La voce a chi non può parlare la presta Wemogee, un'app capace di tradurre tradurre in emoticons tutte le frasi più comuni. Il nuovissimo programma per smartphone e tablet, che è scaricabile gratuitamente online da venerdì 28 aprile, permette di capirsi usando soltanto le emoji delle tastiere digitali: un'invenzione utilissima per le persone afasiche cioè che non riescono più ad esprimersi con le parole, nemmeno scrivendo. Nel mondo più di 3 milioni di persone soffrono di questo disturbo, che colpisce quasi il 30% di chi subisce un'ictus o soffre di malattie che danneggiano l'area sinistra del cervello cioè quella della parola. In Italia, le persone che faticano a comporre il linguaggio sono 200mila e a loro fa comodo un sistema alternativo per comunicare. Uno studio dell'Università australiana di Newcastle, qualche tempo fa, propose di far usare agli afisici la piattaforma Twitter che obbliga gli utenti a farsi capire in massimo di 140 lettere. Weemogee, invece studiata da Samsung proprio nel nostro Paese, funziona così: sullo schermo del cellulare o del tablet appaiono quasi 150 frasi tipiche come "grazie", "come stai?" ecc.. che vengono trasformate all'istante in una sequenza di massimo quattro simboli. La persona afisica scrive in emoticons ma il suo messaggio arriva al destinatario tradotto in lettere e viceversa. Il risultato è che, per esempio, per una persona afisica se deve invitare un amico a bere un aperitivo insieme basta l'immagine di una coppia più quella di un bicchiere elegante e all'amico verrà scritto nel messaggio "Vuoi venire a prendere un aperitivo con me?". Per semplificare la ricerca delle parole, il vocabolario digitale è raggruppato in blocchi che dividono i saluti, alimentazione, tempo libero, ricorrenze e richieste di aiuto. Con questo metodo infine, si può dire anche "ti voglio bene o ti amo": basta un
WEMOGEE E' UNA APP CHE CONSENTE DI COMUNICARE ANCHE A COLORO CHE NON POSSONO PARLARE NE' SCRIVERE A CAUSA DI UNA MALATTIA
La voce a chi non può parlare la presta Wemogee, un'app capace di tradurre tradurre in emoticons tutte le frasi più comuni. Il nuovissimo programma per smartphone e tablet, che è scaricabile gratuitamente online da venerdì 28 aprile, permette di capirsi usando soltanto le emoji delle tastiere digitali: un'invenzione utilissima per le persone afasiche cioè che non riescono più ad esprimersi con le parole, nemmeno scrivendo. Nel mondo più di 3 milioni di persone soffrono di questo disturbo, che colpisce quasi il 30% di chi subisce un'ictus o soffre di malattie che danneggiano l'area sinistra del cervello cioè quella della parola. In Italia, le persone che faticano a comporre il linguaggio sono 200mila e a loro fa comodo un sistema alternativo per comunicare. Uno studio dell'Università australiana di Newcastle, qualche tempo fa, propose di far usare agli afisici la piattaforma Twitter che obbliga gli utenti a farsi capire in massimo di 140 lettere. Weemogee, invece studiata da Samsung proprio nel nostro Paese, funziona così: sullo schermo del cellulare o del tablet appaiono quasi 150 frasi tipiche come "grazie", "come stai?" ecc.. che vengono trasformate all'istante in una sequenza di massimo quattro simboli. La persona afisica scrive in emoticons ma il suo messaggio arriva al destinatario tradotto in lettere e viceversa. Il risultato è che, per esempio, per una persona afisica se deve invitare un amico a bere un aperitivo insieme basta l'immagine di una coppia più quella di un bicchiere elegante e all'amico verrà scritto nel messaggio "Vuoi venire a prendere un aperitivo con me?". Per semplificare la ricerca delle parole, il vocabolario digitale è raggruppato in blocchi che dividono i saluti, alimentazione, tempo libero, ricorrenze e richieste di aiuto. Con questo metodo infine, si può dire anche "ti voglio bene o ti amo": basta un