L'atrabilioso

D'improvviso una notte ritorna e mi guarda


Curiosamente, proprio nella notte appena trascorsa ho sognato mio padre. Avevo forse sentito qualcosa in merito alla festa del papà? Può darsi. O invece ha giocato un suo ruolo il film che ho visto ieri sera, dove il protagonista era nientemeno che Freud? Può darsi anche questo.Com'è, come non è, era dentro a questo sogno pieno di stranezze. La prima è che si andava a votare, una roba d'altri tempi. O almeno credo, che fosse una coda per andare a votare. Io ero assieme a, chi? non lo so, mi verrà in mente fra dieci ore mentre non ci penso, probabilmente. Comunque, arrivati alla scrivania dove prendono i nomi (mah) mi rendo conto che, appoggiato a una colonna, c'è mio padre che parla col suo amico Franco. Naturalmente è uguale a come me lo ricordo io, quindi siamo quasi coetanei. La cosa non mi turba affatto. Mio padre e Franco sono vestiti bene, sembrano rilassati, chiacchierano. Dico al mio misterioso interlocutore: ehi, guarda, c'è mio padre, te lo presento - ed è tutto normale, come succede nei sogni, sapete, il fatto che sia vivo, che abbia la mia età eccetera. Mio padre si gira e non mi riconosce. Gli dico: ehi, sono io. Ma lui niente. Fa una faccia strana, buffa, arriccia le labbra, mi sembra che voglia farmi ridere, ma non si ricorda di me. Io sono molto preoccupato per la testa di mio padre, per questa sua smemoratezza, e corro da mia madre, che nel frattempo è invecchiata, proprio come me. Io sono affranto, mi dispero addirittura, lei sembra tutt'altro che preoccupata. Mi dice: vai tranquillo, Lorenzo.Fine del sogno.Non che abbia molto senso tutta questa cosa (anche se Freud ne avrebbe da dire, son sicuro) però mi ha fatto piacere vederlo.