), nonostante il ruolo di madre attempata non gli si addica facilmente. Nel ruolo di Wilson, Damon mostra le debolezze di un uomo senza apparenti tentennamenti ma alle prese con un dramma interiore che lo porterà a rinunciare e a spezzare ogni legame sociale e sentimentale in cambio di un continuo e vertiginoso oblio verso la menzogna e la rettitudine patriottica, ma paradossalmente negativa, del "buon soldato".
Seguire nel suo svolgimento questo intenso dramma spirituale e nazionale non fa rimpiangere l'azione dei migliori film di spionaggio. L'insegnamento in senso civico che emerge regala allo spettatore uno spicchio di consapevolezza maggiore nei confronti degli eventi del mondo moderno, sulla scomparsa e la deriva di una informazione etica o meglio di una trasformazione di questa in "etica del profitto". La domanda è di conseguenza necessaria, è un buon patriota colui che sacrifica senza scrupoli la propria vita e quella degli altri in nome di un ideale pur sapendo e conoscendo il profondo lato oscuro di questo?Consigliato vivissimamente!