L'atrabilioso

In questa specie di hangar


Durante le vacanze di Francia sono stato, per via di certi intrecci di parentele, in una casa molto speciale. Tanto per cominciare, si entra dal garage. Non ho visto altre porte d'ingresso, quindi ritengo sia l'unica entrata. Naturalmente, la prima cosa che si incontra è un'automobile, quindi per raggiungere le stanze della casa vera e propria bisogna passare tra la macchina e la parete. E qui c'è la seconda sorpresa. Non c'è la parete e basta, no: c'è tutta una scaffalatura piena di libri. E anche sulla parete opposta ci sono scaffali pieni di libri. Avanzando, il garage non finisce con un muro, ma con una tenda. Scostando la tenda, inizia la casa vera e propria. E lì, il colpo d'occhio è notevole. Si tratta di un ambiente unico. Enorme. Altissimo. Deve essere stata un'officina, una rimessa, non ho capito bene. Trasformata con sapienza, in legno soprattutto.Al centro dell'enorme "salone" una scala porta a un soppalco, che funge da studio, o qualcosa del genere.E nelle pareti, lungo tutte le pareti, a destra, a sinistra, in fondo, anche lungo la scala dietro al corrimano: libri. Libri ovunque. Più in alto, dove non arriveresti a prendere giù dei libri, ci sono dei quadri. Arte contemporanea. Nel salone, da una parte c'è un biliardo, e più in là un calciobalilla, di quelli veri. E due gatti.La padrona di casa, cortese ma senza fronzoli, mi ha servito dei fagiolini. Poi, forse vedendomi poco partecipe alla conversazione (e figuriamoci, col mio français très rudimental) ha preso giù un libro e lo ha messo lì, come dire: leggi, se vuoi. Il libro era una lunga, velenosa, meditata e spassosissima "risposta" ad una semplice lettera con cui l'autrice del libro veniva lasciata dal proprio amante. Il quale, immagino, a questo punto vivrà sotto falso nome in qualche paese del centro America.Ci sono anche delle case belle, in giro.