L'atrabilioso

L'ultimo re


Se ne va un grande del teatro italiano, Glauco Mauri.Ho avuto la fortuna di conoscerlo, e anche di lavorarci insieme. La mia esperienza con lui tutto sommato è abbastanza limitata (una cinquantina di repliche di Re Lear, nel ruolo del Duca di Cornovaglia), ma sufficienti a conoscere un artista innamorato visceralmente del proprio lavoro - non ne avevo mai incontrati, di così devoti alla propria arte, nè mi è successo di incontrarne dopo. Era sempre il primo ad arrivare in teatro, e camminava a lungo sul palcoscenico, il naso all'insù per studiare tutte le luci, una a una. A metà spettacolo, io morivo, e tante volte lo studiavo dalle quinte per tutta la seconda parte. Naturalmente il mio ricordo si concentra soprattutto sui primi concitatissimi giorni: siccome la mia era una sostituzione piuttosto improvvisa, dovetti imparare la parte in meno di una settimana per debuttare poi al teatro di Savona, ormai più di vent'anni fa. Mi ricordo ancora il mio ingresso in scena, come se fosse oggi: fu un'emozione indescrivibile.Di tutto questo sono grato, a un grande artista. Ciao Glauco.