L'atrabilioso

Alle 4 e 48


Non so scrivere se non di me stesso. Non invento nulla, solo a volte libero un altrove fatto di sogni i cui colori tutto sommato mi divertono.Non mi piacciono le anime belle, e allora anche in questi giorni difficili lo posso dire, che la realtà è una frittella dura da mandare giù. Anche per me. Qui e adesso. La realtà è polvere.Ho un amico che parla sempre di Dio. Non è colpa sua, ma riesce invariabilmente a farmi venire voglia di bestemmiare. Questa sera parlava di Tommaso e di un vangelo che nessuno conosce e di una specie di conferenza che deve tenere. Parlava e con le mani faceva ampi gesti come a dipingere le sue sfere celesti. No, amico, lascia perdere. Ho la schiena abbastanza dritta per sapere che un secondo dopo che sarò morto non ci sarà più niente. E non avertene a male, che la pietà non è mica solo dei cristiani.Non ho moglie, non ho figli, quasi non so che lavoro faccio. Non crediate sia semplice: ci vuole un grande impegno per arrivare alla piena maturità così completamente irrisolti. Mi sento come uno che ha fatto un milione di chilometri - e adesso si sente un po' strano, forse perchè è arrivato fin qui camminando all'indietro.Chissà dov'era quella differenza che mi ha portato sempre a rimandare tutto.Mi guardo e sono come gli altri.Ma un letto vuoto resta un letto vuoto.