L'atrabilioso

Medioevo


Oggi è la giornata mondiale del teatro e io tutto quello che riesco a pensare è che il teatro per un bel po' di tempo cambierà faccia. Non vi ci vedo, almeno per un bel pezzo, a riempire quelle sale, tutti insieme, tutti vicini. Beh, forse non tutti i mali vengono per nuocere. Ad esempio potrebbe essere l'occasione per noi per riscoprire un teatro più ruspante, più artigianale. Stamattina oziavo nel silenzio del letto (gli uccellini sono ancora in sciopero) e fantasticando, con la mente che vagava di qua e di là, ho immaginato di vedermi arrivare con un paio di colleghi su un carretto nella piazza di un paese, montare due quinte e un fondale di cartone e fare lo spettacolo così. Qualche commediuccia di repertorio ce l'abbiamo, altre potremmo inventarne. L'immagine mi piaceva così tanto che mi ci sono crogiolato un po'. Mi è anche venuto in mente che in questo spettacolo da guitti, da saltimbanchi, non dovrebbe mancare il numero con gli animali. Secondo me andrebbero fortissimo i numeri con gli animali, nelle piazze. E ho capito solo in quel momento perchè in questi giorni mi sto tanto incaponendo nel voler fare del cane Spike un portiere. Ho pensato che la gente impazzirebbe, nel pre-spettacolo, a vedere il numero "Spike para i rigori". Ha talento, il ragazzo. Un po' troppo facile alla distrazione, ma la pasta è di quella buona. Oggi è la giornata mondiale del teatro, e il teatro per un po' cambierà faccia.