L'atrabilioso

I Dialoghi Impossibili: Io & Arturo (XXIII)


IO: Dunque? Che ne pensi?ARTURO: Di che?IO: Come, di che? Di Spike. Del cane Spike. Ti piace?ARTURO: C'è un cane da qualche parte?IO: Non fare lo scemo. Ti piace o no?ARTURO: Senti. Ti sembra che possa piacermi? Rifletti: esiste una possibilità su un miliardo che possa piacermi un cane? Ragiona, su.IO: La nostra famiglia si allarga, potresti essere felice.ARTURO: Come no. Il sogno della mia vita: imparentarmi con un cane.IO: Lui è felicissimo, quando può stare qui da noi. La mattina corre nel parco che è una bellezza.ARTURO: L'ho visto. Lui e la sua orribile lingua di fuori.IO: E dovresti vederlo su da me, come gioca coi tappeti, i cuscini, le ciabatte, come salta sul divano. Si vede proprio, che sta bene.ARTURO: Non ho mai visto nessuno così felice di farsi radere al suolo la casa.IO: Certo fa un bel po' di casino. Quando beve, ad esempio: acqua dappertutto.ARTURO: Bere. Una faccenda maledettamente complicata, se si è cani.IO: Comunque. Volevo dirti che sei sempre il caro vecchio Arthur. Non pensare che ti sto trascurando.ARTURO: Non mi trascuri. Ma se proprio vuoi fare qualche cosa per me, cambiami la dieta almeno per qualche giorno. Mangiare solo bocconcini gastrointestinal tutti i giorni da un anno non è esattamente una cosa che ti colora la vita. Cosa dai a Coso?IO: A Spike? Crocchette. Ma le ultime non  gli piacevano e ho dovuto mescolarle con un po' di ragù.(pausa)ARTURO: E io chi sono? Il figlio della serva?IO: Ok. Capito. Vado.ARTURO: "Il caro vecchio Arthur". Santapace.