L'atrabilioso

Domenica (raccontino)


Una sera, a una festa all'aperto, ad una tavolata chiassosa in cui scorrevano molti vini, un uomo molto giovane e molto spensierato prese a parlare allegramente con una tale Maria, una ragazza dalle ossa forti e dal sorriso sincero. Maria aveva la pelle molto bianca e le labbra, pur non truccate, molto rosse. L'uomo era in buona vena e diceva certe spiritosaggini che la facevano ridere forte, e si vedeva che voleva stare più vicina a lui. Poi, sarà stato il vino o l'allegria, Maria si decise e gli toccò una gamba con la mano: l'uomo guardò quella mano bianchissima, piccola, con sottili venuzze azzurre. Erano vicini e lui poteva guardarle le labbra e i denti bianchissimi ed ebbe voglia di baciarle la bocca lì, ma erano davanti a tutti e non poteva. Così si baciarono a lungo più tardi, parcheggiati non distanti da una certa straducola di campagna. Dicevano molte sciocchezze, ridevano e lei gettava la testa all'indietro, felice e stupita. L'uomo odorava la pelle del collo di Maria, che sapeva di vaniglia. Nel campo piano stettero a lungo, fino all'alba.Il giorno dopo lui non la cercò, e nemmeno il giorno successivo e mai più, perchè ogni giorno era l'ultimo e slegato dal precedente e lui odiava fare piani. Lei era amareggiata ma per orgoglio non si fece mai avanti.Poi un giorno, probabilmente era domenica perchè lui comprava i giornali solo la domenica ed erano proprio a pochi passi dal chiosco dell'edicola, lui la rivide: era assieme a una coppia di amici che lo accolsero festosamente. L'uomo ebbe un trasalimento alla vista di lei, ma non lo diede a vedere mostrandosi tranquillo. Notò che Maria non lo guardava, ed anzi osservava qualche punto lontano, ostentatamente, con una cocciutaggine che a lui parve quasi comica. Poi l'uomo salutò e comprò i giornali. Tornato sulla strada, quasi senza volerlo affrettò il passo e superò nuovamente Maria e la coppia di amici. Nessuno dei tre si girò a guardarlo. Lui sentì una lieve pena nel cuore, e non seppe darle un nome.