L'atrabilioso

Comprami


Era un sacco di tempo che non pensavo a Viola Valentino. Almeno trentacinque anni, direi. Che già detta così fa una certa impressione.Comunque, a Viola Valentino mi ci ha fatto pensare uno dei miei allievi e precisamente quello che farà Sganarello, nel "Don Giovanni" di Molière. Ora, Sganarello è il servitore del protagonista e nella commedia rappresenta il contraltare comico del suo padrone, e nella mia testa avevo necessità di un ingresso in scena spiazzante: "Secondo me devi entrare preparando lo zabaglione a Don Giovanni, come ricostituente per le sue fatiche amorose, ma non è ancora sufficiente: te la senti di entrare cantando?". L'allievo era d'accordo, bontà sua, ma non riuscivamo a farci venire in mente la canzone "giusta" e stavo quasi per rinunciare all'idea. Poi, un giorno, improvvisando, così, dal nulla, quel bravo giovine ha cominciato a cantare "Comprami", suscitando l'ilarità e l'entusiasmo dei suoi compagni. Ho pensato: è fatta.Ripensare a Viola Valentino mi ha fatto venire in mente il me stesso quindicenne e un po' me ne vergongno ma qui lo posso confessare: ne ero completamente invaghito. Ricordo che quando la passavano in tivvù davo a zero il volume (che la musica mi riempiva di raccapriccio, avevo già i miei gusti) e la mia fantasia esplosiva di adolescente volava (solo quella, che all'epoca nessun chiodo si batteva).Dunque, diciamolo: "Comprami" è davvero terrificante, eppure ci sta benissimo. Molière, dall'Olimpo dei Grandi in cui certamente si trova forse mi maledirà in eterno, ma chissà perchè è perfetta.La vera controindicazione di "Comprami" è un'altra: ti entra in testa e non ne esce più. Tutti gli anni faccio lo stesso errore: scelgo musiche ripugnanti ma che ti entrano in testa e non se ne vogliono più andare. Quest'anno "Comprami" e la sigla di "Un posto al sole". A nulla serve aver messo anche la Sarabanda di Haendel e l'aria del Commendatore nel Don Giovanni di Mozart.Macchè: vado a letto e per un'ora solo "Comprami" e "Un posto al sole". Roba da matti.