PENSIERI AL VENTO

Giulia Lamarca mamma bis: «Gravidanza in sedia a rotelle , se ne parla poco»


La travel blogger ha più di mezzo milione di follower su Instagram e sta affrontando la seconda gravidanza, continuando a sensibilizzare l'argomento sui social network«Il nome è uno, ma noi siamo in quattro», dice così la biografia di Instagram di Giulia Lamarca, la travel blogger che ha 596mila follower su Instagram e più di 376mila seguaci su TikTok. Di lei, il pubblico ama il carattere solare, i consigli che dà sui viaggi e sulla vita quotidiana, soprattutto per chi vive su una sedia a rotelle come lei. Giulia ha portato in rete il racconto della vita di una mamma in carrozzina, abbattendo dei muri e spiegando che non è così «diverso» come molti altri credono. Giulia Lamarca, 32 anni di Torino, è rimasta coinvolta in un incidente stradale nel 2011, in sella al motorino, che le ha causato la perdita dell'uso delle gambe. Da allora, non si è data per vinta. Ha affrontato il dolore a testa alta, trovando come unica via di uscita abbracciare la sofferenza per ritrovare la felicità, invece di accantonarla per non ascoltare ciò che provava dentro.In quel letto d'ospedale ha conosciuto Andrea, il suo attuale marito, che al tempo stava svolgendo il tirocinio per diventare fisioterapista. Da allora i due non si sono più lasciati, dando alla luce Sophie, che adesso aspetta una sorellina o un fratellino. «Io e Andrea ispiriamo gli altri genitori - ha spiegato Giulia - a non precludersi le esperienze nemmeno con un figlio piccolo che ancora non cammina. Adesso l'influencer si prepara ad affrontare la seconda gravidanza e al Corriere della Sera ha spiegato che «fare la mamma in carrozzina vuol dire che puoi essere una mamma come le altre, solo che a volte lo fai in modo diverso. In realtà, è più difficile pensarla la maternità su due ruote che viverla: mentre ti devi prendere cura di tuo figlio ti viene in mente come farlo. I limiti sono nella testa, per me la disabilità è soprattutto una condizione che ti attribuiscono gli altri».  Se ce l'abbiamo fatta noi, pensano che ce la possono fare anche loro».«Della gravidanza sulla sedia a rotelle si parla troppo poco»Dopo un anno dall'incidente, Giulia ha ripreso l'università, si è laureata in psicologia e ha iniziato a viaggiare per il mondo, condividendo i suoi itinerari con i suoi follower. «Viaggiare mi ha permesso di normalizzare la mia nuova vita in carrozzina - ha spiegato Lamarca - a contattarmi sono soprattutto le famiglie normodotate. Mi chiedono come affrontare lunghi voli in aereo con un bimbo piccolo, come svezzarlo e trovare i pannolini giusti quando sei all’estero».Ma della maternità in carrozzina se ne parla troppo poco. «C’è poca consapevolezza, perfino tra i ginecologi. Non è impossibile come si potrebbe immaginare - ha concluso Giulia - io non ho perso la sensibilità degli arti inferiori né dell’area genitale. Non ho dovuto ricorrere alla fecondazione artificiale, mi hanno solo fatto il taglio cesareo perché non posso partorire naturalmente. Le gambe durante la gravidanza si sono gonfiate il triplo e sono dovuta stare attenta a non prendere troppo peso. A parte questo, ho affrontato la gestazione come qualsiasi altra donna». 
_*_Bravissima e bellissima Giulia la ammiro e la seguo su instagram e la conosco pure. 
, Ciotty