L'atrabilioso

Se finiscono le cose


Ho paura di avere finito le cose da fare. Non ne faccio un dramma, c'è chi se la passa molto peggio, ma ho paura di atrofizzarmi completamente. Finora non me la sono passata così male, tutto sommato. Ad esempio ne ho approfittato per leggere. Ho letto due commedie in dialetto di Testoni, una (Insteriarì) è anche molto bella. Un giorno la farò, lo so. Poi, la mattina, siccome mi sveglio presto anche se non voglio, ascolto gli uccelli. Da due giorni, penso per il freddo ma anche - ne sono certo - per via di certe cornacchie bullizzanti e prevaricatrici, non li sento più. Devono essersi rifugiati altrove, almeno per il momento. Ma prima, alle 5, era un concerto. Più di tutti mi piaceva uno di questi uccelli, che canta proprio una melodia. Ho provato a fischiettarla e mi esce una cosa che sembra il suono della notifica di whatsapp.  Lui è più bravo.Ho ricominciato a leggere il giornale, le parole di carta hanno più sostanza, mi nutrono di più. Sto finendo anche "Il club degli incorreggibili ottimisti", titolo che s'adatta a noi che continuiamo a credere che un giorno si potranno riaprire i cancelli.Ho provato anche il bricolage, ma l'ho messo subito da parte perchè va bene che la Cosa ci sta cambiando, ma non vorrei esagerare. La divanizzazione forzata, ho questa sensazione, potrebbe ridurmi ai minimi termini: ho paura di annientarmi. La ginnastica, che già facevo per la schiena, in tre minuti mi stanca. Ho bisogno di luce. Ho paura di avere finito le cose da fare. Devo inventarmi qualcosa.