L'atrabilioso

Lontano e vicino


Sto tenendo lontano il pensiero del teatro. L'ho allontanato, in questo periodo buio. Non è che l'abbia progettata, questa cosa. E' venuta da sè. Non so bene cosa sia. Forse è una forma di difesa. Poi un giorno, improvvisamente, ti capita sotto gli occhi una serie di foto, e ti assalgono i ricordi, un affollamento di sensazioni improvvise e quasi dolorose, nella loro concretezza. Chissà se si disimpara, a recitare. Quel poco che sapevi fare, almeno. O se è come andare in bicicletta, che dicono che non si dimentica più, come si fa. Mi viene la paura di non saperlo più fare. Comunque la prima volta che ci torno, sul palco intendo, ecco, se ci torno, ci andremo in due. Che in due ci si aiuta.La prima volta, dicevo, sarà con una commedia che ho scritto io in questo periodo, e parla di due gemelli assai diversi. L'altro attore è una sagoma, dovreste vederlo. Comunque se la faremo vi invito.