L'atrabilioso

La pagina bianca


C'ho la sindrome della pagina bianca.Soccia se è brutta, la sindrome della pagina bianca. Ti fa venire tutti i più brutti pensieri del mondo, la pagina bianca. L'intenzione sarebbe quella di scrivere una cosa che fa anche ridere, e invece vengono questi brutti pensieri, o anche solo il vuoto, l'horror vacui come lo chiamano. Con queste premesse, come fanno a venirti in mente delle cose divertenti? Ditemelo voi.Comunque, per riempire il vuoto, vi racconto la storia per come è nella mia testa almeno fino a quando non apro word che mi viene il blocco di cui sopra.Dunque, si tratta di scrivere una storia per il teatro. E' la storia di due gemelli, uno lo faccio io ma non è questa la cosa importante. Nella prima parte li vediamo nella pancia della mamma. I due attori sono adulti, anche un po' ingrigiti e con la barba, ma per far vedere che sono due neonati hanno su una tutina color carne. Non si capacitano di essere due gemelli diversissimi, ma tant'è. Comunque parlano tra loro, nell'attesa. Immaginano cose che succedono là fuori, fanno congetture ma non  hanno le idee molto chiare. Ogni tanto questa cosa che chiamano "mamma" si muove, ascolta musica lirica ecc. Loro commentano. La prima parte finisce con un tuffo, un bagliore, non so ancora bene. Insomma nascono. Fine prima parte.Seconda parte. Incontriamo i gemelli già adulti, il giorno del funerale della mamma. Scopriamo che non si parlano da vent'anni, per ragioni legate soprattutto ai soldi, un buco monetario che viene svelato piano piano; insomma non si parlavano più ma quel giorno sono costretti a riavvicinarsi. Nelle loro parole ci sono continui e inconsapevoli rimandi a cose che si dicevano nella vita prenatale.La scena si svolge a casa del primo, che è diventato un uomo inconcludente e vacuo, giocatore incallito, un po' irrisolto ma a suo modo ironico e vitale. Il cataclisma economico di cui si parla è dovuto alla sua imperizia. Risulta comunque simpatico, il pubblico dovrebbe parteggiare per lui. L'altro ha avuto successo a livello professionale ma il resto della sua vita non è affatto brillante. Indifferente, monolitico, arido, sembra prendere vita solo se si parla di opera lirica; ogni tanto canta - malissimo - qualche aria famosa. L'impressione è che non abbia fatto nulla per dare una mano al fratello quando ne ha avuto bisogno. Deve sembrare un po' antipatico. La chiacchierata sembra riconciliarli ma alla fine le differenze tra loro e le ruggini mai sopite hanno il sopravvento e i due si lasciano male. L'"antipatico" se ne va sbattendo la porta, lasciando lì una lettera che la madre gli ha detto di dare al fratello il giorno in cui se ne sarebbe andata.Il "simpatico" apre la lettera, la legge. Le parole che sentiamo ribaltano completamente il punto di vista maturato durante lo spettacolo. E' il colpo di scena. La commedia finisce col fratello simpatico che corre al telefono e fa una chiamata. Non vi dico a chi. Fine.Ora, a volte mi sembra una cagata pazzesca, a volte mi sembra buono.Mi rituffo nel mio biancore. Ciao.