L'atrabilioso

Specchio


 Guardati. Non fai altro che blaterare di onestà, e sei il primo degli imbroglioni. Avevi letto di David Foster Wallace. E la notizia ti aveva colpito come una mazzata. Certa stampa necrofila si era buttata a pesce, come se fosse normale "cercare le ragioni", come se "stile" fosse una paroletta senza importanza. Eppure qualcuno, becchettando qua e là, aveva recuperato le parole giuste. Parole come macigni ma leggere come sabbia, in mano a quel gigante: "Per tutta la vita non ho fatto che frodare il prossimo. Non esagero. Ho praticamente passato tutto il mio tempo a creare un'immagine di me da offrire agli altri". Ricordi? quando lo leggesti tu, ti sentisti nudo. Ieri, ad un certo punto, ti è stata data la parola. Hai fatto come sempre: hai preso un respiro e poi, dopo un movimento di spalle, hai buttato gi occhi a terra ("ma che sto facendo? guardali! Guardali!"), quindi hai attaccato. Ed ecco che a quel passaggio, forse di poco più complesso degli altri, sei arrossito violentemente. Qualcuno, di fianco a te, ha alzato un sopracciglio, un altro ha alzato la testa dal foglio. Questo episodio minore ha allungato un'ombra su tutto il pomeriggio. Sì, hai proseguito le tue cose, l'atmosfera si è stemperata e alla fine addirittura avete riso tutti assieme, ma dentro non facevi che chiederti: che cosa staranno pensando? senz'altro, che ho qualcosa da nascondere, o che probabilmente ero insincero o peggio ancora, inadeguato. Ora hai creato il tuo giochino. Potrai spiarli, da oggi in poi. Per capire che cosa stanno pensando di te. Non hai perso tempo. E' iniziata la rincorsa.