L'atrabilioso

In quegli anni


Si può essere straziati e insieme tranquilli? Eppure è così che mi sento. Un pensiero che non mi abbandona da quando ho saputo, venerdì. E mi è toccato, un minuto dopo, far lezione, poveri allievi miei, avranno annusato questa atmosfera dolente e si saranno chiesti il perchè. Che poi, quando muore un amico, magari succede che si era assieme a lui fino a poco prima, e io invece non lo vedevo da anni.Ma un tempo, oh, un tempo, era ben diverso.In quegli anni crucialissimi e vorticosi (vorticosi? in verità non facevo nulla di che, ma tutto mi sembrava accadere velocissimamente e potenziato mille volte: dopo ci si addormenta, ma i vent'anni sono così) dicevo, in quegli anni che vanno dai miei 17/18 fino ai 22/23 eravamo quasi sempre insieme. La musica specialmente ci legava: i pomeriggi al Disco d'Oro, le domeniche allo Small, i sabati al Mascotte; e un mucchio di volte a casa sua a mettere su i vinili e a parlare dei Virgin Prunes, dei Bauhaus, dei Theatre of hate, dei Joy, dei Modern English (i Modern English! ti ricordi Mambo, come insistevi con loro? e infatti se non fosse stato per te non avrei mai conosciuto quei grandi) e di un mucchio di band sconosciute che più erano sconosciute più ci piacevano.Poi ci si perde. Chissà perchè, forse è normale, ma insomma la vita è così. Ci saremo incrociati due volte negli ultimi trent'anni. Eri sempre tu, col tuo stile un po' punk e insieme quieto, nascosto. Essenziale. Un'essenzialità che ho sempre ammirato. Mai una parola di troppo. Se c'è uno che sapeva stare nel suo (ed è un grandissimo pregio, così inattuale), quello eri tu.E' vero Mambo, la vita è così, ci si perde. Ma quelle cose, quegli anni, quei ricordi, non me li porta via nessuno.Ciao Luca.