L'atrabilioso

Ho


Ho una zeta da paura. Si dirà: da quelle parti deve essere normale. Vero, ma ci ho combattuto, io, cosa credete. Però alla fine, vince sempre lei.Ho parecchi peli bianchi sul petto, roba recente. Ehi, grazie! che bel regalo per l'estate. Meno male, la pancia resiste. La cosa tremenda però sono i peli bianchi là sotto: eccolo qua, un pisello con le mèches. E' una cosa così orribile che fino a quando non la vedi con i tuoi occhi non riesci nemmeno ad immaginarla. Eppure è lì, ed è roba tua. Fanculo.Ho un naso a dir poco importante, e come tutti quelli importanti si prende un mucchio di spazio. In compenso ho gli occhi piccoli sotto due sopracciglia spesse un dito (ma anche fossi un ggiovane, non le decespuglierei per nessuna ragione). E le labbra troppo sottili. (lei dice: non è che non hai le labbra, ci sono ma sono in dentro, fai così - e mette la bocca a culo di gallina. Lo faccio, e mi dice: visto? e poi ride). Insomma, non è una gran faccia. Ma ci sono affezionato.Ho un tormento inesausto, come se la vita mi dovesse ancora qualcosa. Messa giù così sembra tremenda, ma è davvero quello che mi fa andare avanti.Ho, a volte, una voglia di famiglia. Quasi non ci credo.Ho alcune voci importanti, che ringrazio di avere incontrato. Alcune sono qui.Ho un terrazzo che alle sei del mattino si affaccia su un parco pubblico, come del resto a tutte le altre ore del giorno. Ma a quest'ora c'è una bellissima luce. Al solito, non dormo: potrei approfittarne per lavorare, o per fare comunque qualcosa di utile. No, non me la sento. Meglio mettersi lì, e guardare fuori.