L'atrabilioso

Pomeriggio. Piove. Il Bologna gioca da schifo.


Non che mi aspettassi le fanfare, ma speravo che Chinatown (il baretto dei cinesi che c'è qui e dal quale mancavo da un po') mi riservasse un'accoglienza migliore; chessò, un dito di Sambuca in  più, un po' di teporino ottobrile, almeno un pareggino striminzito. E invece niente, fa freddo, è umido e il Bologna gioca di merda. Anche il Cagliari, che in fondo è una squadrina piccina picciò, in confronto a noi sembra il Real Madrid.Per di più Chinatown non è più quella di una volta: Orione ci ha lasciati da tanto tempo (e manca, manca molto), Acume si è dato al rugby anche se non ne capisce le regole, Silvano ogni tanto si fa vedere ma da quando si è disintossicato non parla più con nessuno, probabilmente per evitare guai. Della vecchia guardia è rimasto solo il Muto, che durante la partita tira certi cazzotti sul tavolo da far tremare i muri, e così insiste a fare più casino di tutti.Ma oggi siamo davvero pochini, qui. C'è il Baffo che salta di qua e di là col giornale arrotolato per cacciare le mosche e anche lui tira certe mazzate da far paura, e infatti fa quasi pigliare un infarto a Clergheibòl con una giornalata sul tavolino a tradimento (ma Clergheibòl, a dispetto dei suoi ottanta e passa è ancora in buona forma, ogni giorno piglia la corriera per Bologna dove dicono abbia un paio di fidanzate), e poi c'è Gomez, soprattutto Gomez, che si siede vicino a me  e già lì c'era da capire che il pomeriggio sarebbe stato nefasto. Perchè Gomez parla, parla senza sosta, ti guarda e parla, di tutto tranne che di calcio: dell'amministrazione comunale, delle buche nella strada, della pioggia, di come si fa a fare la mortadella. Io non ho fatto altro che fare sì con la testa per tutto il tempo, tipo quei cagnolini di pezza che si vedevano una volta sul vetro posteriore di certe macchine.Insomma un pomeriggio horror. A condire il tutto, una squadra che ogni volta che torni a casa esausto dopo la partita ti dici: mai più. E poi ogni volta sei lì. Son bei misteri.