L'atrabilioso

Albe


Mi sveglio prestissimo. A prescindere dall'orario in cui mi metto a letto o dagli impegni che posso avere, mi sveglio prestissimo. Ho sentito dire che è un po' una consuetudine dell'età senile. Insomma dovrò farmene una ragione.C'è una cosa che mi dà un pocolino di sollievo, ad avere gli occhi sbarrati già nelle prime ore azzurrine, ed è uscire in terrazza. Questa mia terrazza è incassata nel tetto e dà su un piccolo parco pubblico, al centro del quale c'è un laghetto, minuscolo, proprio piccolino, a forma di mezzaluna. Durante il giorno il parco è chiassoso, si anima di voci, gridi di bambini, persone che passeggiano col cane, è naturale che sia così. Ma è all'alba che diventa bello. Il parco in quelle ore è deserto. A volte c'è un  anziano, anche lui insonne evidentemente, cammina su e giù da un piccolo monticello costruito dietro al laghetto, fa avanti e indietro sul pendio, deve essere la sua ginnastica mattutina. Alzo lo sguardo dalle tegole ancora umide, sul laghetto aleggia solo in queste ore una tenue nebbiolina, forse troppo timida per uscire di giorno. Silenzio.Non l'ho vista per un sacco di anni, ma adesso che la guardo non è tanto male. E' l'alba, qui, in un paesino di campagna.