L'atrabilioso

I Dialoghi Impossibili: Io & Arturo (XX)


ARTURO: Hai visto che tramonto?IO: Bello, sì.ARTURO: Con questi riflessi infuocati. Una meraviglia.IO: Mi sorprendi sempre quando sei così lirico.ARTURO: E sarebbe bellissimo stare qui a veder calare il sole dietro quei pini e quelle querce, se solo...IO: Se solo? Se solo cosa?ARTURO: Se solo non avessi stravolto la mia serra, tagliandole via il tettuccio su cui amavo appollaiarmi e lasciando come copertura solo un telo semisfondato dentro al quale mi sento come un pesce nella rete. E quel che è peggio, appunto, è che da là dentro mi sono precluse tutte le meraviglie della natura.IO: Ma santapace. Sono stato costretto, era tutta deteriorata. E la colpa è anche tua. Sei stato tu a sfondare la serra, a forza di saltarci sopra. Te l'avevo detto di star lontano dalla serra. L'avevo detto a te, a Merda e a Culo (*).ARTURO: Anche Merda è parecchio deteriorato. A giocare agli esploratori in mezzo alle piante eravamo rimasti da tempo solo io e Culo.IO: Per me rimangono indistinguibili, anche se uno è vecchio e malato e l'altro è così in forma da sconfinare fin qui.ARTURO: Ci piace giocare a fare i portatori d'alta quota.IO: Tra una felce e un geranio?ARTURO: Manchi di fantasia, ragazzo. L'ho sempre detto, io.IO: Te lo dico io che cosa mi manca, a me: un gatto normale.ARTURO: Senti, se salto nuovamente su quel povero tettuccio sfondato, mi puoi raccontare com'è l'ultimo sole?IO: Santapace.(*): i gatti dei vicini.