L'atrabilioso

AntropoFine


Sono andato a vedere questa esposizione, nei modernissimi ambienti dell'encomiabile MAST: la mostra si chiama "Anthropocene" ed è quanto di peggio possiate immaginare se volete passare un pomeriggio spensierato e rassicurante. Ma allo stesso tempo, dare un'occhiata a questa "cosa" è doveroso. Andiamo con ordine. Per quanto ho potuto capire io, Antropocene potrebbe essere l'era geologica prossima (molto prossima, probabilmente è già iniziata), quella in cui non è più la natura a determinare i cambiamenti fisici e climatici del pianeta, ma ci stiamo pensando noi coi miliardi di stronzate che stiamo combinando in giro.Attraverso una serie di incredibili fotografie scattate nei posti più disparati (e soprattutto un film di 90 minuti, da vedere fino alla fine) si vedono gli effetti dell'inquinamento, e l'incredibile tecnica e fantasia dell'uomo nello sfruttare la Terra fin nei suoi più reconditi e irraggiungibili recessi.Una cosa che colpisce, piuttosto paradossale, è che queste immagini, a volte scioccanti, sanno davvero essere bellissime. Quindi si sta in ansia, ma in un ambiente esteticamente confortante.Esci da lì che qualche domanda te la fai: il naturale istinto di conservazione, di sopravvivenza, la rimozione che sempre mettiamo in atto davanti alle cose brutte ti fa dire "Ci sarà una soluzione, accidenti". Beh, sì, probabilmente, anzi sicuramente ci sarà; il mondo, la sua via d'uscita, la troverà senz'altro come ha sempre fatto.Solo che, quasi certamente, non ci piacerà.