L'atrabilioso

Self-tape


Ultimamente, per i provini di pubblicità o di cinema va molto di moda il self-tape.E' una bella comodità, il self-tape: in sostanza, invece di muoverti da casa per andare a fare un provino in qualche studio (spesso fuori dalla tua città) il provino te lo fai da solo, a casa tua. Bastano un cellulare, una stanza, e magari un'anima buona (rigorosamente fuori campo) che ti dà le battute in risposta alle tue. Certo, come sempre succede, si deve essere bravi  a immaginarsi dentro una scena magari concitata, rumorosa e piena di gente, e invece sei nel tranquillo tinello di casa tua; ma insomma, se si è attori, bisogna saper lavorare di fantasia, e parlare con interlocutori immaginari, ovvero al vuoto o con quello che si ha per le mani.L'altro giorno ad esempio al "ciak" ho ascoltato con attenzione il frigorifero che mi diceva cose inaudite, e gliel'ho fatto presente con parole piene di disappunto. Il frigor, come si dice, non ha fatto una piega. Poi è stato il turno della finestra, alla quale ho rivolto alcune battute sarcastiche; e infine mi sono girato verso la sedia e lì, in un crescendo carico di tensione, mi sono seriamente arrabbiato e l'ho congedata sui due piedi.Frigor, finestra e sedia, nella loro recitazione invero piuttosto statica, non hanno lavorato male. Fosse stato per loro, sarebbe stato senz'altro un "buona la prima". Se abbiamo fatto due ciak, è solo per colpa mia.(Ma, a parte gli scherzi, a me questa cosa del self-tape piace parecchio. Mi dà sempre l'impressione di parlare da solo. E io ho sempre parlato un sacco da solo. Si imparano un sacco di cose).