L'atrabilioso

Fermarsi. Ripartire.


Passano tutte le voglie. Tutto sembra inadeguato, quando succedono queste cose. Le parole, prima di tutto. Eppure ne siamo investiti, sommersi, e perdono di senso.Ci sarebbe solo da pensare in silenzio, e invece non siamo nemmeno più in grado di fermarci in quel raccoglimento di cui erano capaci anche i cuori più semplici. Una volta.Questo Paese che urlacchia come se fosse in discoteca anche quando si trova ai funerali, ecco, io lo sento sempre meno mio. (A proposito di questo, gli applausi ai funerali non risuonano mica solo nelle grandi occasioni e nei tiggì, lo sapevate? L'altro giorno ero ad un funerale di una persona che conoscevo, una donna anziana, un'amica di famiglia diciamo: brava persona, onesta, piuttosto nota in paese perchè esercente di un  negozio assai frequentato, ma insomma mica una biografia memorabile, quella che abbiamo tutti più o meno; beh, quando la bara è uscita dalla chiesa è scoppiato l'applauso. Solo io l'ho sentito così incongruo, imbarazzante, fuori posto? Pare di sì).Io forse anche per questo me ne sto un po' in disparte, in questa estate ferma che finirà come se non fosse nemmeno iniziata, segnata da quelle cose atroci successe tra l'altro in due città che amo così tanto, una perchè è la mia, l'altra perchè l'ho vissuta per anni, così bella e faticosa e difficile, e adesso chissà, forse impossibile.Mi sento immobile. Forse ho bisogno di un po' di vacanza vera. Cambiare orizzonti.In più, Arturo è sempre più fragilino. Siamo alla terza anestesia per vuotarlo e vi risparmio i dettagli. Anche lui vuole stare in disparte, e c'è da capirlo. Adesso ha cominciato a nascondersi sempre in una specie di tana, tra la rete del giardino e dietro certi vasi, non si riesce quasi a raggiungere con le mani per una carezza. Sono un po' preoccupato perchè mangia poco e niente, anche se ha la bontà di regalarmi un po' di fusa quando esce di lì e lo prendo in braccio. Con Casa del popolo in quanto a memoria non sono neanche al primo piano, forse ho giusto posato il pavimento, diciamo così. Dai, Salame.Si continua.