L'atrabilioso

Dogs


Un tempo, quando entravo in un'edicola e l'avventore prima di me comprava un quotidiano come, non so, Libero, o il Giornale, io che ero entrato per comprare Repubblica mi sentivo di dover compensare la quota di abbrutimento del mondo acquistando L'Unità, o il Manifesto. Diciamo anche che era una piccola vendetta, via.Ora, il mondo è cambiato. I giornali li comprano solo vecchi nostalgici. Tutti piegati sugli smartfòn. Me compreso.E infatti anche stamattina davanti a una torrida Chinatown, un avventore non esattamente introverso se ne stava lì a pigiare sui suoi tastini (ogni tanto rispondendo al cellulare urlando "Nun te preoccupà, sta rinfreshcàndo!", sì certo, come no) e facendo partire canzoni terrificanti di Vasco Rossi a volume insostenibile (per me).Vasco Rossi. A me. Nelle mie orecchie.Mi son sentito di rispondere, in qualche modo.Ma lì, a Chinatown, come poter mettere in atto una vendetta adeguata? Mica potevo andare a comprare il Manifesto (figuriamoci l'Unità).Ebbene, ho fatto partire "Dogs" dei Christian Death (brano mirabile, credetemi). Quelle note gelide, quella voce roca. Il buon vecchio Rozz Williams.Mi ha guardato un po' così, l'ammiratore di Vasco Rossi.Però, oh, sarà stata un'impressione, ma per me, ad ascoltare "Dogs", mi è sembrato rinfreshcàsse.