L'atrabilioso

Monopattini (una storia da nulla)


Ieri ho assistito a una zuffetta, a un piccolo diverbio, in centro a Bologna, che mi ha incuriosito assai, e dirò il perchè.Camminavo nei pressi del Sant'Orsola quando certi urli, certi insulti lanciati a volume sostenuto, hanno catturato la mia attenzione. Mi sono girato e ho visto, a una certa distanza, un uomo corpulento su un ciclomotore prendersela con un giovane su un monopattino. Probabilmente il monopattinista ha urtato il ciclomotorista che usciva dal suo parcheggino, ma questa è una supposizione mia, non ne sono sicuro, ero troppo lontano. Fatto sta che dopo essersele dette di santa ragione, il monopattinista è ripartito e il ciclomotorista, prima di andarsene anche lui, gli ha lanciato dietro l'ultimo improperio: "E ALLORA VAFFANCULO, COMUNISTA DI MERDA!".Ora. Calma e gesso.Ma perchè "comunista"? E poi, perchè mai "di merda", di grazia?Il monopattinista non portava nessun segno distintivo, ed era vestito in maglietta e pantaloni scuri, esattamente come l'altro.Forse la giovane età bastava ad etichettarlo come "comunista"? O era il fatto che fosse più magro? Era forse un fatto d'invidia? Uhm. Non credo che il ragazzo si sia rivolto all'altro citando Lenin: "Va bene che la rivoluzione non è un pranzo di gala, ma si è mai visto uscire qualcuno da un parcheggio a questo modo?!". Mannò, non è possibile.Sia come sia, una cosa è certa. Fino a quel momento ero uno spettatore imparziale, ma dopo l'insulto del ciclomotorista, ho subito parteggiato per il ragazzo col monopattino. E per i monopattini in generale.Che mi fanno sempre una gran paura, questi sui monopattini, mi sembrano fragili birilli votati al suicidio, ma da oggi tengo per loro.Monopattini di tutto il mondo, unitevi.