L'atrabilioso

Le voci mi dicevano


Ieri mi hanno accompagnato alla Certosa, che è poi il cimitero monumentale di Bologna.Per fortuna era solo per girare una scena in un film, assieme ad un'attrice famosissima di cui non posso dire il nome. Lei l'ho vista solo nel momento in cui abbiamo girato; contrariamente a quanto avviene di solito, nè prima nè dopo ho avuto contatti con lei. Tutto sommato la signora mi ha sorpreso: ne avrebbe abbastanza da diveggiare molto più di quanto dimostra, vista la chiarissima fama e visto lo stuolo di garçons d'ogni tipo che le girano attorno anche solo per toglierle qualche microscopico pelucco dal vestito o per vellicare con un pannicello l'elegante cappello a tesa larga; e invece aveva un atteggiamento amichevole, aperto. Ma tant'è, io ero piuttosto emozionato, ça va sans dire. Ora, se ripenso alla giornata di ieri, mi viene in mente tantissimo anche il freddo: le parti coperte della Certosa erano ancora più gelide del campo di tombe, fuori. Infatti fino a che ho potuto sono rimasto all'aperto, a provare di farmi scaldare da un solicello che a metà gennaio fa quel che può. Camminando ho guardato le tombe, letto un po' di nomi. E ad un certo punto queste tombe, che evidentemente mi vedevano un po' teso, mi hanno parlato, e tutte quante dicevano: "ma che stai a preoccuparti? Fai la tua parte tranquillo, tanto lo sai, un giorno si viene tutti qui, e dopo nessuno noterà la differenza; quindi adesso vai, fai il meglio che puoi, divertiti e goditela, dai retta a noi".E così ho fatto. Li ho salutati e sono entrato. Avevano ragione. Mi sono messo tranquillo e credo di avere lavorato bene. Almeno spero.Si diventa saggi, là sotto.