L'atrabilioso

Se questo è un bar


Per me, "bar" e "da asporto" sono due concetti inconciliabili. "Ma come" - osserverà qualcuno - "dimentichi forse la birra da asporto di cui tu e tanti altri avete fatto largo uso?" No che non la dimentico - rispondo io - ma quello è un caso particolare, è la salvezza rappresentata da un bar che si materializza nel tragitto quando il tempo stringe, quando devi muoverti da qui a là e la gola va seccandosi. Ma una cosa è una ceres da asporto, una cosa è un bar intero. Intendiamoci bene, sono ben felice che che i bar pur di riaprire si adattino a questa modalità emergenziale. Ma non mi ci vedo.Tipo: mettiamo che ci sono io che entro a Chinatown; di solito appena entro cerco Repubblica, l'appoggio sul bancone e mi metto a leggere. Adesso che faccio: chiedo a Fedelico la Repubblica da asporto? (Vero è che per molti avventori era da asporto anche prima, a giudicare da quante volte entravi nel locale e Repubblica non si trovava più). E poi, quando attorno all'Amaca di Michele Serra ti vien voglia di ordinare un bianchino, come fai? Ti procuri un Fedelico da asporto e una spina di Verduzzo di Quingtian da asporto?Ma poi, la verità è che al bar ci si incontra. E' quello, che manca. Sia i frequentatori più mordi e fuggi , sia gli occasionali, sia i professionisti (conosco gente che ci passava quattro ore al mattino e quattro al pomeriggio, e non erano i baristi) sanno che al bar puoi sempre incontrare qualcuno con cui scambiare una chiacchierata non impegnativa, e questo ti rilassa. Perchè è questa la faccenda: il bar è il posto perfetto in cui incontrare qualcuno, e al tempo stesso un luogo ideale per nascondersi.Sì, certo, a pensarci bene puoi sempre organizzarti e andarci con un amico da asporto, entrare e uscire dal bar in un baleno. Ma non è la stessa cosa.Una cosa comunque è certa. il caffè da asporto non lo prendo. Conoscendomi, la tazzina non arriva viva alla porta del bar.