L'atrabilioso

Oggi che è il suo compleanno


E' tempo di cominciare a scegliere i temi per i laboratori di teatro. Farò bene a dirigermi su qualcosa che mi piace. Lo so, sembra un'ovvietà, ma non lo è poi tanto, visto che a volte diverse circostanze esterne condizionano la scelta.Tanto per dire: ci sono alcune commedie che secondo me sono LA commedia perfetta. Una è "Il gabbiano" di Cechov, con quella struggente malinconia. Oppure, non so, ecco, il "Don Giovanni" di Molière, così comico e feroce (e comunque Molière andrebbe fatto tutto). Ma Il Gabbiano l'ho già fatto, solo qualche anno fa; e sono reduce da una "operazione Molière" comprendente anche il Don Giovanni, fatta solo l'anno scorso. E allora che fare? mi son chiesto. In effetti c'è un'altra commedia che vorrei affrontare da tempo: "L'ispettore generale" di Gogol. Che non è perfetta, anzi è decisamente imperfetta: si parte da una trovata (in una cittadina della provincia russa si sparge la voce che è in arrivo un funzionario dello Stato e tutti, a partire dal pavidissimo sindaco, vengono presi dal panico; finchè non arriva un tale, un giocatore, un perdigiorno, che viene scambiato per quello stesso funzionario, e che approfitta della situazione per fare la bella vita per qualche giorno) e lì si resta fino alla fine dell'opera, che insomma risulta decisamente statica. Eppure, perchè mi piace così tanto? Perchè la cattivissima ironia di Gogol è perfetta nell'analizzare la meschinità, la piccineria del sindaco e dei notabili di quel paesino dimenticato, e la scrittura e i personaggi sono così vivi che ti viene da dire: ehi, ma quello è come il sindaco tale! e guarda quello! quello è l'assessore talaltro, uguale sputato! e così via, e dire che è una storia sempre attualissima qui in Italia, è ancora poco. L'altro giorno ho cominciato il corso col gruppo del lunedì e mi son detto: perchè no? Mi avevano detto i miei colleghi "vai tranquillo, lì nessuno ha mai fatto L'ispettore generale, li conosco, sono perfetti". E infatti, ho poi scoperto che due degli allievi lo hanno già fatto, e quindi è probabile che domani mi dicano che preferirebbero fare altro (da noi non c'è la dittatura e mi piace pensare che si possa decidere insieme e che si debba essere tutti contenti; anche se l'ultima parola ovviamente è la mia). Visto che conosco i miei polli, mi ero portato un piano B, ed è una roba che solo a pensarci mi tremano i polsi ma è un'idea che ho da tempo e prima o poi lo farò: uno spettacolo sulla vita e l'opera poetica di Arthur Rimbaud. Quando l'ho proposto, mi hanno guardato attoniti. Non un segnale è arrivato da loro, solo silenzio. Forse è perchè sono troppo educati per dire: ma che minchia vai dicendo? In effetti c'è da avere paura. Il testo sarebbe tutto da scrivere e da inventare, e non c'è materia più aerea ed inafferrabile della poesia. Eppure, se non sarà quest'anno, io so che comunque prima o poi lo farò, questo spettacolo su Rimbaud.Oggi che è il suo compleanno (165 anni portati benissimo) glielo prometto. Speriamo che non la prenda come una minaccia.Auguri, Arthur.