L'atrabilioso

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C'è una fotografia che è appena sfuocata. Tu, a nove anni. Poi una bambina coi capelli biondi così sottili da sembrare invisibili. Una volta ha messo la mano così vicino alla tua faccia che ne hai potuto sentire l'odore. Un odore forte, di case diverse dalla tua. In qualche modo ti fa senso, è un odore troppo forte, non può fare un odore così, la pelle di una bambina. Eppure, non sai nemmeno perchè, vorresti risentirlo. Non assomiglia per niente al tuo odore, pensi. Poi pensi: la mia pelle non ha odore.C'è un'altra fotografia: la casa in campagna di un amico. Anche lì, non avete più di nove, dieci anni. La sua casa è antica e ricca, deve essere appartenuta a qualche famiglia nobile. Vi divertite a correre in un grande salone col pavimento lucido e un pianoforte scordato, grandi poltrone di vimini e quadri di serissimi antenati alle pareti. Se resti nel salone da solo, in qualche pausa dei vostri giochi, ti vengono i brividi.In un'altra fotografia, tu e un tuo amico siete in un tinello nero pieno di muffa. Vi divertite a mescolare prodotti per pulire a terra e acidi, ad annusare detersivi, starnutire e dare fuoco alle polveri di detersivo. Lui alza gli occhi, ride e sembra pazzo.Un'altra fotografia. Ci sei tu che devi scegliere, e sai già che come sceglierai, sarà comunque sbagliato. Non ti era ancora capitato di dover decidere, forse, anzi sicuramente è la prima volta. Si tratta di scegliere se andare a una festa o ad una partita, qualcosa del genere. Li hai davanti tutti, e hanno le facce severe. Tu scegli, e non hai ancora parlato che già ti senti coprire dall'ombra della nostalgia e del rimpianto.In un'altra fotografia, la notte si riempie di fuochi d'artificio così estesi da illuminare tutta la superficie del cielo. Ci sei tu che guardi per aria e vorresti che non finisse mai.