L'atrabilioso

Pausa


C'è soddisfazione. Ha da venire il tempo degli sfoghi, questo è il momento del sollievo e della leggerezza, il tempo del respiro. Pacche sulle spalle, sorrisi di amici, baci sulle guance, oggi dall'alto anche un sms "di ringraziamento", la parola più bandita. Tutto dimenticato? No, non sarebbe nemmeno giusto. Ma oggi va bene, molto bene così. Ci sono altre urgenze, davanti a noi. Dobbiamo riprendere quei tre chili di agitazione lasciati sul palcoscenico più scricchiolante d'Italia, ad esempio, e quella mezza tonsilla sputata cantando l'arietta barocca.E' un hangover che mi lascia tramortito. Anche perchè è quasi impossibile staccarsi da lì."Ma alla fine, è piaciuto?""A te che hanno detto?""A me hanno chiesto se la voce dall'alto era quella di Dio""A me hanno chiesto se era quella del regista. In effetti, era la sua""Si saranno detti che non era un caso""Lui dice di sì""Che sì, cosa?""Che è un caso""Mente""Mente, sì""E comunque, lui in effetti si crede Dio""Occhio, è qui dietro""Ma chi era quello col papillon in terza fila?""Palazzi?""Non dire stronzate, Palazzi lo conosco""E non porta il papillon?""Ma viene Quadri?""Forse a Castiglioncello""E la Gregori?""E Cordelli?""E Di Gianmarco?""E Volli?"BASTA!Pausa.