L'atrabilioso

Smart


Stavolta mi hanno fatto fare il muratore. Col mio bravo caschetto giallo in testa e le maniche della maglietta arrotolate su.Per uno spot. Lo spot di un cellulare che non si distrugge nemmeno se lo prendi a cannonate, dicono.Sono arrivato in cantiere di buon'ora - un cantiere vero, solo i muratori erano finti - e lì mi hanno vestito e sporcato di tutto punto. "Come devo fare? Voglio dire, che intenzione ci metto?" ho chiesto diligentemente al regista."Concitato, preoccupato, ansioso" ha risposto lui."Non dovrei avere problemi"Da lì ho cominciato a sudare (non è mai complicato, per me) e ho rovesciato qualcosa come sei o sette secchi di detriti (e il cellulare) dentro uno di quei grossi tubi gialli che se li portano via, fino a quando all'ultimo ciak è arrivata la sospirata formula:"Ok, buona! Ce l'abbiamo!"Pacche sulle spalle, ringraziamenti, "veloce ed efficace, ottimo!"Tutto facile, dunque?No.Perchè verso mezzogiorno è arrivato Lui. Alexander. Il cliente. Direttamente dalla Corea. Non sapevo che lì, nella Corea, si dessero nomi come Alexander, ma tant'è.Alexander si è seduto a guardare il girato, nella sua camicia blu di lino perfettamente asciutta e fresca.Dopo un momento di silenzio si è voltato verso di me:"No"Io ho deglutito. "No?""Troppo ansioso. Hai l'aria preoccupata, capisci? Comunichi ansia, e non va bene. Peccato anche che si vedano quegli orribili peletti delle ascelle, ma lì dubito si possa fare qualcosa"Il regista, di lato, allargava le braccia come a dire "minchia" o qualcosa del genere."Non vorrete depilarmi, spero" ho azzardato io."No, magari quello no. Ma la recitazione deve essere, ecco...come dire...più smart""Smart?""Smart""Capisco. Smart. ...ehm, che sarebbe come dire...?""Smart""Mh. Ok"Io, come ormai mi sembra sia chiaro, non so una parola d'inglese. Così ho cercato di capire dal resto della troupe - tutta italiana - che cosa, a parer loro, poteva intendere Alexander con questo "smart". Il fonico ha suggerito che forse voleva intendere "sharp", mentre l'operatore suggeriva "cool", laddove altri ancora protestavano "no, è quiet, è quiet!".Così, stoici, abbiamo ripetuto tutte le scene mentre io cercavo di smartizzarmi il più possibile. Verso le nove di sera, quando ormai anche sulle colline di Rastignano l'aria si faceva "blue" e ormai era scarsa anche la luce per girare, Alexander si è detto satisfied.E' che bisogna prenderli per sfiniment, a volte. https://www.youtube.com/watch?v=r4eAa5GQxwQ