L'atrabilioso

Qualcuno che fa ridere


Oggi, a pranzo, si parlava di persone che, per attitudine naturale, riescono sempre a farti ridere. Sono rare, quelle persone lì. Ecco, per qualche ragione mi è venuto in mente uno che lavorava in ceramica con me venticinque anni fa, Fabrissio (sarebbe Fabrizio, ma i modenesi come Ferra, altro mio indimenticato collega storico, lo pronunciavano in quel modo). E insomma Fabrissio era uno così, riusciva a farti ridere con niente. Lavorava ai forni, e ricordo che spingeva i carri di piastrelle sui binari senza nascondere un'incontenibile voglia di essere altrove: "A fàmm un bel lavor ed mèrda", diceva, non a torto. E bastava una parola, anche normale, ma con quella faccia lì, con quell'aria distaccata, ti faceva ridere. Ricordo il giorno in cui gli dissi: mi licenzio, vado a fare del teatro. Lui, con quell'aria svagata, ci pensò un attimo, mi guardò e disse: "Mo làssa stèr". Era impossibile non ridere. Aveva del talento. Chissà che fine ha fatto, Fabrissio. Non vedeva l'ora di smetterla di spingere dei carri di piastrelle sui binari, spero abbia fatto altro. Parlava a volte di aprire un chiosco su un'isola tipo Canarie. Ecco. Me lo immagino lì. Che serve un Caipiroska e fa ridere le ragazze in spiaggia.