L'atrabilioso

Come al cineforum


Io, coi miei ragazzi del Lunedì, con cui debutteremo l'11 e 12 per il saggio di fine d'anno, avevo una bella abitudine (non sempre confermata, ma si sa, i tempi sono stretti e c'è sempre qualcos'altro di urgente che preme): ad inizio lezione, dieci minuti di cineforum, ovvero "Sì, il dibattito sì!", insomma di chiacchiere a proposito di una pellicola vista in sala. Si proponeva un film che più o meno avevamo visto tutti (son bravi ragazzi, vanno al cinema, guarda un po' - oh, voi penserete che sia una cosa scontata e invece qui di scontato non c'è niente) e di questo film se ne parlava insieme. Una bella abitudine cominciata in era pre-pandemia nella mia prima esperienza con loro (se ci penso, mi sembrano passati secoli) e felicemente riproposta quest'anno. Ora, non so di preciso che cosa abbia a che fare la discussione su un film con l'insegnamento del teatro o ancor meno con la preparazione di uno spettacolo, ma mi è sempre sembrato un momento costruttivo. Per di più, loro mi sembravano contenti e io pure, e tanto basta. Purtroppo però ieri sera era rimasta solo una lezione, eravamo all'antigenerale, insomma il saggio è alle porte e se avessi esordito dicendo: "Bene ragazzi, oggi parliamo di 'Rapito' di Bellocchio" come minimo chiamavano un'ambulanza. Peccato, però. Perchè io era un bel pezzo che non vedevo un film che, quarantott'ore dopo averlo visto, sono ancora qui che ci penso.Però, diavolo d'un Bellocchio. Più passa il tempo più mi diventa bravo.