L'atrabilioso

Fidanzamenti


(Post ispirato a un esercizio teatrale fatto fare ieri sera. Stavolta l'esercizio lo faccio su di me)Oh, Rita, Rita, con cui fui fidanzato un'intera estate, attorno ai miei nove anni! Com'ero orgoglioso di me! Sbaragliai un rivale in amore perchè tu, Rita dalla carnagione olivastra e dai lunghi capelli neri e dagli occhi che brillavano, scegliesti me, e me lo facesti sapere tramite un'amica, perchè così si faceva. Io rimasi a metà tra l'entusiasmo e la stupefazione; scrissi una cartolina postale al mio rivale in amore che si trovava in vacanza (scelsi con cura le parole, non volevo ferirlo) e mi godetti per un'estate intera quella sensazione per me inedita di fidanzato.Ti ricordi quei mesi in cui non ci vedemmo una sola volta, perchè così succede ai fidanzati novenni, che si perdono di vista nell'esatto momento in cui si fidanzano? Era da tanto che mi piaceva, quella meravigliosa bambina dall'aspetto curiosamente esotico.Ricordo anche che i primi brividi di sensualità me li regalò proprio lei. Succedeva in chiesa. Io facevo il chierichetto, lei a volte durante la messa si occupava delle letture. Nessuno di noi era veramente convinto di quello che stava facendo, ma così usava e così si faceva, per consuetudine, per abitudine.La pedana su cui lei saliva per leggere era proprio di fianco alla panchina dove sedevamo noi chierichetti. La potevo vedere da vicino. Mi sembrava altissima, lì sulla pedana. Poi cominciava a leggere e succedeva una cosa. Succedeva che nel microfono che amplificava la sua voce, io perdevo il senso delle parole, e sparivano per me tutta quella Galilea e quei farisei e quei filistei e San Luca e San Paolo, e restava solo, amplificato, il suono delle labbra quando la sua bocca si apriva o si chiudeva. Doveva essere forse per la bocca asciutta per la tensione di parlare al pubblico, o forse al contrario per la bocca troppo bagnata, vai a sapere. Ma io sentivo solo quel piccolo schiocco ingigantirsi e diventare tutto, per me, lì dentro, l'unica cosa importante. Sentivo che dentro di me avrei dovuto provare imbarazzo o disgusto per quel suono salivale di labbra e lingua, eppure ne ero irresistibilmente attratto. Era, credo di capire adesso, un primo turbamento, la curiosità per l'altro sesso, o in embrione una prima, acerba voglia di baci.Ora lo posso dire, Rita: credo che sì, era probabilmente una voglia di baci.E non ci siamo mai baciati, mai. Perchè i novenni fanno così.Però, Rita, Rita dalle labbra conturbanti, posso essere felice, perchè io e te, siamo stati fidanzati per un'estate intera.