L'atrabilioso

I Dialoghi Impossibili: Io & Arturo (XV)


ARTURO: ...cos'è questa inquietudine che mi pervade, mi chiedi. Non lo so, caro amico, so solo che non riesco a trovar pace in nessun posto, e sempre quando arrivo in qualche luogo sento che già vorrei essere altrove, e poi di nuovo e ancora e ancora. E questa inesausta ricerca parmi non debba finir mai più, e solo in questo ritrovo il senso della mia vita.IO: E in tutto questo rompi i maroni a me.ARTURO: Ma santapace, perchè rovini sempre tutto? Lo sai che mi piace giocare al Dialogo Filosofico.IO: Sei andato su e giù cinque volte solo stamattina. E poi non capisco questi miagolii disperati dietro la porta.ARTURO: Mi ci vedi, a suonare il campanello? Piuttosto, non trovi che mi doni parecchio, quest'aria tormentata?IO: L'aria tormentata ce l'ho io dopo quindici volte che mi salti in braccio mentre cerco di buttare giù qualche idea per i saggi.ARTURO: E il calore di un cucciolo caldo non riesce ad ispirarti?IO: Tutto quello che ha fatto il tuo calore è stato ridurmi tuta e pantaloni come un pellicciotto, caro il mio cucciolo attempato.ARTURO: Quanta tenerezza, anche tra noi antichi Greci.IO: Ehi, tenerezza, guarda che ho preso il macinato e ne ho tenuto un po' per te, anzi te l'ho pure scottato un po' in padella, dovresti ringraziarmi.ARTURO: "Tu sai che io ti sono amico, e sai quanto, e non ti devi maravigliare se io vengo osservando i tuoi fatti e i tuoi detti con grande curiosità, e questo proprio perchè ti ho caro nel mio cuore" IO: ...Santapace.