L'atrabilioso

Prendersi delle vacanze


Bisognerebbe prendersi, cioè per meglio dire, io dovrei, ecco, prendermi un po' di vacanza dai social tipo instagram. Mi viene in mente il mio Nokia 1100; andavamo d'accordissimo io e lui - e va bene che negli ultimi tempi lo potevo usare solo in vivavoce con tanti saluti alla privacy e all'intimità - ma insomma ho deciso di cambiare e adesso mi ritrovo messo così, ben mi sta. Quest'affare che abbiamo sempre per le mani ti irretisce, ti trasforma, l'ho provato sulla mia pelle. Dicevo di instagram. Lo conoscete: è un posto dove tutti condividono delle foto invece che conservarle, come sarebbe giusto, negli album di famiglia in salotto. La fotografia: ecco, di tutte le arti è proprio quella che mi ha sempre interessato un pocolino meno delle altre, meno del cinema, non parliamo poi del teatro, meno della pittura, meno della buona cucina e anche meno dell'arte di chi concepisce un buon rebus. E allora uno dice: perchè ti trovi lì? Boh. La cosa pazzesca è che non lo so. Inerzia, lo fanno tutti, c'ho l'alibi professionale, vai a sapere cosa mi salta in testa certe volte. Non basta, e vengo al punto: instagram, subdolamente, ti copre di foto di belle ragazze. Tu clicchi la lente (che è la funzione "cerca") ed ecco tutte 'ste tipe strafighe che ti occhieggiano. E io le guardo. Immaginate quanto si può essere ridicoli. Cosa le guardo a fare poi, non lo so. Cioè, io che non sono mai stato fan di attrici e modelle nemmeno da adolescente (ero troppo impegnato ad ascoltare musica e sfondarmi di birra; mi piacevano le donne ma non avevo il coraggio di parlare con nessuna, mi masturbavo al punto che c'era da sorprendersi a vedere che il mio affare non si rompeva; ma insomma, rimirar foto, poster, mi sembrava cosa da ragazzine svenevoli) adesso certe volte mi metto lì a guardare 'ste tipe. Ma robe da matti, non mi riconosco più. Che ho anche un'età.Oh, meno male che c'è ancora 'sto posto dove posso sfogarmi un po'. Che uno ne ha proprio il bisogno, di buttar fuori certa roba.