Cinerama

Tra le braccia di un angelo


"Angel-A", Francia 2005, di Luc Besson, con Jamel Debbouze, Rie Rasmussen.Un uomo sommerso dai debiti deciede di togliersi la vita gettandosi nella Senna. Mentre sta per buttarsi, nota una donna nelle sue stesse condizioni. Quando lei si getta, si tuffa per poterla salvare.Il nostro Andrè, il "Lucien" de "Il meraviglioso mondo di Amelie", è un uomo dalle mille difficoltà. Una persona in fondo buona travolta dagli eventi in sui abilmente si è cacciato solo per avere un pò di considerazione, per non essere solo. Jamel Debbouze entra perfettamente in una parte che Besson cuce su di lui come su la sua nuova scoperta, l'algida Rie Rasmussen. In una trama abbastanza banale, i personaggi ed i loro dialoghi elevano il livello del film, in una Parigi noir che riesce a contenere i comportamenti e le svolte emotive come solo questa città meravigliosa riesce a fare. Besson prova un ritorno al cinema francese, introspettivo, per poi liberarsi di questa etichetta cedendo alle lusinghe hollywoodiane nel finale, creando un grottesco miscuglio tra reale e fantastico. Gli angeli sono tra noi, sembra dire il regista, solo che a volte non abbiamo la forza di saper farci aiutare, o meglio ancora, gli angeli siamo noi stessi, quando sappiamo ritrovarci e spiegare le nostre bellissime ali verso un nuovo futuro, attraverso l'unica forza tangibile del mondo, l'amore.