L'atrabilioso

PRO(po)SIT(i)


2009 A Chinatown, da Malio, un numero di bicchieri di Velduzzo (Verduzzo DOC - parecchio economico) vicino al migliaio. Facciamo millecinquecento, per non sbagliare.Alla Bavacchina sono stato più latitante rispetto agli anni ruggenti. Joe deve avermi servito solo alcune centinaia di Ceres (Ceves: per una ragione o per un'altra nessuno in questo paese ha la "erre"). Solo due dozzine massimo di Sambuche (se mai si può pluralizzare la Sambuca), purtroppo l'epoca dei superalcolici è terminata.Alla Coop ho scoperto la Moretti Rossa, economicissima. Ottima perchè appunto, spendi un terzo ma la resa è praticamente la stessa. Però, vacca boia, come si fa a rinuciare alla Ceres? La sanno lunga questi danesi. Maledetti.Nelle mie peregrinazioni su e giù per l'Italia ho bevuto Arneis in Liguria, non mi sono fatto mancare il Roero nel Basso Piemonte e ho assaggiato una buona Barbera più su. Poi un Barbaresco da emozionarsi.Tornato dalle mie parti (notoriamente non una terra di grandi vitigni) non ho rinunciato a qualche buona bottiglia di Pignoletto (da queste parti lo chiamano "il Principe dei Vini"; quando c'è da raccontarsela gli emiliani non sono secondi a nessuno).Grande assente al Nord: il Veneto. Rimedierò nei primi mesi del nuovo anno.Sceso in Toscana ho studiato a fondo il Chianti, e arrivato infine nel Sud Italia ho suggellato l'unità della nazione riportando a casa una bottiglia di Primitivo del Salento che mi ha fatto pensare alla Puglia come ad una regione eccellentissima.Questo a grandi linee.2010Beh, magari tra i propositi del nuovo anno ci mettiamo quello del bere un po' meno. Forse. In ogni caso ci pensiamo da domani. Per oggi brindo con voi tutti. Lorenzo