L'atrabilioso

Missili


Il fatto di ballare pericolosamente ogni giorno sull'orlo della terza guerra mondiale, si riflette evidentemente anche sulla vita interiore, emotiva, onirica. Io da tre giorni non faccio altro che canticchiarmi in testa una orribile canzonetta dell'anno del militare: il motivetto è noto a chi ha fatto un anno in caserma, e credo che il testo fosse più o meno sempre lo stesso, riadattato a seconda di dove si prestava l'orrido servizio.Il nostro ad esempio faceva così:Cara burbetta dimmi una cosa(ma quale burbetta mai, noi carristi non eravamo nè burbette nè spine, ma missili. Evidentemente per ragioni di metrica si è lasciato burbetta anche lassù, dalle parti di Trieste. Chissà perchè, poi, missili? Mah. Missile! Ci urlavamo tra noi)Cosa facevi tre mesi fa?Andavi a spasso con la morosa e non pensavi a fare il soldà(il soldà. C'è aria da primo novecento, da prima guerra mondiale, da battaglie sul Carso, in questo verso struggente)Fare il soldato a Villa Opicina(il riadattamento di cui sopra)o mamma mia male si sta(da lacrime, il fuggevole richiamo alla mamma)male si sta per tanti motivi(ma non sto a dirveli per mancanza di tempo, pare dire l'estensore della composizione)nonni cattivi da sopportar(mai visto uno, mi è andata bene)Nonni cattivi, zaini pesanti, sempre più avanti bisogna andar, sempre più avanti sempre in colonna porca madosca la finirà(non diceva proprio madosca, a dire il vero)la finirà questa naja schifosa dalla morosa vogli tornar, dalla morosa o dall'amante(avevamo una vita piena, pare dire l'autore: evidentemente non mi conosceva)sotto le piante a fare l'amor!(siamo dei temerari, nel letto è banale)E così, col sano richiamo all'amore fisico, si chiudeva quel motivetto che penso di avere cantato diecimila volte, e che nonostante la sua terribilità mi sento di rivalutare perchè contiene il meraviglioso messaggio universale:Facciamo l'amore, non facciamo la guerra!